#Ioelakaris. Lucia Zanotti, figlia, mamma e presidente di 1400 alunni
Qualche giorno fa Gramellini su La Stampa ha fatto l’elogio della tristezza, quella tristezza che “sa aprire squarci che permettono di guardarsi dentro da una prospettiva nuova”. Se c’è qualcosa di cui Lucia Zanotti, presidente della Karis Foundation, potrebbe fare l’elogio è quello dell’inadeguatezza di fronte al mestiere di presidente di una delle opere educative più importanti del territorio.
Non ama apparire, salire sul palco, fare i discorsi, fare alcune cose che fanno parte del mestiere del presidente. “Mi sento sempre inadeguata. Ho detto sì a questa proposta prima di tutto per il dono che è stata la scuola per me e la mia famiglia. Mi rendo conto che ho tanto da imparare ancora. E’ complesso il mondo della scuola, ma quanto è veramente bello dare la propria vita per cose grandi”.
Questa sentimento di inadeguatezza insomma non gli ha impedito di caricarsi sulle spalle la responsabilità delle scuole della Karis che si avviano al loro 41° anno scolastico con quasi 1400 studenti, oltre 150 insegnanti e 31 dipendenti dediti ai servizi ausiliari, dall’asilo fino ai licei. Una realtà i cui proprietari sono da sempre i genitori: sono stati dei genitori ad iniziarla, sono i genitori che la sostengono con le rette che pagano ogni anno a questa scuola paritaria che solo nel 2014 è stata premiata con il Best Preparation Award dal Cambridge English Language Assessment e con il riconoscimento della Fondazione Giovanni Agnelli.
Lucia, per gli amici Cia, è figlia: figlia di quella Lella Ugolini che ha iniziato le scuole e le ha condotte per anni; è nipote di quel don Giancarlo Ugolini che ha iniziato la comunità di Cl a Rimini ed è stato l’anima delle scuole. Ora Lucia è anche mamma di tre figli e in un certo senso, insieme ai dirigenti e agli insegnanti, educatrice di tutti quegli alunni che sabato si ritroveranno per la tradizionale inaugurazione dell’anno scolastico al 105 Stadium. “Forse il compito che ci ritroviamo addosso, io e chi con me conduce la scuola, è quello di rivivere prima di tutto noi la grande tradizione educativa della Karis e innovarla, mantenerla al passo con i tempi”.
C’è la crisi, ci sono le emergenze internazionali, c’è tutto quello che la realtà ogni giorno pone come sfida ad ogni uomo: “Noi non siamo mica quelli con la verità in tasca o con la soluzione per i problemi. Se c’è qualcosa che abbiamo chiaro è questo: noi ai ragazzi non diamo soluzioni, noi con la scuola vogliamo aiutare la famiglia a crescere gente responsabile, aperta al mondo, creativa, libera, pronta a tutto, pronta ad affrontare qualsiasi sfida”.
Le sfide che la Karis sta affrontando sono tante. La chiamata nei ruoli statali di docenti anche della Karis: “Ho parlato con tanti professori, chiaramente il metodo di chiamata nello stato li costringe a una scelta del tipo ‘o adesso o mai più’ e ho in mente tante facce che in questi giorni andavano via a malincuore perché riconoscevano che la Karis è un posto dove si lavora bene”. Inoltre i contributi statali per le scuole materne ed elementari sono sempre meno: “Su questo quest’anno lavoreremo per far si che sempre di più si conosca la scuola e il suo valore affinché tutte le persone di buona volontà, che hanno a cuore i giovani. possano collaborare con noi: #ioelakaris sarà lo slogan che segnerà queste iniziative”.
A volte le rivoluzioni sembrano il modo più veloce per cambiare, ma Lucia ha preso un’altra strada: “Abbiamo un corpo docente giovane ma con persone a fianco che hanno letteralmente fatto la nostra scuola, un cda che è un mix di professionisti e imprenditori; insieme a loro stiamo guardando tutto quello che abbiamo per, come dicevo prima, viverlo fino in fondo e innovarlo: il grande investimento sull’inglese, con madrelingua presenti dall’asilo fino ai licei è proprio per questo”.
Se c’è qualcosa che colpisce di Lucia è l’essere nello stesso tempo aperta a tutto, ma decisa e schietta come solo i veri romagnoli sanno essere: “La scuola è una grande opera ideale, ma nei tempi in cui siamo anche un’opera come questa richiede efficienza e molto realismo, su questo stiamo facendo un grande lavoro. Faccio un esempio: abbiamo ridotto le sezioni nei licei, ma il numero di maturati di quest’anno corrisponde a quello degli iscritti che iniziano adesso. Insomma gli alunni sono gli stessi”. E quando gli chiediamo del calo delle iscrizioni nell’infanzia la risposta è schietta: “Chi non ha lavoro, si tiene i figli a casa”.
Mentre parliamo Lucia ha tra le mani sottolineato il libretto con le trascrizioni del convegno fatto l’anno scorso in occasione dell’5° anniversario dalla scomparsa di don Giancarlo Ugolini. “Sto studiando!”, dice sorridendo. “Sto pensando a quello che dirò a tutta quella marea di gente e mi rendo conto che quello che mi sta a cuore sono poche cose ma per me grandi. La Karis non nasce per dare un’educazione diversa in tempi difficili, nasce per una passione per i ragazzi e per la loro educazione, certi che la vita è una cosa bella da vivere, qualsiasi sfida ci venga proposta. Ecco perché vale la pena riiniziare ogni anno ad imparare, perché c’è del bello da scoprire e qualcuno con cui farlo, con cui iniziare un’avventura”.
E pensando al futuro, ai semi che si stanno gettando, Lucia ha una ‘botta d’orgoglio’: “Sono sempre più certa che quello che costruiamo ogni giorno sia qualcosa di bello, entusiasmante. L’unica cosa che non dobbiamo fare è tenere chiusi gli occhi, accomodarci, smettere di imparare, dobbiamo anzi essere aperti a tutti i cambiamenti e le sfide, per prime quelle che ogni giorno ci porranno gli alunni quest’anno. Questa è la buona scuola che penso per noi, per gli alunni, i docenti e tutte le famiglie che ricominciano sabato insieme a noi”.