Popolare del Lazio compra Popolare Valconca: l’inizio della fine delle banche del territorio?

Martedì, 17 Maggio 2022

E così alla fine i nuovi soci di maggioranza (dal 2019) della Banca Popolare Valconca si sono dovuti assoggettare alla moral suasion di Bankitalia, dal momento che sulle banche less significant vigila ancora Via Nazionale e non Francoforte. Un po’ di proclami fatti a suo tempo per vincere le elezioni nella neo trasformata società per azioni sono andati prontamente a scontrarsi con la dura realtà, fatta di una dimensione modesta, di un business model bancario obsoleto e che, se non rafforzato nelle componenti patrimoniali (di questo parla il Sole24Ore di oggi, 17 maggio 2022) è ormai strutturalmente incapace di generare profitti.

Size does matter, la dimensione conta: così le Bcc del territorio riminese, chi nel Gruppo Iccrea, chi nel Gruppo Cassa Centrale Banca, sono state inglobate nel patto di coesione che le lega a gruppi -questi sì- significant, con tutte le conseguenze del caso, ovvero un’inevitabile, seppur lenta, progressiva perdita di autonomia.

La storia della Valconca racchiude in sé numerosi spunti di riflessione ed è quasi un manuale di quel che non si dovrebbe fare in banca. Dapprima con l’assegnazione, voluta dal precedente DG Sartoni, di un potere spropositato ai dipendenti, del quale nelle assemblee è stato fatto un uso esclusivamente politico; in seguito, ma questa è stata una costante della banca fino all’inizio della crisi intervenuta a metà del primo decennio del 2000, con l’autovalutazione delle azioni sempre più alta (13 €), fino all’avvenuta quotazione sul mercato telematico HMTF dove il titolo è crollato, diventando sostanzialmente una penny stock, ovvero un’azione dal valore di poco superiore a zero.

Autovalutazione, tuttavia, che ha consentito nel passato l’ingresso di nuovi soci, soprattutto dal Ravennate e dal Pesarese, ingolositi dalla “crescita “ del valore del titolo e che hanno perso molto, se non tutto, a seguito dell’emergere del credito deteriorato accumulatosi in passato: soci incattiviti dalle perdite e, probabilmente anche da una lettura della banca in chiave meramente speculativa, visione che non si adatta ad una Popolare, sia pure nel frattempo trasformatasi da cooperativa in spa.

Con l’assorbimento di Valconca in Popolare Lazio (una azione di nuova emissione contro ben 282 azioni della banca di Morciano) scompare, dopo Cassa dei Risparmi di Rimini, l’ultimo protagonista almeno formalmente locale del credito nella provincia di Rimini. Nelle province limitrofe, se non avanzano i gruppi, avanzano realtà sempre più grandi e ormai transprovinciali quando non transregionali (BCC Ravennate, Forlivese e Imolese tra tutte). Anche su questo, oltre che sulle numerose novità regolamentari, dovrebbero cominciare a riflettere gli imprenditori e le loro associazioni di categoria, al momento fermi su una sola richiesta: prorogare le moratorie. Che Dio ce la mandi buona, e senza vento.

A.B.