Ripensare l'Europa: incontro con Romano Prodi
"Ripensare l'Europa, per una comunità di persone" è il titolo dell'incontro promosso dal Progetto Culturale della diocesi di Rimini. L'incontro che si svolgerà venerdì 10 alle ore 20,45 al Centro Tarkovskij di via Brandolino, avrà come protagonista il professor Romano Prodi, presidente emerito dell'Unione europea. Modera la serata il giornalista Giorgio Tonelli.
Persona e comunità - afferma una nota del Progetto Culturale - sono dunque le fondamenta dell’Europa che come cristiani vogliamo e possiamo contribuire a costruire. I mattoni di tale edificio, secondo Papa Francesco si chiamano: dialogo, inclusione, solidarietà, sviluppo e pace. Oggi più che mai è necessario ripartire perché si realizzi la coscienza dell’Europa come comunità.
Nello stesso giorno ed in polemica con l'iniziativa, alle ore 11,30 presso “Identità Europea”, C.so d’Augusto 76 - Rimini, Mirko De Carli, capolista alle elezioni Europee per il Popolo della Famiglia nella Circoscrizione Nord est, terrà un incontro pubblico sul tema: “Radici e futuro dell’Europa: la riposta popolare e cristiana al declino”.
Popolare Valconca: la lista Boldrini-Grassi precisa
Elezioni del nuovo consiglio d'amministrazione della Banca Popolare della Valconca: la lista guidata dal ragionier Giosuè Boldrini (e non Giove) segnala di essere la lista numero 2, denominata “BOLDRINI – GRASSI un futuro per la nostra Banca” e non la numero 1.
In una nota si afferma che "Non corrisponde al vero che tale lista è appoggiata dai dipendenti dell’Istituto di credito per presunte ragioni di mancata corresponsione dei premi di produzione". In realtà noi avevamo semplicemente scritto che la lista è appoggiata dai dipendenti e che questi sono polemici con il consiglio uscente a motivo dei premi di produzione. "appare nettamente più verosimile - prosegue la nota di Boldrini-Grassi - che i dipendenti della Banca Popolare Valconca siano sensibili alla conservazione del loro posto di lavoro e che contino su un rinnovamento totale, anche e soprattutto alla luce dei risultati non positivi riportati dalla precedente gestione soprattutto in riferimento all’enorme perdita di valore delle azioni. È altresì fondamentale, a beneficio dell’assoluta trasparenza necessaria in questo genere di situazioni, che sia portato alla conoscenza di tutti il fatto che l’utile conseguito quest’anno deriva esclusivamente dall’applicazione dei nuovi principi contabili.
L’appoggio da parte dei dipendenti dell’Istituto alla lista 2 Boldrini – Grassi è certamente motivo di grande soddisfazione da parte di tale lista Boldrini – Grassi che ha, come unico obiettivo, quello di rilanciare la Banca in piena sinergia con i dipendenti che esprimono professionalità e che verranno valorizzati all’interno di un percorso programmato, come espressamente previsto e dettagliato dallo specifico programma di attività elaborato, che sarà portato all’attenzione di tutti i soci. L’articolo lascia ad intendere che la “forza” della Lista 2 Boldrini Grassi si basi sull’influenza territoriale del Ragionier Boldrini – candidato come presidente del futuro CdA - e del signor Giordano Emendatori; a tale riguardo, preme segnalare che la lista Boldrini - Grassi si pregia di annoverare al suo interno professionisti di primissimo piano, soprattutto nel settore bancario, in grado di porre in essere il necessario cambiamento per rafforzare l’Istituto".
Samorani: con me Santarcangelo non più suddita di Rimini
È giudizio unanime che con la sua candidatura per la prima volta la sinistra a Santarcangelo si trovi di fronte un competitor temibile. “Questa campagna elettorale – afferma Domenico Samorani, chirurgo delle donne, candidato sindaco sostenuto da liste civiche e dai partiti di centrodestra – sta facendo emergere un clima di pesante condizionamento sull'opinione pubblica. I cittadini sono raggiunti da pressioni di ogni genere, vi è il tentativo di un controllo sistematico. Non appena qualcuno dialoga con me, scattano pressioni e condizionamenti. Questo clima non è casuale, ha la sua origine nel fatto che da 73 anni a Santarcangelo non c'è alternanza e quindi si è disabituati alla democrazia. Se alla democrazia si toglie l'alternanza viene meno il bene comune”.
