Scuola a Rimini, Zavatta sulle paritarie: Cancellare il sistema integrato farebbe saltare il banco
L'Amministrazione comunale di Rimini fece la scelta negli anni Settanta di costruire ed entrare direttamente nella gestione delle scuole materne per rispondere a esigenze dei cittadini e anche in ossequio a una concezione statalista e dirigista delle scuole materne. Da allora dovrebbe esserne passata di acqua sotto i ponti, eppure ancora oggi sull'integrazione del sistema scolastico qualcuno sembra voler rinverdire antiche battaglie ideologiche. A Bologna il 26 maggio ci sarà il referendum per togliere i contributi alle scuole dell'infanzia paritarie e qualcuno ha ipotizzato qualcosa di analogo anche per Rimini.
«Sono davvero irritato anche solo dell'ipotesi di questo referendum e spero proprio che resti un'ipotesi fantasiosa». Così Fabio Zavatta, ex dirigente scolastico e vicesindaco a Rimini negli anni Novanta che ora ha accettato l'invito a dirigere l'asilo Alessandro Baldini, il più antico della città, nacque infatti nel 1847. Lo fa come volontario, anche se il suo impegno, soprattutto nel reperire risorse, è difficile: «Che qualcuno con le difficoltà attuali pensi a questa iniziativa, come è stato fatto a Bologna, mi sembra una cosa grave, che ci farebbe fare molti passi indietro. Di più: metterebbe in gravissima difficoltà finanziaria il Comune. Perché dati alla mano le scuole d'infanzia paritarie costano molto meno di quelle comunali».
Zavatta fa l'esempio del Baldini, che ora è insediato nel cuore del centro storico della città, a due passi dal duomo: «Frequentano l'asilo 180 piccoli alunni, divisi in sei sezioni. Un terzo di questi (una sessantina) sono figli di immigrati, tra questi parecchi cinesi che gestiscono negozi e attività commerciali nel centro. Ci sono tredici insegnanti e cinque ausiliarie (tra queste ultime due cuoche). Nacque nel retro del complesso degli Agostiniani per aiutare le famiglie povere. Nei locali attuali fu trasferito nel 1943 e fu nel dopoguerra che assunse la connotazione di asilo per figli della borghesia. Ma oggi offre un servizio pubblico vero e proprio che subisce pesanti conseguenze dalla crisi. Il sistema di finanziamento integrato delle scuole d'infanzia che qualcuno vorrebbe cancellare è invece quello più adatto. Nell'intera provincia sono 4.181 gli alunni della scuola materna che in maggioranza vengono serviti dalle scuole paritarie (quasi 3mila alunni). Per restringere il campo al comune di Rimini gli alunni serviti dalle strutture statali sono il 21,8 per cento, quelli dalle comunali sono il 33 per cento mentre quelle che frequentano la scuole paritarie - gestite da Fism e da altri enti come il Ceis - sono il 45,4 per cento). Zavatta provocatoriamente dice: «Se domani le scuole paritarie chiudessero e mandassero i tutti i loro bambini alle comunali, salterebbe il banco. La cancellazione dell'integrazione finanziaria non sarebbe un favore alle casse comunali ma un gravissimo, insostenibile e ulteriore peso caricato sulle spalle delle famiglie degli utenti».
Fabio Zavatta infine torna sulle difficoltà che si trova ad affrontare attualmente nel 'Baldini' per lo spazio e la vetustà dell'edificio. Intervenire, infatti, sulla struttura, oltre che costoso, presenta difficoltà molto rilevanti e per certi versi insormontabili per i vincoli architettonici.
Serafino Drudi