Giovedì, 01 Marzo 2012 11:51

IL GIORNALAIO 02.03.2012

Rubriche

BUGLI CAUTO, L'AVANZATA DEI VIGILI, I BAGNINI E I TURISTI CHE “SPORCANO”. LUCIO DALLA RIMINI “SE LA GODEVA DAVVERO”


Dalla e Rimini
In prima sul Resto del Carlino un commento di Stefano Muccioli: “Della riviera era un caro amico. ‘Da Fino’ a Riccione ha composto alcuni dei suoi brani più belli, a partire da quel ‘4 marzo 1943’ che lo consacrò a Sanremo. E ha scritto anche una canzone intitolata ‘Rimini’: «Amami, seguimi. Solo così ti godi Rimini». E lui questa terra, che citava spesso nei suoi testi, se la godeva davvero”.


Maggioli: le cautele di Bugli
“«NON ESISTE alcun complotto contro Maggioli». A chi crede che le accuse contro l’imprenditore, finito nella bufera per aver scudato 2 milioni di euro, e le richieste di dimissioni di questi giorni facciano parte di un regolamento di conti, Salvatore Bugli replica deciso: «Non esiste nulla di tutto questo»”. Chi parla è Salvatore Bugli, vice presidente della Camera, che con una nota ai giornali smentisce le ipotesi di complotto verso il presidente in carica della Camera di commercio, ma come giustamente rileva il Carlino: “Ritira le pesanti dichiarazioni fatte su Maggioli nei giorni scorsi”.
Anche la Voce di Romagna pone l’attenzione su Bugli, riprendendo un proverbio di antica memoria. “'La prima gallina che canta ha fatto l’uovo'. Salvatore Bugli, vice di Manlio Maggioli e successore in pectore, smentisce che ci siano dei complotti per costringere il presidente della Camera di Commercio a rassegnare le dimissioni”.
Scrive il Corriere a pagina 6 che “ora, in molti vorrebbero che Maggioli si facesse da parte senza utilizzare le maniere forti. Cioè senza andare allo scontro frontale nel prossimo consiglio del 12 marzo. Dimissioni anche non immediate, purché si arrivi a un passo ormai ritenuto imprescindibile. Perché adesso, specie con il nuovo governo Monti - si fa notare - i tempi sono cambiati e l’evasione fiscale è diventata una cosa da combattere al pari della corruzione”.
Sulla Voce PAOLO FACCIOTTO svela la posizione del PDL attraverso il neo coordinatore Miserocchi: “La politica sta esercitando una pressione, e c’è anche una questione generazionale. Nel dibattito di questi giorni ho trovato giusta l’interpretazione di Sergio Gambini, che salva l’uomo e l’imprenditore Maggioli ma si pone anche la domanda sull’istituzione Camera di Commercio”. E CONTINUA: “Il clima in Camera di Commercio è pesante, lo leggo dai giornali. Se questo è il clima, c’è da chiedersi se conviene ancora andare avanti in questo contesto di divisioni. Noi non faremo nessuna guerra santa, però prendiamo atto che il clima non è facile”.


Bagnini, futuro incerto. E i turisti sporcano
“«La Sovrintendenza - che deve rilasciare caso per caso l’autorizzazione paesaggistica - non ne vuol sapere di sanatorie e forfettizzazioni per il pagamento degli abusi ‘veniali’ chieste dai bagnini. Quindi, avanti come sempre, con l’incubo dei controlli e relative denunce (penali) e sanzioni dell’autorità giudiziaria». Il problema è che il tempo passa: «Siamo a marzo, è ormai non ci sono i tempi per rimuovere prima dell’estate: per ogni domanda il Comune ha 180 giorni per pronunciarsi, previo parere vincolante della Sovrintendenza che ha 90 giorni. Soprattutto, non ci sono i tempi perché gli uffici comunali rispondano alle (eventuali) richieste di ‘sanare’ le singole situazioni da parte dei 230 stabilimenti balneari»”, il Carlino a pagina 9.
A pagina 10 del Corriere sempre il tema del turismo con Lo Russo della Uil che dichiara: “«Noi le tasse le paghiamo - spiega con enfasi - mentre c’è qualcuno che non le vuole fare pagare». A che cosa si riferisce? «All’imposta di soggiorno. I turisti che vengono in riviera devono pagare. Stanno qua e sporcano le strade, usano i nostri servizi, se stanno male vanno all’ospedale. Devono pagare anche loro»”.