A proposito di bene comune, che ha messo pure al centro dei suoi slogan elettorali, cosa intende?
“Il bene comune ha per oggetto la persona. È trasversale. Al contrario, senza alternanza si impone un pensiero dominante e quindi ci sono a Santarcangelo cittadini che godono benefici ed altri che soffrono perché non si piegano. Il bene comune è fondato sulla centralità della persona, qualsiasi distintivo porti. Mi sono candidato con la condizione irrinunciabile di portare avanti un progetto civico con candidati senza distintivo, sostenuto da un comitato civico espressione trasversale della politica, con persone provenienti sia da destra che da sinistra. Chi ha aderito a questo progetto ha visto in me questo desiderio di restituire la città a tutti”.
Un altro suo slogan è “Prima le persone”. A sostenerla c'è però anche la Lega il cui slogan è “Prima gli italiani”. Sono prospettive inconciliabili, non le pare?
“Non sono appena l'espressione di una coalizione, ma sono stato scelto per la novità del mio progetto che vuole superare la rigidità degli schieramenti. Il mio progetto è fondato sulla centralità delle persone, è ciò che mi ha sempre caratterizzato, anche nella professione medica. Su questo precisa scelta c'è stata l'adesione delle forze politiche”.
Quindi quando si tratterà di assegnare, per esempio, case popolari varrà il criterio "prima le persone"?
“Certamente. Prima le persone a parità di regole”.
Facendo campagna elettorale avrà colto i bisogni della città. A vederla dall'esterno, Santarcangelo è una città dove si vive bene, senza troppi problemi. Perché i cittadini dovrebbero cambiare?
“Certamente Santarcangelo è una città attraente, con una forte offerta eno-gastronomica. Ma se si va appena oltre a quello che viene chiamato il centro storico, ovvero il centro commerciale naturale, cominciano i problemi, e cioè scarsità di servizi e di illuminazione. Comunque lo stesso centro è poco accessibile per via delle numerose barriere architettoniche che ne impediscono la fruizione a disabili, anziani, donne in stato di gravidanza. C'è un diffuso malessere nelle periferie, che sono senza collegamenti con il paese e ormai ridotte a dormitori. Non a caso sono sorti molti comitati. È molto avvertito il degrado e l'inquinamento del territorio. Ogni giorno passano da Stradone numerosi camion che portano rifiuti alle discariche di Genestreto, provocando non pochi disagi. I fiumi Uso e Marecchia sono al quarto posto fra i più inquinati dell'Emilia Romagna. I problemi da risolvere in realtà sono tanti”.
Voi vi ripromettete anche un rilancio del turismo, in che modo?
“Vogliamo fare di Santarcangelo la porta di accesso alla Valmarecchia. Intendiamo valorizzare i percorsi pedonali e ciclabili che uniscono centri e castelli della valle attraverso il percorso incompiuto della ferrovia che congiungeva a San Leo e Urbino. In questo progetto rientra anche la valorizzazione dell'ex cementificio, che è un simbolo identitario da restituire alla città perché rappresenta il punto in cui una popolazione contadina si è affacciata alla modernità e all'industrializzazione. Stiamo lavorando ad un grande progetto che trasformi quel luogo in un centro per le nuove imprese, per le start up, per il co-working, per lo sport. Dovrà diventare un luogo dove si cementano relazioni, dove si costruisce comunità. In generale la nostra proposta amministrativa si propone di unire la città, collegando le periferie al centro e avviando processi di rigenerazione urbana”.
Lei dice anche che Santarcangelo deve liberasi dal giogo di Rimini. Ma in che cosa la città sarebbe suddita di Rimini?
