Non fa promesse su ciò che realizzerà nei primi cento giorni, il candidato a sindaco del centrodestra Enzo Ceccarelli, perché – sottolinea per distinguersi da Jamil - “io che ho già fatto il sindaco so che nei primi cento giorni non si riesce a fare nulla, al massimo riesci a dare qualche indicazione. Certamente nel giro di breve tempo faremo funzionare al meglio la macchina comunale”.
Enzo Ceccarelli parla attorniato dai capi politici delle sei liste che lo sostengono. È la prima riunione pubblica di famiglia dopo che faticosamente e in “zona Cesarini” è stato raggiunto un accordo sulla sua candidatura. A fare da gran cerimoniere è Jacopo Morrone da Forlì, segretario romagnolo della Lega, che uno dopo l’altro chiama tutti per il discorso d’investitura: Sergio De Vita, Popolo della Famiglia; Davide Frisoni, della lista omonima e Cosimo Iaia, Rinascimento Sgarbi; Lucio Paesani, Noi amiamo Rimini; Antonio Barboni, Forza Italia; Augusta Montaruli, commissaria di Fratelli d’Italia; Elena Raffaelli, responsabile provinciale della Lega. Come luogo per lanciare ufficialmente la campagna elettorale è stato scelto un caffè di Miramare, per segnalare che per il centrodestra non ci sono quartieri di serie B e che le periferie avranno la dovuta attenzione.
"Ho già sconfitto il centrosinistra a Bellaria diventando sindaco, ha esordito Ceccarelli, ho rivinto con larghissimo margine anche le elezioni per il secondo mandato e adesso a Bellaria continua a governare il centrodestra. Quindi l'alternativa è possibile, con grande soddisfazione dei cittadini. Quello che sembrava un sogno di pochi è diventata una realtà per tutti"
Il candidato proveniente da Bellaria in questi giorni è stato accompagnato (da Paesani e da Frisoni) in giro per la città. La passeggiata conoscitiva è uno dei format di questa campagna elettorale. “E’ un massacro girare per Rimini, non si trova un parcheggio”, afferma Ceccarelli. È la battuta che gli consente di dire che quando si realizzano opere importanti, sia al mare che in centro, bisogna studiare un piano sulle conseguenze che queste opere hanno sulla città che lavora. E invece ci si è dimenticati della viabilità e della sosta. Ceccarelli fa sapere che lui sogna “una città comoda” , dove ci si muove con facilità come dentro casa propria. Mette anche in guardia sui nuovi lungomari: “Gli arredi sono belli, ma bisogna stare attenti che nei periodi invernali non diventino luoghi mal frequentati”.
Le passeggiate hanno consentito a Ceccarelli di incontrare cittadini, imprenditori, operatori turistici. “Soprattutto mi hanno espresso preoccupazioni e insicurezza, tutti hanno chiesto di essere ascoltati”, avverte il candidato sindaco. Per poi aggiungere: “Ciò che deve cambiare è la non vicinanza delle istituzioni a chi intraprende e lavora”. Sulla sicurezza dice una cosa non molto di destra e cioè che oltre che illuminazione e telecamere, occorre che i cittadini rendano vivo ogni angolo del territorio, che lo pratichino come fosse davvero casa loro. Sul welfare, Ceccarelli assicura poi che “sarà aiutato solo chi ha bisogno”, che ci sarà vita dura per i furbetti dell’assistenzialismo.
Vediamo ora i messaggi lanciati dalle sue liste. Sergio De Vita, del Popolo della Famiglia, ha chiesto che il futuro sindaco realizzi politiche per la famiglia e la natalità. Ha anche auspicato politiche per (li ha proprio chiamati così) “gli immigrati di buona volontà”, cioè gli stranieri che vogliono integrarsi. Davide Frisoni ha ricordato che il percorso è stato faticoso “ma il risultato è bellissimo”. “I cittadini mi dicono che con Enzo Ceccarelli abbiamo fatto la scelta giusta”. Lucio Paesani ha sostenuto che la sua lista civica Noi amiamo Rimini è interclassista e identitaria. Ceccarelli è il candidato giusto “perché nella nostra provincia è stato il primo a vincere contro la sinistra”. Il senatore Antonio Barboni, di Forza Italia, ha puntato sul fatto che il centrodestra è una squadra e non segue la logica dell’uomo solo al comando. Forza Italia insieme ad altre quattro realtà hanno fatto la lista “casa dei moderati” per non disperdere i voti degli elettori centristi. Augusta Montaruli, commissaria di Fratelli d’Italia, ha assicurato “l’appoggio schietto” del suo partito a Ceccarelli. “I nostri candidati non vedono l’ora di partire per la campagna elettorale”. Ed infine Elena Raffaelli, della Lega, ha voluto ringraziare Paesani e Frisoni perché, partiti da candidati sindaci, “hanno fatto un passo indietro non appena si è palesata la candidatura di Ceccarelli.” Per Raffaelli le elezioni del 3/4 ottobre sono “l’opportunità della vita, cioè mandare a casa la sinistra per dieci anni”.