Vigili e Comune: 1-0
“Il giudice del lavoro, Lucio Ardigò, ha dato torto al Comune, e quindi ragione agli agenti. Ai 205 tra uomini della pm che hanno presentato ricorso al giudice del lavoro, contro la pretesa dell’amministrazione di farsi ‘restituire’ le indennità di disagio erogate loro tra il 2000 e il 2006. Le prestazioni ‘disagiate’ sono state effettivamente svolte. Ma il contratto che ne regolamentava la retribuzione, era emerso dopo l’ispezione del ministero del Tesoro nel luglio 2010, non era corretto. In sostanza, un doppione di quello nazionale”, Mario Gradara a pagina 6 del Carlino.
Tuttavia qualcuno non è contento. Scrive Giovanni Bucchi su La Voce a pagina 21: “Questa sentenza – commenta un’ispettrice di categoria D – la riteniamo giusta ed equa anche noi , nonostante adesso io debba restituire 5mila euro al Comune. Me l’aspettavo che andasse così, quando le cose iniziano male, con un vizio, non possono finire bene. Qui c’era un errore nell’accordo tra Comune e sindacati, che evidentemente non hanno lavorato molto bene. Noi questi servizi per le indennità li abbiamo fatti, ma dovevano esserci pagati in altro modo e adesso dobbiamo ridare i soldi. In Comune invece per questo errore non paga nessuno”.


San Marino e la finanza
Reazioni a pagina 5 di Vitali e Urbinati sul Corriere alla proposta di una dogana tra l’Italia e San Marino per fermare la fuoriuscita di capitali.


1

MAGGIOLI, IL VICE BUGLI: “NON HA FONDAMENTO PARLARE DI COMPLOTTI”


“Per come sono abituato a pensare e ad agire, lealtà e trasparenza devono essere tratti distintivi di ogni comportamento, tanto più se si ricoprono cariche pubbliche”. Salvatore Bugli (Cna), vicepresidente della Camera di commercio di Rimini esce dal silenzio.


“Non ha fondamento parlare di complotti”, risponde ad alcune ipotesi avanzate dai giornali locali. “Ritengo che il comunicato della giunta del 24 febbraio scorso (tre righe in cui si rinnovava la fiducia al presidente Maggioli, ripromettendosi di approfondire in Consiglio, ndr) rappresenti il modo più corretto per impostare la discussione e proseguirla nel luogo deputato”.


E in attesa del Consiglio, “continuerò ad adoperarmi – conclude Bugli - perché l’esito di questa vicenda non leda la dignità di alcuno, preservi l’immagine dell’ente, non divida le categorie economiche, lavorando per una soluzione che dia la necessaria continuità all’azione della Camera di Commercio e che rinsaldi il patto di rappresentanza del mondo economico, nella sua piena autonomia a interpretare gli interessi di tutte le imprese”.



Mercoledì, 29 Febbraio 2012 11:03

BREVI DEL GIORNO

3

BREVI DEL GIORNO


COORDINAMENTO FRONTALIERI: “SITUAZIONE SEMPRE PIU' GRAVE. SIAMO PRONTI ALLA MOBILITAZIONE. NESSUNO TENTI DI DIVIDERE I LAVORATORI”
“La situazione dei lavoratori, sammarinesi e non, in questo contesto economico è sempre più grave. Occorre lavorare su tutti i fronti per risolvere questa situazione ed eventuali iniziative di mobilitazione dovrebbero toccare tutti gli argomenti critici, a partire dal rinnovo contrattuale, passando per l'articolo 56 per finire sull'argomento diritti”. Dopo il Consiglio sindacale regionale scende in campo anche il coordinamento dei frontalieri, reduce dal tavolo con Comune e Provincia. Nella nota del Coordinamento si legge anche che dalle istituzioni locali è arrivato l'appello a una maggiore unità tra le realtà che riuniscono i frontalieri.