“La stazione ferroviaria, indispensabile per studenti e pendolari è diventata lo scalo merci di Rimini. Nel consorzio Valloni è stata fatta confluire la casa di riposo Molari, un lascito a beneficio dei santarcangiolesi. Ebbene, prima garantiva un utile di 150 mila euro all'anno, adesso, nel consorzio, produce solo perdite. Dal territorio di Rimini sono state allontanate imprese che smaltiscono macerie e che si sono insediate a Santarcangelo lungo la fascia protetta del fiume, provocando malessere fra la popolazione. È stata accolta una impresa come Amazon. Santarcangelo è difficilmente raggiungibile dalla riviera se non si risolve il nodo della viabilità a Santa Giustina, ma noi vogliamo restituire piena autonomia a Santarcangelo e ai suoi cittadini”.
Sullo sfondo della sua candidatura c'è il tema dell'ospedale e in particolare della senologia. Ovviamente non sono mancate le polemiche. Cosa può dire in proposito?
“Ho speso la mia vita dentro l'ospedale e credo che con il tempo si sia realizzato un bene che è per tutti e che ha ottenuto riconoscimenti inaspettati. È certo che se diventerò sindaco potrà solo crescere.”
Ma come farà a fare il sindaco a tempo pieno, dovendo ancora lavorare in ospedale?
“Penso che Santarcangelo abbia tanti e urgenti problemi lasciati irrisolti dall'amministrazione uscente che sarò per forza di cose costretto a esercitare la funzione a tempo pieno. Quindi, se eletto, sono pronto ad andare in pensione”.
Valconca, i sindacati: "Difficile il dialogo coi vertici della banca"
La Fabi e la First/Cisl, sindacati ai quali aderisce la quasi totalità dei dipendenti della Banca Popolare della Valconca, intervengono sull'articolo che abbiamo dedicato alle liste in campo per l'elezione del nuovo consiglio d'amministrazione, il primo dopo la trasformazione in Spa.
Fabi e First/Cisl affermano di non avere “alcun pregiudizio nei confronti dell’attuale Consiglio di Amministrazione e che non ci siamo mai espressi in merito (a favore o contro) a nessuna delle quattro liste presentate”.
“Abbiamo – proseguono - riscontrato diverse difficoltà nel rapporto con gli attuali vertici dell’Istituto, dovute soprattutto al fatto che questi, da mesi, rifiutano il dialogo ed il confronto con le Organizzazioni Sindacali: in aperta violazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro hanno proceduto unilateralmente a rilevanti riorganizzazioni aziendali che hanno determinato la chiusura di molti sportelli, hanno istituito nuove figure professionali senza associarle ad opportuni inquadramenti professionali, hanno interpretato pro domo loro accordi sindacali e contratti aziendali senza confronto alcuno, hanno proceduto a dare corso a mobilità territoriale e professionale dei lavoratori senza coinvolgere le Rappresentanze Sindacali. Da ultimo, notizia di questi giorni, la decisione di non confermare giovani colleghi che per quasi tre anni hanno svolto con professionalità, impegno e dedizione le mansioni assegnate loro, anche in questo caso senza che la scelta sia stata motivata ai diretti interessati e alle Rappresentanze dei lavoratori”.
“Su tutti questi temi – scrivono i due sindacati - noi abbiamo sempre ricercato il dialogo ed il confronto, ma recentemente, dopo mesi di richieste senza risposta, siamo stati costretti ad affidarci a procedure conciliative e giudiziarie per tutelare i diritti dei colleghi ed anche il ruolo assegnatoci dalla Costituzione. Come certamente avrà notato, di tutto questo non abbiamo fatto menzione alcuna con la stampa e con i media, semplicemente perché vogliamo mantenere i toni il più pacati possibile, nell’interesse della clientela e degli azionisti (e quindi della Banca stessa, a cui prestiamo grande attenzione)”.
