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Nomadi, i residenti: Non siamo razzisti. Manifestazione al Villaggio 1 maggio

Sabato, 11 Marzo 2017

(Rimini) Circa duecento i manifestanti questa mattina in via Arno, a Villaggio Primomaggio, nei pressi del terreno dove dovrebbe sorgere una delle microaree che ospiteranno le famiglie sinti alla chiusura del campo nomadi abusivo di via Islanda. Nonni e nipoti, mamme e figli, tanti fischietti e cartelloni, qualche fiore. Una manifestazione dai toni pacifici, rasserenati rispetto a quelli dell’assemblea pubblica di martedì scorso. Non si riconoscono nell'intervento sul caso riminese a cura del Centro antidiscriminazioni di Cremona che è arrivato a parlare di incitamento all’“odio razziale” (pubblicato oggi dalla stampa locale).
“Siamo un comitato di cittadini che mantiene toni propositivi e placidi”, spiega per tutti Alessandro Potenza portavoce del comitato ProRimini. “Essere tacciati di razzismo ci ferisce profondamente. Il volantino che ci viene attribuito non è nostro ma di un altro gruppo che abbiamo allontanato. Qui ribadisco che noi non siamo contro i nomadi, ma contro le microaree, un sistema che già altrove ha fallito”.
“Siamo venuti qui con le nostre famiglie - replica alla stampa anche Marco Siliquini - mogli e figli, mentre c’è addirittura chi ritiene che noi possiamo compiere azioni violente contro le famiglie sinte del campo di via Islanda. Queste persone gettano fango non solo su noi, ma anche su tutta Rimini, città dell’ospitalità. Noi diciamo no alle microaree, non ai nomadi e anzi ci auguriamo di vedere i bimbi del campo di via Islanda negli asili, gli adulti abili al lavoro accanto a noi a lavorare, le persone in difficoltà accedere come tutti noi ai servizi comunali. Siamo contrati ai ghetti, terreno fertile per degrado e criminalità. Perché nei programmi del comune c’è di videocontrollare le microaree e mandare pattuglie periodicamente a verificare? Perché in realtà anche gli amministratori sanno benissimo che atti criminali in queste aree potrebbero verificarsi”.

Il Comitato ProRimini chiede che il Comune torni indietro rispetto al piano attuale di chiusura del campo di via Islanda attraverso l'istituzione di microaree in diversi quartieri della citta, tra cui Villaggio Primomaggio, Gaiofana, Orsoleto, Torrepedrera (per quello che è dato sapere ad oggi). "Abbiamo già avuto modo di inoltrare alcune nostre controproposte all'amministrazione, con la quale speriamo di riuscire a dialogare", rilancia il portavoce Potenza.


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