ANCHE UN BAMBINO NELLA MAGLIERIA ABUSIVA SEQUESTRATA DAI CARABINIERI A CORIANO. DENTRO 26 CINESI, MANTENUTI IN CONDIZIONI AL LIMITE DELLA DECENZA. LA CGIL: “QUESTA E' SOLO LA PUNTA DI UN ICEBERG”
I carabinieri di Riccione li hanno trovati ancora a lavoro, alle 23 di ieri sera, quando hanno fatto irruzione nel capannone di Coriano, un laboratorio abusivo di maglieria. Sono in 26 tutti cittadini cinesi, tra loro anche un bambino. Erano tenuti ammassati, costretti a lavorare con orari massacranti e in condizioni igieniche precarie. Uscivano fuori raramente anche perché avevano tutto il loro mondo ricostruito tra le mura del capannone.
L'ambiente era diviso da un soppalco in due luoghi: sotto le macchine per lavorare, sopra delle anguste celle senza finestre per dormire su materassi appoggiati a terra, intorno umidità e sporcizia. Il capannone è ora sotto sequestro, sono scattate contravvenzioni per oltre 50mila. Al blitz hanno partecipato anche i vigili urbani, l’ispettorato del lavoro e del personale sanitario.
Il laboratorio è stato individuato grazie alla segnalazioni al 112 di alcuni cittadini. Al proposito interviene la Cgil segnalando la necessità di “infrangere il muro di omertà delle aziende cinesi illegali”. Chi segue il fenomeno sottolinea come negli ultimi 15 anni ci sia stata “una profonda radicazione malavitosa, che ha visto espandersi silentemente aziende cinesi, che nascondono le situazioni infamanti ieri scoperte. E' la rappresentazione di un dramma sociale, ma è anche la risposta al crollo delle aziende artigiane manifatturiere del nostro territorio, messe in ginocchio e poi stese al tappeto anche dalla concorrenza sleale che hanno subito. Purtroppo la scoperta di quel laboratorio non è altro che la punta di un iceberg. L'auspicio – conclude Roberta Ceroni – è che, sia per dignità, per moralità e anche per una sana economia del territorio, venga infranto il muro di omertà che ha sempre protetto la parte malata delle aziende di gestione cinese”.


Giovedì, 01 Marzo 2012 10:03

MA NUVOLARI RINASCE COME IL RAMARRO

2

MA NUVOLARI RINASCE COME IL RAMARRO


In gara a Verona e'
davanti a Bordino
con un tempo d'inferno
acqua grandine e vento
pericolo d'uscire
di strada
a ogni giro l'inferno
ma sbanda striscia e' schiacciato
lo raccolgono
quasi spacciato.
Ma Nuvolari rinasce
come rinasce
il ramarro
batte Varzi
e Campari
Borzacchini e Fagioli
Brilli-Peri
e Ascari.


(LUCIO DALLA)


1

PETITTI (PD): “IL GOVERNO MONTI E' UN'OPPORTUNITA' DI CAMBIAMENTO, UNA SFIDA CULTURALE”. LA DIREZIONE PROVINCIALE METTE A TEMA I BILANCI DEGLI ENTI LOCALI E LO SVILUPPO


La Direzione sulla situazione economica riminese: "Gli obiettivi sono: partecipare ai progetti regionali nell'ambito del Patto di sviluppo e stimolare iniziative insieme alle autonomie locali"


“Siamo in una fase delicata – ha sottolineato ieri il segretario provinciale del Pd, Emma Petitti, durante la riunione della direzione provinciale del partito – in cui serve ripartire dal senso comune. Il governo Monti è un’opportunità per il cambiamento, una sfida culturale. La bussola che guida il lavoro di un grande partito popolare radicato come il Partito democratico è rappresentata da parole chiave come lavoro, equità, diritti, legalità. E un partito esiste se ha un suo pensiero autonomo, senza padroni e senza rincorrere la polemica del giorno”.


A tema anche i bilanci degli enti locali e lo sviluppo. “Il Pd fa quadrato attorno ai propri amministratori”, hanno ribadito Emma Petitti e il responsabile enti locali Daniele Imola, definendo i bilanci di previsione 2012 “i più difficili della storia recente dei nostri Comuni”.


La direzione provinciale ha poi affrontato il tema del patto territoriale, come forma di accordo che unisca enti locali, parti sociali, soggetti pubblici e privati per "partecipare ai progetti che la Regione Emilia-Romagna sta mettendo in campo attraverso il Patto per lo sviluppo e stimolare iniziative specifiche per il territorio riminese insieme alle autonomie locali”.