BuongiornoRimini ha informato che una delle liste presentate ha il sostegno dei dipendenti. A questo proposito Fabi e First/Cisl osservano che “I primi a credere nella Banca Popolare Valconca sono sempre stati i suoi dipendenti i quali, come giustamente da Voi riportato, hanno anche investito molti dei loro capitali personali e, di conseguenza, sono praticamente tutti azionisti. È poi innegabile che l’auspicato ritorno all’utile di bilancio sia in larga parte merito del lavoro dei dipendenti stessi, che con professionalità, impegno ed anche importanti rinunce, hanno sempre “messo la loro faccia” nel rapporto con la clientela”.
“Apprendiamo infine dall’articolo – concludono - (ma non dai vertici aziendali) che la lista del “Consiglio uscente” avrebbe un Piano Industriale da proporre: rivendichiamo quindi, per l’ennesima volta, il rispetto delle prerogative di Legge e di Contratto e pretendiamo che tale progetto ci venga presentato e sia discusso anche con noi. A tale proposito, allargando il discorso a tutte le liste presentate, auspichiamo che tutti i progetti industriali proposti siano volti a valorizzare il territorio, a tutelare la clientela, gli azionisti e i dipendenti”.
Intanto procede la “campagna elettorale” per l'appuntamento del 26 maggio. Mercoledì 8 maggio alle 18.00 al Teatro Snaporaz di Cattolica la lista cosiddetta del consiglio si presenterà ai soci azionisti. Il programma della lista, le principali operazioni conclusesi positivamente nell’anno 2018 el e opportunità di crescita saranno presentate da Roberto Mazzotti già Direttore Generale Iccrea Holding S.p.A e Candidato Consigliere dell’istituto bancario della Valconca. Gli altri candidati di questa lista sono Filippo Ricci, Sandro Muccioli, Alessandro Berti, Luca Lorenzi, Roberto Leuzzi, Anna Valentini, Francesca Mondaini, Giovanni Vanzini.
Turismo da gennaio a marzo, l'Emilia batte la Romagna
I primi tre mesi dell'anno, certamente i meno interessanti dal punto di vista turistico, si sono chiusi per le strutture ricettive della provincia di Rimini con un -3,8 per cento di arrivi e un -2 per cento di presenze.
L'andamento è molto differenziato da Comune e Comune e da mese a mese. Fra i centri della costa Rimini (+3) e Misano (+5,9) sono gli unici ad avere il segno positivo, Riccione (-1,4) denuncia una lieve sofferenza mentre Cattolica (-44,7) e Bellaria Igea Marina (-39,5) presentano un clamoroso crollo a doppia cifra.
Lo strano e differenziato andamento risulta più comprensibile se si guardano i singoli mesi: per tutti i cinque Comuni della costa il mese davvero negativo è quello di marzo. E una delle ragione è facilmente rintracciabile nel fatto che nel 2018 la Pasqua è caduta il 1 aprile. Quindi i turisti che avevano deciso di trascorrerla in riviera erano in hotel già la notte del 31 marzo (in qualche caso magari dal 30), rendendo più interessante il mese dal punto di vista delle presenze rispetto a marzo 2019. Evidentemente per Cattolica e Bellaria Igea Marina l'anno scorso la Pasqua era stata particolarmente ricca e forse lo era stata di meno per Rimini, Riccione e Misano. Si può anche aggiungere che probabilmente Rimini e Riccione hanno anche un tipo di turismo (fiere, congressi) che ha reso meno traumatico il fatto che quest'anno a marzo non ci siano stati pernottamenti per la Pasqua.
Nelle statistiche pubblicate sul sito della Regione si nota anche che tutti i Comuni, seppure in maniera diversa, hanno sofferto di un calo delle presenze straniere, con la sola eccezione di Misano che con 3.591 pernottamenti di stranieri registra un incremento del 165 per cento.
A livello provinciale la Germania (14.868 presenze) cala del 47,9 per cento, la Cina (2.006) del 17,7, la Romania (11.950) dello 0,8; la Russia (28.0009) cresce del 5,3, la Polonia (8.935) dell'8,9, il Regno Unito (6.638) del 19,5.
