Acquarena si aumenta i metri quadri edificabili, il Palas si diminuisce i parcheggi
Probabilmente l’intervento pubblico per la piscina Acquarena, sul quale l’amministrazione insiste e nulla concede a critici e dubbiosi, serve come foglia di fico per coprire la verità che nella variante ex Fiera non solo non vengono diminuite le capacità edificatorie, anzi sono aumentate di 2.500 metri quadrati di superficie utile.
L’altra novità emersa questa mattina in commissione è che l’ente pubblico in qualche modo ratifica che le previsioni urbanistiche sul Palacongressi erano sballate per eccesso. La variante prevede infatti che invece di 900 posti auto a servizio del Palas se ne realizzino solo 650 perché l’attività di questi primi anni ha mostrato che sono più che sufficienti.
Andiamo con ordine. Se per i terreni di fronte al Palacongressi, la previsione iniziale era di 6.000 metri quadri per l’Auditorium e 9.000 per il residenziale, la nuova formulazione contempla 3.500 metri per la piscina Acquarena, 5.000 di attività commerciale, 2.500 per attività direzionali e 8.500 metri quadri di residenziale. Il saldo finale è di 2.500 metri quadrati in più rispetto alla precedente previsione.
L’amministrazione cerca di far digerire l’aumento con l’abbassamento di previsione di 3.500 metri quadri per i terreni sulla via Emilia che sono destinati ad attività commerciali e direzionali. E’ vero che così tra le due “schede” della variante (Acquarena e Via Emilia) risultano 1.000 metri in meno, ma è altrettanto vero che nell’area che conta, quella più pregiata, a ridosso del centro della città, c’è un intervento edificatorio consistente, superiore di 2.500 metri quadri di superficie utile. Le temute e famigerate palazzine perdono solo 500 metri, in più si aggiunge il centro commerciale - per il quale è in corsa la Conad - e la piscina che l’amministrazione porta come un fiore all’occhiello.
A quanti sognavano una variante ecologista, con l’abbattimento deciso del cemento, la proposta portata oggi in commissione dona solo il contentino di un abbassamento da 25 a 23 dell’altezza massima degli edifici che saranno costruiti; così che la piscina Acquarena sarà appunto di tale altezza mentre l’Auditorium che non si farà più raggiungeva la vetta dei 30 metri.
Ma ciò a cui più tiene l’amministrazione, tanto da aver stabilito un cronoprogramma dai tempi stretti («Noi andiamo spediti, i privati faranno quel che credono loro»), è la realizzazione della piscina, che - sottolinea la relazione tecnica - sorgerà vicino all’Anello verde e in adiacenza al tratto di Parco Ausa chiamato Raggio verde. Un trionfo di verde, insomma. L’assessore al bilancio e allo sport Gian Luca Brasini ha ribadito che Rimini ha bisogno di una nuova piscina pubblica e che quella è l’ubicazione ottimale. Nessuno fra i consiglieri ha contestato la necessità, ma le obiezioni sono sul luogo e, soprattutto, sulla chiusura preconcetta della giunta nei confronti della disponibilità di un privato (cioè il Garden) a realizzare l’intervento. Incalzato su questo argomento, l’assessore Brasini ha più volte ribadito che da parte del Garden non è mai stato presentato alcun progetto concreto e lui valuta solo gli atti formali e non le dichiarazioni sui giornali. Dialogo fra sordi. Sulla carta oggi il progetto Acquarena costa cinque milioni di euro, il Comune nella relativa scheda di Prg ha posto un superstandard finanziario a carico di Rimini Fiera pari a un milione di euro.
L’altro argomento che ha attirato l’attenzione dei consiglieri è la questione dei parcheggi. Erano previsti 900 posti auto a servizio del Palas: al momento ne sono stati realizzati solo 500 nei sotterranei della struttura. La variante cancella gran parte dei 400 mancanti, stabilendo che ne vengano realizzati solo 150 aggiuntivi. Questo perché rispetto ai 1.480 veicoli giornalieri che dovevano insistere giornalmente nella zona l’esperienza di questi anni ne ha registrati solo 480. Al sovradimensionamento del Palacongressi corrispondeva insomma un sovradimensionamento anche dei parcheggi. Alla fine dei conti saranno solo 650 e al servizio non solo del Palas ma anche delle altre strutture che lì intorno sorgeranno, cioè centro commerciale e piscina. Il consigliere Giudici (Ncd) ha chiesto che a questo punto si faccia chiarezza sull’agibilità del Palas (ovvero quante persone può contenere?) e il consigliere Renzi (Fratelli d’Italia) ha chiesto di far pagare la piscina ai privati che trarranno vantaggio dalla costruzione del centro commerciale.
Nessun voto finale, la discussione continuerà in una nuova seduta.