(Rimini) L’indice dei prezzi al consumo per il territorio del comune di Rimini registra, nel mese di dicembre 2021, una crescita del +3,9% su base annua - lo stesso livello della crescita dell’inflazione registrata a livello nazionale – e del +0,6% rispetto al mese precedente – mentre a livello nazionale è del +0,4% su novembre. In media, nel 2021, i prezzi al consumo nel comune di Rimini registrano una crescita pari a +1,9%, la stessa crescita registrata a livello nazionale.
L’inflazione in forte crescita è da attribuire in prevalenza all’impennata dei prezzi dei beni energetici e abitazione (+13,9% in un anno) e dei costi di trasporto (+8,4%), che incidono anche sull’aumento dei prezzi dei prodotti di prima necessità, come prodotti alimentari e bevande analcoliche (con un +2,2% su base annua), servizi ricettivi e ristorazione (+ 3,6%), servizi sanitari e spese per la salute (+1,6 %), istruzione (+2,2%).
L’aumento congiunturale (sul mese precedente) dell’indice generale è dovuto, per lo più, da un lato alla crescita della classe ‘ricreazione, spettacolo, cultura’ con un +2,2%, a quella dei prezzi dei prodotti alimentari e bevande (+0,7%), dalla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,6%) e dei prodotti di abbigliamento e calzature +0,5%.
Leggendo i dati elaborati dall’Ufficio di Statistica–prezzi del Comune di Rimini, nel mese di dicembre 2021, emerge come l’unica divisione di spesa compresa nel paniere Istat a registrare una variazione congiunturale (mensile) negativa sia la voce ‘bevande alcoliche e tabacchi’ (0,5%) e la voce comunicazioni (-0,1%).
Con queste percentuali, l’inflazione raggiunge nel nostro territorio i livelli medi del +1,9% (rappresentando appunto l'inflazione media annua dei 12 mesi 2021 rispetto ai 12 mesi precedenti 2020): i più alti dal 2016, ultimo anno confrontabile sulla base degli stessi parametri. Nel 2016 il tasso medio fu dello 0%, nel 2017 del +1,1%, nel 2018 del +0,9%, nel 2019 del +0,7%, nel 2020 del -0,3%, nel 2021 del + 1,9%.
“In un territorio come quello di Rimini – commenta l’amministrazione comunale -a forte vocazione turistica e con pensioni e redditi da lavoro fra i più bassi a livello regionale, una crescita dell’inflazione di questa portata, in linea con il trend nazionale, unita all’impennata delle bollette, si ripercuote pesantemente sulle condizioni di vita delle famiglie, già in difficoltà a causa della crisi dovuta alla pandemia, generando vere e proprie emergenze. L’Amministrazione Comunale è al lavoro per mettere a punto una serie di misure a sostegno. Vanno in questa direzione la gratuità degli asili per le fasce di reddito medio-basse, l’aumento dei fondi già attivi a sostegno delle famiglie fragili, in particolare quelle già seguite attraverso lo sportello sociale, con l’obiettivo di alleggerire l’impatto dell’aumento delle utenze e di sostenere le fasce delle popolazioni più esposte. Vanno nella stessa direzione le misure su cui si sta lavorando a sostegno delle attività economiche e l’impegno in prima linea nella lotta all’evasione fiscale”.