A livello regionale emerge che tutte le province romagnole e quella di Ferrara (insieme in Destinazione Romagna) hanno chiuso in primi tre mesi dell'anno con il segno negativo, mentre tutte quelle dell'Emilia con il segno positivo. In Emilia si distinguono Bologna e Modena che , rispettivamente, vantano un +4,6 e un +4,5 di presenze. È interessante notare che nei primi tre mesi dell'anno la provincia di Bologna ha realizzato 1 milione e 88 mila presenze, mentre Rimini è ferma a 780 mila. Con l'arrivo della stagione estiva i numeri si capovolgeranno in favore di Rimini, però nella bassa stagione – come già osservammo l'anno scorso – il primato turistico è di Bologna, grazie anhce all'aeroporto che funziona.
Il sottosegretario Siri e un conto a San Marino
Il sottosegretario Armando Siri, al centro del braccio di ferro fra M5S e Lega per le dimissioni, ha acquistato per la figlia una palazzina a Bresso, vicino a Milano, con 585 mila euro provenienti da un mutuo acceso presso una banca di San Marino ed il notaio che ha stipulato l'atto ha segnalato la compravendita come operazione sospetta di riciclaggio. E' quanto si afferma in una inchiesta di Report, il programma di Sigfrido Ranucci in onda domani su Rai 3, anticipata nell'edizione del Tg3 delle 19.
"Abbiamo scoperto - afferma Ranucci - che 600 mila euro sono partiti da una banca di San Marino, Banca agricola, e sono finiti sul conto di un notaio e sono stati utilizzati dal senatore Siri per acquistare una palazzina a Bresso intestata alla figlia. Il notaio ha pensato di segnalare l'operazione come sospetta". E alla domanda su quali siano, in genere, i casi in cui un notaio segnala un'operazione sospetta, il professionista risponde: "In generale può essere anche sicuramente la provenienza dei capitali...".
La giornalista di Report poi chiede se vi siano state delle garanzie reali per ottenere il mutuo e il notaio risponde: "Ah questo io non glielo posso dire, io posso dire che garanzie reali nell'atto o con atto successivo almeno a mio rogito non ce ne sono...". Ranucci quindi osserva che, "visto che il senatore Siri ha alle spalle un patteggiamento per bancarotta fraudolenta, ha avuto un immobile pignorato nel 2011 dall'Inpgi, ha dichiarato nel 2017 25.000 euro di reddito, ci siamo chiesti con quali garanzie sia stato erogato questo mutuo". (Ansa)
Popolare Valconca: al voto per il nuovo Cda con la base sociale divisa
Circa un anno fa i soci della Banca Popolare della Valconca erano presi dalla discussione intorno all'opportunità o meno di procedere alla trasformazione in società per azioni, una delle prescrizioni imposte dalla Banca d'Italia per dare un assetto più solido e un futuro più certo all'istituto di credito di Morciano. La Banca aveva avuto problemi che avevano attirato l'ispezione di Bankitalia: bilanci in rosso e crediti deteriorati a livello di allarme.
A distanza di un anno, ecco arrivare, il prossimo 26 maggio, un'altra assemblea decisiva per il futuro della Valconca. Oltre che approvare il bilancio (positivo, con un utile di un milione di euro), i soci devono rinnovare il consiglio di amministrazione, il primo della Spa, visto che fino ad ora è stato in carica il consiglio eletto quando la banca era ancora una cooperativa, dove vigeva il meccanismo una azione un voto. Il 26 maggio, invece, ciascuno conterà sulla base del numero delle azioni possedute.
Chi prenderà le redini della Valconca, da oltre vent'anni guidata dall'avvocato Massimo Lazzarini? Ad osservare le forze in campo, si potrebbe dire che grande è la confusione sotto il cielo. Quindi, come diceva Mao, la situazione è favorevole? La risposta non è scontata, anzi sembra prevalere un clima di incertezza e di contrapposizione.
Intanto, si può osservare che in corsa ci sono quattro liste. Si vota con un sistema maggioritario simile all'antico Porcellum a suo tempo in vigore per il Parlamento: chi arriva primo, si prende la maggioranza (cinque consiglieri su sette o sette su nove, dipende che decisione prenderà l'assemblea) e agli altri sono garantiti due consiglieri di minoranza.
