Aeroporto di Rimini: Airiminum si presenta ma senza piano industriale
Chi si aspettava che alla prima uscita pubblica in terra riminese Airiminum 2014, la società che si è aggiudicata la gestione dell’aeroporto Federico Fellini di Rimini, scoprisse completamente le proprie carte e rivelasse il piano industriale per rilanciare lo scalo riminese, è rimasto deluso. In realtà, come ha spiegato l’amministratore unico Leonardo Corbucci, al piano industriale si lavorerà a partire da lunedì, recependo le istanze che verranno dal territorio.
Alle categorie economiche, ai sindaci e ai parlamentari della Provincia, Corbucci ha delineato solo alcune linee generali di programma, che dovrebbero essere quelle presentate a Enac in occasione della gara. Il piano industriale vero e proprio, con nomi, numeri e somme, è ancora da fare.
Il programma generale
Ad Enac bisognava presentare un programma per i prossimi trent’anni. Per il periodo 2015-2019 l’obiettivo è arrivare al milione di passeggeri, attraverso il consolidamento del mercato russo e l’apertura di nuove tratte. Nelle slide presentate non vengono specificate, semplicemente si indica che si cercheranno almeno un paio di collegamenti fra Rimini e due città del sud per fare dell’aeroporto di Miramare un ponte ideale verso il nord. I quattro anni dovranno inoltre servire per perfezionare accordi strategici con altri operatori economici e istituzionali del territorio al fine di farsi riconoscere l’effettivo ruolo di strumento commerciale strategico (tour operator, polo fieristico, distretti industriali locali, albergatori, ristoranti, stabilimenti balneari, porto di Ravenna, Repubblica di San Marino). Grande attenzione sarà posta al traffico merci, con l’intenzione dichiarata di intercettare parte del traffico cargo che attualmente gravita sull’aeroporto di Ancona.
Per i primi quattro anni ci si pone anche l’obiettivo dello sviluppo dell’attività non aviation: riposizionamento dell’aerea commerciale, incremento dei parcheggi, distribuzione di carburante, visto che nella concessione fanno parte anche le aree un tempo affidate a Carboil. Senza entrare nei particolari, Corbucci ha fatto capire che dal coinvolgimento nella compagine societaria di Domenico Procacci, di Fandango, potrebbero arrivare proposte di attività leisure o di spettacolo all’interno dell’aeroporto.
Per il periodo 2020-2024 vengono indicati due obiettivi: consolidamento e ricerca di nuovi mercati con particolare attenzione ai paesi del nord Africa; sinergie con San Marino, specialmente sul fronte cargo e traffico merci. Per i vent’anni successivi la sfida è quella dei due milioni di passeggeri.
Corbucci ha rimarcato che sarà una gestione attenta all’equilibrio economico-finanziario. Non è praticabile un modello come quello del passato che ha visto l’azionista di riferimento non intervenire fino a quando si sono accumulati 52 milioni di debiti.
Il consiglio d'amministrazione di Airiminum 2014
L’amministratore unico ha poi disegnato l’identikit del futuro consiglio d’amministrazione, pur rifiutandosi di fare i nomi. Il presidente (figura istituzionale con profilo internazionale e esperienza nel settore aeroportuale maturata in uno dei primi 3 aeroporti nazionali e forte spessore manageriale) risponde comunque al nome dell’ex parlamentare e sottosegretario Laura Fincato. L’identikit del vice presidente (attuale presidente di una società di gestione di un aeroporto di interesse nazionale, professore universitario, importante imprenditore nel settore petrolifero) corrisponde al nome di Lucio Laureti, presidente dell’aeroporto di Pescara. Il consigliere esperto di finanza dovrebbe essere lo stesso Leonardo Corbucci. L’mprenditore di spessore nazionale nel settore delle infrastrutture, cavaliere del lavoro con esperienza politica passata, corrisponde al nome di Sebastiano Buglisi, ex sindaco di terme Vigliatore, amministratore delegato di Eds Infrastrutture, che detiene il 15,3% del capitale sociale di Airiminum. L’ultimo componente del consiglio d’ amministrazione è il rappresentate del territorio: dovrebbe essere Simone Badioli, amministratore delegato di Aeffe.
Corsa contro il tempo
Airiminum 2014 ha ottenuto il 10 novembre l’aggiudicazione definitiva della gestione dell’aeroporto di Rimini, ma restano ancora tre passaggi. Il primo sono le necessarie certificazioni: di solito è una procedura di tre quattro mesi, Airiminum per concludere entro il 31 dicembre ha 25 giorni lavorativi a disposizione. Una corsa contro il tempo, per la quale si conta sulla disponibilità di Enac, verso il quale sono piovuti ringraziamenti da parte di Corbucci, del prefetto Claudio palomba e del sindaco Andrea Gnassi.
Dopo le certificazioni dovrà essere firmato un decreto interministeriale fra i ministri Lupi (infrastrutture) e Padoan (Economia). Lupi sarà a Rimini lunedì e potrà dire la sua. Infine bisognerà firmare il contratto di affidamento della gestione.
Tutto entro il 31 dicembre? Si spera.
Corbucci ha fatto sapere di aver chiesto gli atti della gara ad Enac: dai documenti si evince chiaramente che il famoso punteggio pieno (85 su 85) è stato assegnato esclusivamente per motivi tecnici. Una premessa per dire che delle proprie recenti dichiarazioni che sollevavano dubbi il Consorzio Abn per l’aeroporto dovrà rispondere in tribunale.
L’amministratore unico annuncia anche che se la gestione di Airiminum 2014 raggiungerà gli obiettivi prefissati, si terrà conto (una cessione di azioni?) anche delle esigenze dei creditori di Aeradria che fino a questo momento sono gli unici ad essere stati direttamente danneggiati dal crack dell’aeroporto.
Corbucci usa infine una metafora: il petrolio di Rimini sta fuori e l’aeroporto sarà l’oleodotto che lo porterà fino alla città. Per questo assicura che i 12 milioni di capitale sociale deliberati saranno sottoscritti e che sarà fatto anche ricorso al credito per gli investimenti.