Rimini | Trc, Dal Prato: Ecco perché è stata bocciata la variante Tosi
La relazione del tecnico ministeriale Henry Del Greco? “Sette pagine in cui ci si si limita all’esposizione di esperienze internazionali di utilizzo dei semafori intelligenti, senza effettivi esami di applicabilità nel caso del Trc a Riccione”. Parola del direttore di Agenzia mobilità, Ermete Dal Prato che oggi ha presentato alla stampa l’analisi di Am sulle quattro varianti ideate dall’amministrazione Tosi nel giugno del 2014, sulla relazione di Del Greco e, in particolare, su una quinta variante inviata al Coordinamento territoriale del Trc dal Comune di Riccione il 23 ottobre, che Dal Prato chiama variante 5 e che mette a confronto con il progetto esecutivo.
Per illustrare l’ultima variante, Dal Prato parla di “uno studio di prefattibilità, su delle tavole più tecniche che ci hanno permesso di studiarle”, a differenza della varianti del 2014, “presentate su una cartografia scaricata da Google”. La variante 5 “prende la nostra pista e la porta a terra, creando problemi con la circolazione stradale e andando a far crescere le spese e i tempi di percorrenza”.
Nel dettaglio, per Am, se l’attuale progetto ha un costo di 92 milioni, la variante Tosi ne costerebbe oltre 100: 8 milioni in più. “Il risparmio che l’amministrazione di Calcola in 7 milioni, in realtà è pari a 3,6 milioni delle opere in diminuzione: i sottopassi LaSpezia, Verdi, Puccini, Ponte Rio Melo-Bellini, muri di separazione lato monte, ascensori. I costi da aggiungere, invece, sarebbero pari a 11,6 milioni per: nuovo ponte sul Rio Melo, opere di sostegno ferroviario (“per i quali bisognerà chiedere l’autorizzazione dalla Rete ferroviaria italiana”), i semafori intelligenti, quattro bus in più per mantenere il servizio ad una frequenza appetibile per l’utenza, ovvero un passaggio ogni 7 minuti. Tra le spese in più, segnala Dal Prato, anche 2 milioni per la demolizione di opere già realizzate.
Secondo i calcoli degli uffici di Am i costi di esercizio dell’infrastruttura aumenteranno del 13 per cento (pari a 400mila euro), il bacino di utenza calerebbe del 25 per cento e l’utilizzo del 38, l’efficacia (costo in euro per passeggero) del 115, cosa che “rende l’opera trasportisticamente e finanziariamente insostenibile”. Nella variante riccionese aumentano fino al 40% le intersezioni stradali, diminuisce da 70 a 40 chilometri orari la velocità del servizio, aaumenta da 23 a 38 minuti il tempo di percorrenza, aumenta di 180 vole la possibilità di incidenti stradali.
Dal Prato ricorda, inoltre, che la sospensione del lavori in attesa di una nuova eventuale progettazione andrebbe ad accrescere i costi delle penali con la ditta esecutrice dei lavori e che il nuovo progetto dovrà essere approvato da tutti gli enti coinvolti, anche dal Ministero.