La prima lista è quella che propone per la presidenza Giove Boldrini, titolare di uno studio fra i più influenti della provincia. Per lui si spende un personaggio come Giordano Emendatori, già titolare della Mec3, e soprattutto sono mobilitati i dipendenti, che vantano un notevole numero di azioni e un naturale radicamento nel territorio. I dipendenti sono particolarmente agguerriti contro il consiglio d'amministrazione uscente, colpevole, ai loro occhi, di non voler pagare i premi di produzione, premi che equivarrebbero a qualcosa come sei milioni di euro.
La seconda lista è invece promossa dall'associazione di tutela degli azionisti (ATA), un gruppo di azionisti per lo più pesaresi e ravennati, quindi non appartenenti al territorio, e interessati soprattutto a difendere la propria partecipazione azionaria.
Una terza lista è composta da coloro che potrebbero essere chiamati i morcianesi, persone del territorio, nel recente passato legate al presidente uscente Lazzarini che comunque non si ripresenterà. I nomi di spicco di questo raggruppamento sono l'ex sindaco Athos Berardi e Giovanni Pecci, un tempo vicino a Romano Prodi. A sostenerli, anche esponenti della famiglia Montanari, dell'omonima casa di cura.
C'è infine una quarta lista, cosiddetta del consiglio, perché appunto promossa dal consiglio d'amministrazione uscente e come tale non obbligata a raccogliere le firme per le candidature. Ne fanno parte tre esponenti del consiglio uscente, il vice presidente Filippo Ricci, Sandro Muccioli e Alessandro Berti. La lista ha messo sul tavolo un proprio piano industriale e candidati dal solido curriculum bancario (Roberto Mazzotti ex direttore generale di Iccrea Banca, Luca Lorenzi ex amministratore delegato di Unicredit Leasing e BAC). La lista del consiglio vanta a proprio merito le operazioni concluse nel 2018, tra le quali spiccano la cessione degli NPL e l’operazione di autocartolarizzazione che ha rafforzato la liquidità aziendale.
Si andrà al voto con questa estrema frammentazione? In questo momento la base sociale appare certamente divisa.
Una delle importanti decisioni che dovrà prendere il nuovo consiglio riguarda la ricerca di un partner industriale di peso, per dare maggiore solidità all'istituto. Non si parte da zero. È noto che ci sono stati abboccamenti con il gruppo assicurativo Barents, ma ora si impone l'urgenza di concludere; a meno che non prevalga la tesi, alquanto azzardata ma che qualcuno sostiene, che la Valconca possa camminare nel mercato globale con le sole sue forze.
Parco del Mare, chi l'ha visto? L'opposizione incalza la giunta
Il Parco del Mare, chi l'ha visto?, si è chiesto ironicamente il consigliere Gioenzo Renzi. Il consiglio comunale è stato chiamato ad approvare una variazione di bilancio per finanziare il tratto numero 8 del Parco, ovvero il lungomare Spadazzi di Miramare, ma ancora una volta senza poter entrare nel merito del progetto che l'amministrazione intende realizzare. Passano i mesi, passano gli anni (il progetto preliminare è del 2016), ma ancora, a parte i rendering esposti a suo tempo in piazza Cavour, non si è visto nulla di concreto.
Così hanno sostenuto all'unisono i consiglieri di minoranza che hanno incalzato con molte domande la giunta senza però - hanno sottolineato manifestando il loro voto contrario - ottenere risposte.
Il primo attacco all'amministrazione è sul fatto che un progetto di così rilevante importanza, destinato a cambiare il water front della città, vada avanti senza che il consiglio comunale possa esprimersi nel merito delle scelte. “Anche dei risultati dell'incarico allo studio Miralees-Tagliabue il consiglio non è stato infromato”, ha rilevato Renzi. Il quale ha poi anche osservato che il progetto licenziato dalla giunta è diverso da quello preliminare presentato per ottenere i finanziamenti, e ciò potrebbe pregiudicarne la conferma.
