Rimini | Domenica il vescovo aprirà la porta santa
Anche a Rimini il Giubileo inizierà ufficialmente domenica 13 dicembre. Alle ore 17 ritrovo di sacerdoti e fedeli presso la chiesa dei Paolotti, in piazza Tre Martiri. Seguirà la processione dei partecipanti verso la Basilica Cattedrale, dove alle 17,30 ci sarà l’apertura della Porta della Misericordia, la memoria del battesimo e la Concelebrazione eucaristica.
I santuari giubilari in Diocesi sono: Beata Vergine delle Grazie (Montegridolfo), Madonna della Misericordia (Santa Chiara, Rimini), Madonna della Visitazione (Casale di San Vito), Madonna di Bonora (Montefiore Conca), Santa Maria delle Grazie (Covignano di Rimini), Santa Maria delle Grazie (Fiumicino di Savignano), Eremo di Saiano (Torriana), Santo Amato Ronconi (Saludecio).
I ‘santuari della carità’, le opere di misericordia, richiamate dalla Bolla di indizione del Giubileo Misericordiae Vultus, proposti da vescovo Francesco Lambiasi, sono: Mensa della Caritas diocesana, Mensa di Sant’Antonio (Padri Cappuccini di Santo Spirito), Casa del Perdono (ass. Papa Giovanni XXIII), Pronto soccorso sociale di Sant’Aquilina (ass. Papa Giovanni XXIII), Comunità di Montetauro.
“Naturalmente – ha illustrato il Vescovo ai sacerdoti nella Lettera di indizione – è solo un elenco indicativo, perché ogni gesto di carità, di misericordia, di servizio, rientra nello spirito del Giubileo”.
Domenica 20 dicembre è prevista l’apertura della Porta Santa dei Santuari: quelli della devozione popolare e quelli della Carità.
Il vescovo, dopo aver condiviso il pranzo con gli ospiti della Mensa, aprirà simbolicamente la porta centrale della Caritas diocesana, richiamando come ogni giorno poveri e volontari hanno la possibilità di fare esperienza di fraternità, cioè di misericordia e di condivisione. Similmente potrà avvenire alla Mensa dei Cappuccini a Santo Spirito, presso la Comunità di Montetauro, alla Casa “Madonna del perdono” e al Pronto Soccorso sociale di S. Aquilina.
Per tutto il periodo del Giubileo, ai sacerdoti diocesani e religiosi, è concessa l’autorizzazione ad assolvere i penitenti anche dai casi riservati al vescovo e ai suoi penitenzieri, come per esempio l’aborto.
“Invito tutti – conclude Lambiasi – a fare di quest’anno giubilare una straordinaria occasione di grazia, tanto più attesa e preziosa per la nostra Diocesi che vuol ravvivare in ogni fedele e in ogni comunità la gioia della fede e il fuoco della missione”.