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Le tre parole del vescovo alla città

Martedì, 15 Ottobre 2013

9bLe tre parole del vescovo alla città

 

Monsignor Francesco Lambiasi spera possano costituire una piattaforma comune nello spirito di una laicità positiva. Parliamo delle tre parole – solidarietà, sussidiarietà e responsabilità – che ha richiamato alle autorità nel discorso in occasione di San Gaudenzo. Lambiasi cerca di costruire un pensiero ecumenico, inclusivo di tutte le sensibilità che sono presenti non solo nella società civile ma nella stessa comunità ecclesiale. Fra gli stessi cattolici c’è chi è più incline a sottolineare la solidarietà, chi invece ha maggiori simpatie per la sussidiarietà. Il vescovo richiama che i due principi camminano insieme e che ben si uniscono ad un terzo che è la responsabilità. Sulla solidarietà Lambiasi ricorda che «è una parola sempre più quotata nella borsa degli incontri a livello locale, nazionale e internazionale, e con Giovanni Paolo II ha fatto il suo ingresso anche nel mondo ecclesiastico. Il Papa polacco la intendeva non come "un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane", ma come "la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune", ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siamo responsabili di tutti».

 
Il vescovo ricorda quindi che «Non può essere usurpata l'iniziativa che spetta originariamente ai soggetti sociali. E' la verità o principio di sussidiarietà. Tutto ciò che può essere fatto da una istituzione inferiore, deve essere incoraggiato senza rinvii o senza aspettare una soluzione "dal piano superiore". Questa è l'interpretazione più corretta del principio di sussidiarietà».


Lambiasi conclude che «Il principio di responsabilità è strettamente legato al principio di solidarietà e a quello di sussidiarietà ed è conditio sine qua non per la loro effettiva realizzazione. Il principio di responsabilità, al quale fa riferimento il concilio Vaticano II, consiste nella capacità e nel dovere del cittadino di assumere coscientemente le proprie decisioni e di rispondere moralmente e giuridicamente di esse, in relazione ai compiti e alle competenze che esso comporta, oppure di ometterle, quando sia necessario. Inoltre il principio di responsabilità chiede ad ogni cittadino l’osservanza delle leggi, la lealtà verso l’ordinamento e la società, vietandogli di approfittare dello Stato sociale e delle sue provvidenze per ottenere indebiti vantaggi e inaccettabili privilegi».
Valerio Lessi


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