(Rimini) Da domani 28 giugno la mobilitazione in AslRomagna organizzata dalla Cisl funzione pubblica Romagna, con presidi organizzati in tutta le province romagnole ed iniziative fino al 15 luglio. Mercoledì 29 giugno presidio all'Ospedale Infermi di Rimini. "Quale modello sanitario pubblico romagnolo ha in mente la Regione ER ? Abbiamo bisogno di assunzioni di personale, risorse e garanzia del sistema salute pubblico – afferma il segretario generale della CISL FP Romagna Mario Giovanni Cozza. Sono questi i temi al centro della nostra mobilitazione". "Come CISL FP chiediamo di rilanciare la sanità pubblica partendo dai professionisti. La Regione Emilia Romagna- sottolinea Cozza- deve trovare le risorse per garantire la nostra sanità romagnola o, come in passato, saranno fatti tagli a servizi, organici e salari e questo non lo possiamo permettere".
"Il personale in Ausl della Romagna è cresciuto dal 2018 ad oggi di 1724 unità, ma risulta numericamente insufficiente, perché figlio di anni di tagli lineari. Inoltre in poco tempo sono aumentati a dismisura i servizi offerti e a questi si è aggiunta la pandemia, che purtroppo ancora sussiste, e con essa tutte le attività cliniche dedicate. C'è necessità di un piano di reclutamento in grado di coprire il turn-over, smaltire le liste d'attesa, per poter implementare l'assistenza territoriale in attuazione del PNRR .. Infermiere di famiglia, OSCO, case della comunità, COT (centrali operative territoriali) sono nuovi modelli di assistenza territoriali che rischiano di rimanere solo sulla carta".
"Occorre inoltre garantire al personale riposi certi- prosegue il segretario cislino- ferie programmate e conciliazione vita-lavoro: il nostro obiettivo rimane quello di elevare la qualità dei nostri servizi sanitari e per questo non è pensabile continuare a pretendere dai dipendenti di rinunciare alla programmazione delle aspettative di vita privata. Il mantenimento dei professionisti in AUSL della Romagna passa anche dalla qualità del lavoro: se vogliamo essere attrattivi occorre fare molto di più".
"La Regione Emilia Romagna ha annunciato un piano di recupero delle liste di attesa, ma vista la mancanza di personale a nostro avviso questo non sarà possibile. Chiedere a chi è rimasto ora di fare anche quel tipo di percorso programmatorio per recuperare le prestazioni rimaste in sospeso per ragioni legate al Covid è praticamente fantascienza".
Alla priorità delle assunzioni si affianca un altro tema molto attuale: il finanziamento dei fondi per il personale e la copertura dei costi covid. "Tali fondi – ricorda il segretario CISL FP Cozza- non sono stati incrementati rispetto al numero di dipendenti presenti e questo limita fortemente lo sviluppo delle carriere dei professionisti, con rischi seri di perdita del salario accessorio di tutti i lavoratori dipendenti".
"Per noi centrale sapere qual è il modello di sanità pubblica che la Regione ha in mente per la Romagna e come si organizzano i servizi dopo un'esperienza come quella pandemica e in previsione dell'arrivo delle risorse derivanti da PNRR. Serve chiarezza, il personale ed i servizi non possono essere messi a rischio, non si possono fare proclami distanti anni luce dalla realtà che il personale ed i cittadini vivono rispetto ai servizi offerti".
"La Cisl FP Romagna chiede risposte per il personale- conclude il segretario della CISL FP Romagna Mario Giovanni Cozza- e per questo saremo il 29 giugno presso l'Ospedale Infermi di Rimini, all'interno di un percorso di mobilitazione al momento programmato fino al 15 di luglio, tutti i giorni, per chiedere il giusto rispetto e riconoscimento per coloro i quali in questa pandemia sono stati a garanzia e presidio della salute pubblica di tutti. E' proprio da questi professionisti che dobbiamo ripartire per rilanciare il sistema sanitario pubblico della Romagna».