3

UN FONDO DI 80MILA EURO PER ASSICURARE LIQUIDITA' ALLE IMPRESE CREDITRICI DEGLI ENTI LOCALI. LA GIUNTA PROVINCIALE APPROVA IL PROTOCOLLO


Il plafond è stato maggiorato di un terzo rispetto allo scorso anno (nel 2011 la somma anticipata dalle banche ha sfiorato 1milione 700mila euro). Sarà creato un elenco di istituti 'virtuosi'. Al credito le aziende accederanno grazie alle certificazioni rilasciate da Provincia e Comuni


Si partirà da un fondo iniziale di 80mila euro per sostenere le imprese creditrici degli enti locali, istituito dalla Camera di commercio. La giunta della Provincia di Rimini ha approvato, ieri, il protocollo con Comune di Rimini e Camera di Commercio, per assicurare la liquidità necessaria alle imprese creditrici. La cifra per il 2012 è stata maggiorata di 20mila euro. Sarà destinata a coprire gli oneri finanziari delle operazioni di cessione e favorire aperture di linee di credito agevolate. Lo scorso anno l’ammontare complessivo di somme certificate e anticipate dagli istituti di credito ha sfiorato la somma di l milione 700mila euro.


“Con questo protocollo – spiega il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali – ci dotiamo di uno strumento che va ad incidere in maniera concreta su una delle priorità manifestate dalle stesse aziende del territorio. In una crisi ormai strutturale e prolungata come quella che stiamo vivendo, infatti, poter accedere al credito e ottenere liquidità diventa per le aziende una necessità basilare senza la quale, per alcune di esse, sarebbe difficile rimanere sul mercato”.
L'operazione prevede la disponibilità delle banche di scontare le proprie fatture dietro una semplice certificazione del credito da parte dell’ente locale debitore. Sarà creato un elenco selezionato di soggetti disponibili a facilitare le imprese nello smobilizzo dei propri crediti


1

LOTTA ALLA CORRUZIONE: “SAN MARINO SOLO AGLI INIZI”. L'EUROPA INVIA AL TITANO SEDICI 'RACCOMANDAZIONI' DA ATTUARE ENTRO IL 2013


La segreteria di Stato: "Non siamo un 'osservato' speciale. Il numero di raccomandazioni fatte a noi è relativamente basso, se paragonato ai casi di altri Paesi membri". E intanto è stato firmato con l'Italia l'accordo di cooperazione per la prevenzione della criminalità


Sviluppare ancora di più le misure specifiche contro la corruzione. Questo l'invito dell'Europa al Titano, che si premura di inviare alla Repubblica una lista di suggerimenti a seguito delle osservazioni riportate nel Rapporto di Valutazione su San Marino stilato dal gruppo di stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione (GRECO) datato 9 dicembre 2011. “Se da un lato grande attenzione è stata prestata al contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, il Paese si trova ancora in una fase iniziale per quanto concerne la lotta alla corruzione”.


Il Gruppo, cui San Marino ha aderito nel 2010, non nega dunque l'impegno e i risultati nella lotta al riciclaggio del denaro sporco e al finanziamento del terrorismo. Tuttavia, invita la Repubblica a mettere in campo ulteriori misure specifiche per contrastare la corruzione e nel farlo affida al governo del Titano un programma da sedici linee guida. Tra le 'raccomandazioni' dell'Europa quella di dare maggiore vigore alle indagini e laddove necessario inasprire le pene. La lista dei 'suggerimenti' comprende anche: sviluppare gli strumenti per prevenire il conflitto di interesse; migliorare i meccanismi di controllo sulla pubblica amministrazione. Per quanto riguarda il settore privato, commercialisti e avvocati – e, comunque, tutti i professionisti del settore – dovrebbero essere coinvolti più specificamente sia nella ricerca sia nelle indagini relative ai reati di corruzione e conflitto di interesse. Il GRECO valuterà l'attuazione dei suggerimenti nel 2013, facendo notare che gli strumenti anticorruzione del Consiglio d’Europa non sono stati finora ratificati da San Marino.