Il consigliere Gennaro Mauro ha poi sollevato le prime questioni. Quante delle 155 manifestazioni di interesse dei privati hanno avuto un seguito? Come si pensa di risolvere il problema dei parcheggi? Con il progetto che la giunta vuole realizzare si potrà fare un parcheggio interrato? Senza un piano della sosta il traffico si sposterà tutto sui viali delle Regine, impendendo una riqualificazione di quelle aree. Secondo Mauro la giunta ha deciso di partire solo con il lungomare Spadazzi perché a disposizione ha solo i fondi regionali ed europei e non ci sono i privati disposti ad investire. Alla fine si farà un intervento minimale di arredo urbano vista la difficoltà di accordarsi con i privati.
Ha rincarato la dose Carlo Rufo Spina, di Forza Italia, che ha raccontato di aver effettuato due accessi agli atti. Il primo per esaminare le 155 manifestazioni di interesse, dalle quali si evince, a suo parere, solo una grande confusione. Il secondo per verificare quante di quelle manifestazioni di interesse abbiano avuto un seguito. “Solo tre, e solo per il lungomare Spadazzi”, ha affermato. E anche lui ha incalzato con le domande: Volete spiegare con chiarezza a che punto siamo? Quando ci farete vedere i progetti esecutivi? Chi finanzia i sottoservizi? Chi i parcheggi interrati? Che ne sarà delle aree in fregio? Si parte con il lungomare Spadazzi, ma gli altri stralci, a parte Il Psbo di piazzale Kennedy, che fine faranno? Secondo Spina, utilizzando una espressione tipica del sindaco Andrea Gnassi, il risultato finale sarà che il mare dialoga con il traffico caotico, con i giganteschi ingorghi che si creeranno sui viali delle Regine. Spina ha anche chiesto al neo presidente della seconda commissione di convocare entro maggio una seduta alla quale chiamare anche i dirigenti per avere le risposte che la giunta non dà.
L'assessore Roberta Frisoni ha fornito una risposta politica, magnificando ancora una volta l'utilità del Parco del Mare, che in verità nessuno aveva messo in discussione. Ha aggiunto che quando ci saranno le necessarie varianti urbanistiche queste saranno portate in consiglio comunale. Quanto alla sosta, sarà garantita da un'area di proprietà dell'amministrazione all'altezza del bagno 130 e da spazi ricavati sui viali delle Regine. Alle altre domande non ha risposto.
Per saperne di più occorre quindi aspettare la seconda commissione, se Zoccarato la convocherà.
Proroga delle concessioni balneari, arriva la procedura di infrazione? "Nulla di certo"
Secondo il quotidiano La Repubblica l'Unione europea entro l'estate darebbe il via alla procedura di infrazione contro l'Italia per aver prorogato di 15 anni le concessioni balneari. Di per sé la notizia non ha nulla di clamoroso, l'intervento dell'Unione europea era messo nel contro dallo stesso ministro Gian Marco Centinaio e da tutti gli esperti del settore.
Ma la procedura di infrazione è imminente? Secondo il portale Mondo Balneare, normalmente bene informnato sul tema, non c'è nulla di certo. “Quello riportato dal quotidiano – scrive - non è un fatto accaduto, ma solo un'ipotesi, di cui peraltro il settore è al corrente già da mesi”.
Il portale pubblica anche un intervento di Antonio Capacchione, presidente del Sib-Confcommercio, il quale fa l'elenco delle procedure in corso, fra le quali non c'è quella relativa alle concessioni balneari.
In realtà La Repubblica ha scritto che sarà avviata entro l'estate. Si vedrà.
A Bellaria Giorgetti ha la mission di conservare la città al centrodestra
Proclama di voler lavorare per una Bellaria Igea Marina che sia città delle famiglie, città dell'ospitalità e città dello sport. Promette una campagna elettorale sobria, senza promesse mirabolanti che non possono essere realizzate. Sottolinea di aver messo insieme, nelle liste, una squadra forte, composta di giovani al debutto e di politici già esperti di cose amministrative.
