Novanta minuti di pallone dal sapore dolceamaro sulla via Emilia
I novanta minuti della trentatreesima giornata di campionato hanno un sapore diverso lungo la via Emilia: Rimini, Santarcangelo e Bellaria scendono in campo con il pallone che sembra un mondo diverso a seconda dei colori. Quello biancorosso è un mondo di speranza, con i ragazzi di Marco Osio impegnati al Romeo Neri contro la Torres in una partita da vincere a tutti i costi, per tenere accesa la fiammella della speranza di agganciare la zona spareggi. Non sarà semplice sia perché la Torres, sebbene sconfitta sonoramente nelle ultime due gare, resta la stessa formazione capace di conquistare 31 punti nel girone di ritorno (sarebbe seconda a un punto dal Bassano), sia perché la speranza del Rimini resta comunque legata ai risultati sugli altri campi da dove si attendono notizie favorevoli alla maglia a scacchi. L’obiettivo di Marco Brighi e compagni è fare bottino pieno negli ultimi 180’ di campionato (dopo la Torres ci sarà la trasferta contro il Real Vicenza), per chiudere la regularseason a quota 47 e poi voltarsi indietro nella speranza di trovare almeno sei squadre che retrocederanno direttamente tra i dilettanti. Non è ancora momento di bilanci ma dopo tutte le peripezie societarie era probabilmente miracoloso arrivare a oggi in una condizione diversa di classifica, in una stagione dove per farcela era necessario sbagliare niente sin dall’inizio. Tutto diverso il mondo gialloblù, con il Santarcangelo impegnato a Monza per trovare quel punto che vale la matematica certezza di aver compiuto qualcosa di storico, con l’accesso diretto alla Lega Pro unica del prossimo anno. I ragazzi di mister Fraschetti dopo un girone d’andata scintillante, con 34 punti conquistati in diciassette partite, nel 2014 hanno tirato i remi in barca (anche troppo) convinti che la politica dei piccoli passi, con un punto qua e uno là, sarebbe stata sufficiente per completare l’opera. Per quanto fatto vedere nella prima parte di stagione, i 17 punti del ritorno sono un saldo troppo misero e forse quella convinzione di aver ormai un piede nel futuro ha giocato un brutto tiro dal punto di vista mentale ai clementini. La sconfitta casalinga contro il Bellaria, che nelle tabelle gialloblù era segnata in rosso sui tre punti facili, ha poi complicato le cose ma la promozione resta a tiro e la trentatreesima potrebbe essere giornata di festeggiamenti in casa Santarcangelo. Giornata di saluti invece in casa biancazzurra, con il Bellaria impegnato al Nanni contro il Cuneo nell’ultima partita in casa tra i professionisti dopo undici anni consecutivi. Retrocesso ormai da tempo, il Bellaria si è completamente arreso già a gennaio - quando la distanza da colmare per farcela era come il Mortirolo da scalare con le ruote sgonfie - cedendo i giocatori migliori, per dare spazio ai giovani e pompare ossigeno alle casse societarie, attingendo ai contributi federali. L’avventura dei biancoazzurri tra i professionisti è stata un miracolo ripetuto ogni anno, con salvezze raggiunte contro ogni previsione d’inizio campionato: in questa stagione si chiude un ciclo storico, Bellaria davanti al proprio pubblico saluta i professionisti e la sensazione è che sia quasi un addio.
Francesco Pancari