"Sembra esserci - dice il rapporto - fra le autorità sammarinesi un forte consenso circa l’opportunità di introdurre sostanziali misure contro la corruzione. Il presente rapporto e le sue raccomandazioni dovrebbero pertanto essere considerati come un utile contributo a tale processo. Analogamente, la tempestiva ratifica dei pertinenti strumenti del Consiglio d’Europa in questo campo, vale a dire la Convenzione Penale sulla Corruzione e il relativo Protocollo Addizionale, nonché la Convenzione Civile sulla Corruzione, alle quali San Marino non è attualmente parte, contribuirebbe certamente ad allineare la legislazione e le pratiche interne agli standard internazionali in materia di lotta alla corruzione".


"Non siamo 'osservati' speciali", interviene la Segreteria di Stato. "In sede di Rapporto di Valutazione - sottolinea attraverso una nota ufficiale - San Marino è stato oggetto di 16 raccomandazioni nell’ambito di un ciclo di valutazione congiunto che ha riunito i temi del Primo e del Secondo Ciclo; un numero relativamente basso, se paragonato ai casi di altri Paesi membri. Infatti, i Paesi membri del GRECO sottoposti - come San Marino - a una valutazione congiunta che ha raggruppato i temi del Primo e del Secondo Ciclo, hanno conseguito i seguenti risultati in termini di raccomandazioni ricevute: Andorra 18, Armenia 24, Austria 24, Azerbaijan 27, Federazione Russa 26, Italia 22, Liechtenstein 18, Monaco 28, Montenegro 24, Serbia 25, Svizzera 13, Turchia 21, Ucraina 25".


Intanto, ieri mattina a Roma San Marino e Italia hanno firmato l'accordo di cooperazione per la repressione e la prevenzione della criminalità. Al Viminale il Titano ha ribadito la volontà di riordinare in tempi brevi le Forze di Polizia.

10

LA STAGIONE DEL CONCILIO VATICANO II A RIMINI. MOLTI RICORDI, UN PO' DI NOSTALGIA, LA SOLITA DIALETTICA


È visibilmente imbarazzato mons. Fausto Lanfranchi quando racconta come lui diventò vicario generale nel secolo scorso. Con il sorriso e con il tono della voce sembra dire “Avevamo un po’ esagerato”. Sì, perché in omaggio alla tesi secondo cui il vicario generale non è il principale collaboratore del vescovo, che quindi sceglie un uomo di sua fiducia, ma il rappresentante dei preti, ebbene in omaggio a questo principio mons. Lanfranchi diventò vicario grazie ad una elezione che poi il vescovo Emilio Biancheri ratificò.


L’episodio mons. Lanfranchi lo ha raccontato nel corso dell’incontro sull’attuazione del Concilio Vaticano II in diocesi di Rimini, penultimo del ciclo promosso dall’Istituto di Scienze Religiose Alberto Marvelli. Nel 2012 cadono i 50 anni dall’inizio del Concilio. Ma ci sono altri due anniversari che riguardano la diocesi di Rimini: i quarant’anni dalla morte di monsignor Emlio Biancheri, il vescovo del Concilio e del post-Concilio, e i cinquant’anni dall’inizio a Rimini di uno dei movimenti protagonisti di quella stagione ecclesiale, Gioventù Studentesca-Comunione e Liberazione.


Torniamo a Lanfranchi: la sua elezione avvenne nel 1970, a cinque anni dalla conclusione del Concilio e in pieno clima sessantottino, che esaltava la democrazia diretta, la partecipazione, la relativizzazione del principio di autorità. Quella elezione fu un frutto maturo del Concilio, che certo non aveva deciso l’elezione diretta dei vicari generali, o della penetrazione dentro la Chiesa del clima culturale dell’epoca?
Mons. Lanfranchi non si è posto e quindi non ha nemmeno risposto alla domanda. Facendo l’elenco delle varie strutture elettive sorte dopo in Concilio, ha però osservato che con quelle non si voleva introdurre la democrazia nella Chiesa ma si voleva esaltare la partecipazione e la corresponsabilità. La storia della sua elezione sembra testimoniare il contrario.