Il compito di Filippo Giorgetti, 39 anni, già assessore e presidente uscente del consiglio comunale, non è certo facile. Il candidato sindaco ha la missione di conservare Bellaria al centrodestra, dopo i dieci anni di amministrazione di Enzo Ceccarelli. A sostenerlo nell'impresa sono cinque liste: Forza Italia, Lega, Udc, Fratelli d'Italia e la civica Siamo per BIM. Per lui la prima domanda non può essere che questa: non teme che dopo dieci anni i cittadini siano attirati dalla sirena dell'alternanza, affascinati dalla possibilità di cambiare?
“E' sotto gli occhi di tutti che il centrodestra a Bellaria ha operato grandi e importanti trasformazioni. - risponde Giorgetti – Non tutto è stato fatto al meglio? Può essere, perché chi fa, chi opera, può anche sbagliare. Ma credo che al di là della contrapposizione centrodestra-centrosinistra, i cittadini abbiano di fronte una squadra valida, con il giusto mix fra nuovi innesti e persone di esperienza. È questo che farà la differenza”.
A proposito di persone di esperienza, il sindaco uscente Ceccarelli sarà dunque assessore nella sua nuova giunta? “Non me l'ha chiesto – replica secco Giorgetti – e non se ne è mai parlato nei tavoli di confronto”. Certamente ci sarà un posto da vice sindaco per il leghista Cristiano Mauri, visto che si è pure dimesso da consigliere comunale a Rimini? “Sono cosciente che si nutrano legittime aspettative, ma non ci sono accordi blindati. Adesso è il momento di correre e di raggiungere il risultato. Poi si penserà alla giunta”.
Parliamo allora del programma. Cosa significa che Bellaria Igea Marina deve essere la città delle famiglie, dell'ospitalità e dello sport? “E' l'idea – risponde il candidato sindaco – con cui pensiamo di cucire insieme l'economia turistica e uno sviluppo economico basato anche su altre attività. L'idea unificante è quella dei servizi alle persone, siano esse turisti o cittadini residenti. Intendo i servizi sociali, i servizi sanitari, i parchi, gli arredi urbani. Significa anche pensare a servizi per le persone più fragili che possono insediarsi nella zona colonie o in strutture alberghiere fuori mercato”.
E per lo sviluppo del turismo cosa propone? “Penso che Bellaria Igea Marina debba concentrarsi su quello che è il suo target storico e naturale, le famiglie con bambini. Senza comunque dimenticare i giovani per i quali abbiamo due punti di attrazione importanti, il Polo Est e il Beky Bay, e numerosi locali a target giovanile che stanno sorgendo. Senza lasciarsi andare alle inutili nostalgie di chi (il candidato del centrosinistra Gabriele Bucci, ndr) rivanga i bei tempi del passato. A noi interessa costruire il turismo di oggi e del futuro”.
E come? “Innanzitutto rinnovando il water front di Bellaria e di Igea Marina. Vogliamo realizzare un lungomare solo pedonale e ciclabile da piazzale Kennedy fino alla zona Cagnona, lavorando sugli spazi esistenti fra il retro degli alberghi e la linea delle cabine. Inoltre penso si debba intervenire, rinnovandolo con un adeguato arredo urbano, anche sul lungomare di Igea Marina”.
E sulla spiaggia? “Dovrà essere rinnovato e sviluppato il piano dell'arenile. Inoltre penso ad una spiaggia che, attraverso eventi e cupole geodetiche, possa vivere ed essere un punto di attrazione per tutti i mesi dell'anno”.
Qual è la sua idea per l'ex Fornace e per altre aree strategiche come l'ex colonia Roma? “La mia idea è di far nascere grandi centri dedicati al wellness, capaci di attirare un turismo tutto l'anno. All'ex Fornace possiamo intervenire direttamente, per l'ex colonia Roma bisogna raggiungere un accordo con i privati, ma questa credo sia una strada molto interessante”.
E quando parla di città dello sport cosa intende? “Vanno potenziati e sviluppati grandi eventi sportivi per alimentare un turismo destagionalizzato. Già siamo una capitale del volley e del sand volley”.