Ma cosa ha rappresentato l’attuazione del Concilio per la diocesi di Rimini? Ad ascoltare i relatori (oltre Lanfranchi, il professor Piergiorgio Grassi e don Lanfranco Bellavista) sembra che l’esito sia stato soprattutto il fiorire come funghi di organi elettivi, di partecipazione, di commissioni. Oltre a certi aspetti di costume come i seminaristi che si potevano togliere la veste per giocare a calcio o la Messa che finalmente era celebrata in italiano.
Ma se il Concilio ha rappresentato per la Chiesa universale una nuova Pentecoste – come è stato ricordato – per la diocesi di Rimini tutto si è risolto in una “effervescenza collettiva” (Grassi) sfociata in consigli pastorali e commissioni?
Poiché più volte è stato detto che quella stagione andrebbe ben studiata a livello locale, c’è da augurarsi che davvero questo lavoro venga svolto in profondità. Per il momento resta senza risposta la domanda: con il Concilio è aumentata la santità della Chiesa, la coscienza della sua identità, il suo impeto missionario?


I relatori hanno indicato alcuni fatti che rievocano un certo clima ecclesiale per chi l’ha vissuto, ma senza entrare nel dettaglio. Mons. Lanfranchi ha per esempio parlato del seminario (dopo di lui diretto da don Aldo Amati) come motore del post Concilio e del ruolo guida del Centro Studi diretto da don Piergiorgio Terenzi. Il quale era anche direttore della Rivista Diocesana, esaltata da Grassi. Il docente di Urbino ha poi indicato come frutto importante l’assemblea di Miramare su La Chiesa e i problemi dell’uomo del 1975, dove esplosero molte tensioni.
Don Bellavista, figlio spirituale di don Dossetti, assistente del cardinale Lercaro al Concilio, non è entrato nelle questioni locali, ma si è lanciato in alcune digressioni sul Concilio come opera compiuta o incompiuta. Ha ricondotto il dibattito teologico ad una dialettica fra partigiani e detrattori dell’evento.

Una semplificazione che forse non aiuta a comprendere il confronto reale fra i sostenitori dell’ermeneutica della discontinuità e della rottura e quanti invece propugnano un’ermeneutica della riforma.


Valerio Lessi



2

SAN MARINO, FRONTALIERI: “LA FINANZIARIA CI PENALIZZA. PROVINCIA E COMUNE CI AIUTINO AD ACCELERARE LA FIRMA DEGLI ACCORDI CON L'ITALIA”


I lavoratori chiedono una "soluzione strutturale" per porre rimedio alla "tassazione discriminante" reiterata dai tempi di approvazione della legge finanziaria, individuando al più presto "una concreta soluzione ai problemi"


I tempi lunghi della finanziaria sammarinese rischiano di penalizzare i frontalieri. Il Consiglio sindacale regionale di San Marino, Emilia Romagna e Marche si appella alle istituzioni, Comune e Provincia di Rimini in particolare, affinché si prodighino in un “incalzante” intervento a sostegno dei lavoratori. Nonostante infatti il governo italiano abbia prorogato la franchigia fiscale, seppur abbassandola da 8mila a 6.700 euro, resta “tuttavia un risultato parziale, in quanto non risolve una precarietà fiscale che dura ormai da 9 anni”, si legge nella nota del consiglio sindacale, che si auspica una “soluzione strutturale”.


“Per questo – sottolinea il Csir – chiediamo formalmente alle istituzioni locali quali Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Rimini, assieme ai parlamentari romagnoli e marchigiani, di promuovere un confronto per accelerare la firma degli accordi italo-sammarinesi sulla doppia imposizione fiscale già preannunciata dal presidente del Consiglio Mario Monti e quindi avviare l’iter di una legge ordinaria che regoli in maniera definitiva il tema dei lavoratori frontalieri tra San Marino e Italia”.


La soluzione della questione per il comitato sindacale è legata alla riforma tributaria e ai suoi tempi. “Lo scorso anno le organizzazioni sindacali sammarinesi hanno dato un sostanziale via libera al nuovo sistema fiscale, perché c’era l’impegno del Governo che la riforma sarebbe stata approvata entro l’anno 2011, per essere applicata dal 1 gennaio 2012. L’iter della riforma invece ha incontrato uno stop con la decisione del Governo di portarla in Parlamento entro i primi mesi del 2012, cosa tutt’oggi ancora da venire, posticipando di fatto il nuovo regime fiscale al 2013. Ad oggi la situazione è dunque questa: il famigerato articolo 56 è stato reiterato e nella legge di bilancio 2012 è stato approvato un articolo che introduce un meccanismo, da costruirsi tramite decreto, che dovrebbe produrre un rimborso per i redditi medi bassi dichiarati nel 2011. Una soluzione tampone, del tutto insoddisfacente perché non cancella la discriminazione fra lavoratori residenti e frontalieri”.


E' per questo che il Csir chiede alle istituzioni di “incalzare il Governo sammarinese affinché l’iter della riforma parta immediatamente, con la richiesta di applicare gli effetti di tale riforma, per quanto riguarda i lavoratori frontalieri, a partire dal Gennaio 2012”. Il Csir chiede sia fissato al più presto un nuovo calendario per i tavoli promossi dal Governo di San Marino, dalla Provincia e dal Comune di Rimini, “tavoli che di fatto non hanno prodotto nessuna risoluzione”, per individuare “una concreta soluzione ai problemi sovraesposti”.


Lunedì, 27 Febbraio 2012 11:32

IL GIORNALAIO 01.03.2012

Rubriche

ODORE DI GOLPE SU MAGGIOLI, CARIM E LO SCUDO FISCALE, LA NUOVA FRONTIERA DI SAN MARINO, ASILI CHE PERDONO APPEAL. INDIVIDUATI I RESTI DELLA CUPOLA DEL GALLI


Finanza e San Marino
E’ il tenente colonnello Lucignano a proporre sul Corriere Romagna «un posto fisso di frontiera dove stanno finanzieri 24 ore al giorno, come a Chiasso, con gli scanner per scoprire i doppi fondi di auto e valigie». A pagina 3 nell’articolo di Giacomo Bedeschini rincara la dose: «Per questo servirebbe una dogana vera e propria. A Chiasso ci sono 250 finanzieri in servizio, da noi una quarantina. Fate voi i conti...».


Maggioli
Contro Maggioli “il golpe”, scrive il Resto del Carlino svelando retroscena sull’incontro dell'altro ieri. «Alla domanda posta da Maggioli agli 8 componenti presenti (mancava solo Alessandro Bonfè di Confesercenti), ovvero “sono degno o no di continuare a fare il presidente?”, 4 si sono schierati dalla sua parte, e 4 invece gli hanno chiesto in maniera più o meno esplicita di fare il passo indietro e lasciare che sia il consiglio camerale a esprimersi. Fiducia a Maggioli l’hanno manifestata l’industriale Goffredo Celli, Roberto Brolli di Confcooperative, Gabriele Bucci di Aia e Alessandro Andreini di Confcommercio. Mauro Gardenghi della Confartigianato, Salvatore Bugli di Cna, Walter Bezzi della Cia e Giancarlo Ciaroni di Legacoop sono stati invece duri con Maggioli, costringendolo a portare il caso in consiglio».
E gli scenari non sono semplici perché nel caso Maggioli non si dimetta, continua il Carlino, ecco la strategia: «Dimissioni di massa dal consiglio, e tutti a casa, Maggioli compreso. Il regolamento prevede che il consiglio della Camera, e con esso la giunta, decada se si dimette più di un terzo dei consiglieri. E sui 27 membri, la maggior parte dei consiglieri appartiene alle categorie e ai sindacati che vogliono le dimissioni di Maggioli: basta che lascino in 10».
La Voce di Romagna avanza l'ipotesi che la questione non sia morale ma politica. «Adesso invece il problema diventa all’ordine del giorno perché Maggioli non rappresenta più un potenziale “nemico” e soprattutto perché la Camera di Commercio è il vero ago della bilancia di tutte le partite che contano a Rimini e provincia (Palas, Fiera, Aeroporto, Centro agroalimentare, Università,Carim ecc. ecc.). Così la politica, in uno scenario in evoluzione e di difficile interpretazione, cerca di rafforzare il controllo sui centri di potere. Una legittima battaglia politica che non c’entra nulla con la morale», si legge in prima.
A pagina 11 si va più a fondo: «Dopo che si seppe dell’inchiesta sul Credito di Romagna, l’imprenditore di Santarcangelo rimase, con la fiducia di tutti, al suo posto perché allontanarlo avrebbe significato renderlo disponibile per la candidatura a sindaco per il Pdl. Maggioli sarebbe stato un avversario più impegnativo per Andrea Gnassi rispetto a Gioenzo Renzi - che comunque ha portato al ballottaggio il candidato del centro sinistra - e con grandi probabilità di vittoria. Così la morale - come sempre e come è giusto che sia se non ci sono condanne definitive - venne messa da parte e Maggioli rimase al suo posto».
Da pagina 5 del Corriere apprendiamo che i sindacati sono quelli più decisi nella richiesta di dimissioni e che stanno preparando un documento unitario: «Rimaniamo fermi, non arretriamo nelle nostre posizioni – ha dichiarato Giuseppina Morolli, segretario generale della Uil e rappresentante dei sindacati - e vedremo se nella nostra provincia prevale il bene della collettività o ci sono altri interessi. Vedremo se verranno chiesti dei passi indietro».


Scudo fiscale, ecco i dati di Bankitalia
Il Nuovo Quotidiano pubblica alcuni dati sullo scudo fiscale. Si legge nel servizio di Alessandra Leardini: «Banca Carim, risultata terza tra tutti gli istituti di credito italiani per somme rimpatriate, “oltre il 90%, circa 229 milioni di euro, è arrivato da San Marino” come spiega il capo divisione business Guglielmo Mazzarino. Per il resto i deflussi sono arrivati per lo più dalla Svizzera e, in misura molto minore, da Lussemburgo».
E continua: «San Marino ha perso quasi 5 miliardi di euro (4,753) secondo i dati della Banca Centrale. L’afflusso sul Riminese è stato abbondante. Secondo recenti indagini pubblicate da Il Sole 24 Ore, fra tutte le province italiane, Rimini è quella che detiene il record nazionale per quanto riguarda l’incremento dei depositi bancari negli ultimi quattro anni. Dal 31 dicembre 2007 al 30 maggio 2011, la provincia ha visto crescere di quasi il 20% i depositi medi per famiglia,con un importo da 25.630 a 32.445 euro. E questo in netta controtendenza rispetto alle “cugine” romagnole: Ravenna -1,2%, con una media di 22.086 euro e Forlì- Cesena, -3.7%, a quota 26.981. Se si considerano i depositi bancari complessivi in provincia, Rimini sale dai quasi 5 miliardi di euro del 30 giugno 2009 (4,967) ai 5,5 miliardi al 31 dicembre 2009 (+12%) fino a raggiungere i 5,6 miliardi di euro al 30 giugno 2010 (i termini per lo scudo fiscale, compresa la proroga, sono scaduti a febbraio 2010) con un ulteriore aumento dell’1,20%. Ma la cosa più interessante è che i depositi nel Riminese sono lievitati molto più della media regionale: al 30 giugno 2009 Rimini segna un +6,35% contro il -1,25% regionale; alla fine di quell’annol’aumento registrato nel Riminese è quasi il doppio (+12,19 contro +6,84) mentre nei primi sei mesi del 2010 Rimini continua a crescere (+1,2%) mentre la regione scende (-2,81%)».


Asili: iscrizioni a picco
Dal Carlino a pagina 5 veniamo a conoscenza del fatto che rispetto allo scorso anno 138 famiglie in meno hanno iscritto il proprio bambino all’asilo nido. La ragione? Scrive Andrea Oliva: «Da quest’anno i genitori sono obbligati, se vogliono iscrivere i figli ai nidi e alle materne, a presentare il modello Isee. Ciò significa far conoscere la propria situazione economica. Per tanti papà e tante mamme tutto questo si traduce nello sbandierare il proprio 740, e metterlo nelle mani del Comune. La cosa non a tutti è piaciuta». Non c’è solo questo: «A pesare sul crollo delle iscrizioni è in modo pesante l’effetto crisi capace di dare una mazzata alle entrate di tante famiglie. Disoccupazione alle stelle, cassa integrazione, licenziamenti improvvisi e poche certezze sul futuro hanno portato tanti genitori a rivedere le spese. se ci sono i nonni, o si vive a casa sperando di poter riprendere a lavorare, 300 euro al mese diventano una spesa che non si può sostenere».


Cultura
Da pagina 10 del Carlino scopriamo che durante l’indagine archeologica partita a dicembre per verificare le condizioni del pianterreno sono state trovate tracce della vecchia cupola del teatro Galli.




Pagina 265 di 273