La speranza, suffragata dalla tendenza dell’ultimo semestre, è che il 2017 sia l’anno di una ripresa economica senza ombre. L’indagine congiunturale relativa all’ultimo semestre 2016 restituisce invece solo alcuni segnali positivi, che vanno interpretati con prudenza, ed una situazione a macchia di leopardo. Vanno molto pene il settore metalmeccanico e l’agroalimentare, mentre chimica, farmaceutica, legno, mobile e gomma plastica hanno performance peggiori. All’interno dello stesso settore ci sono imprese con parametri molto positivi e altre con evidenti problemi.
Il punto è stato fatto oggi dal presidente di Confindustria Roma, Paolo Maggioli, e dal direttore dell’associazione Marco Chimenti.
Il fatturato medio è cresciuto dell’1,8% rispetto al secondo semestre 2015. La volta è tirata dal mercato interno (+4,4%) mentre l’estero cresce dello 0,5%. Le crescite maggiori le hanno registrate le imprese con meno di 50 dipendenti (+6,9%) e quelle fra 50 e 20 (+6.8%). Le grandi imprese con più di 250 dipendenti accusano invece un calo del 2,1%.
La percentuale del fatturato estero su quello totale è complessivamente del 58,6%.
La produzione è pressoché stazionaria: cresce dello 0,10%. Anche qui è sensibile la differenza fra medie imprese (+3,3%9 e grandi (-2%).
Cresce l’occupazione, e in questo caso il segno più è ovunque anche se con valori diversi: +10,5% le imprese medie, +3,7% le piccole, + 3,6% le grandi.
Per il 47% delle imprese usate nel campione gli ordini sono in aumento, per il 25% sono in diminuzione. Le giacenze sono stazionarie per il 70,8% del campione, il costo delle materie prime per il 57,5%.
Le previsioni per il primo semestre 2017 sono all’insegna di un ottimismo molto prudente. La produzione è in aumento per il 44,1% delle imprese campione, stazionaria per il 48,5%. Anche per gli ordini gli impr4enditori si dividono sostanzialmente fra quanti prevedono un aumento e quanti ritengono che non cambierà nulla.
Secondo il presidente Maggioli “le aziende riminesi continuano a essere dinamiche, innovative e internazionalizzate”. Pur nel quadro di luci e ombre, ci sono fermenti positivi, come quello intorno al progetto Industria 4.0 che il ministro Calenda verrà presto a presentare a Rimini.
Fra i nodi ancora irrisolti ha segnalato quello del credito. Confindustria rileva il fatto positivo che l’ultima ispezione di Bankitalia alla Carim si sia conclusa senza sanzioni. “Ora è importante che si trovino soluzioni in tempi brevi percorrendo la strada che dia più garanzie”. Positivo il fatto che nel mondo del Credito Cooperativo si siano registrate importanti aggregazioni. “Le imprese continuano ad avere difficoltà nell’accesso al credito, i dati di Bankitalia registrano ancora una riduzione degli impieghi, e si nota che la grande massa di liquidità immessa dalla BCE in questi mesi non arriva alla maggioranza delle imprese”.
Il presidente Maggioli si è soffermato sulle infrastrutture del territorio, dalla fiera all’aeroporto. Giudizio positivo sulla fusione con Vicenza che ha dato vita a IEG e disco verde anche per la gestione di Airiminum dell’aeroporto “con l’auspicio che il Fellini possa interpretare appieno il ruolo attrattivo di carattere internazionale a cui non possiamo più rinunciare”.
Proprio oggi l’Enac ha comunicato di aver revocato l’affidamento dello scalo di Forlì alla società Air Romagna dell’americano Robert Halcombe. Sarà emesso un nuovo bando per trovare un nuovo gestore. Confidustria Romagna o imprenditori ad essa associati sono interessati? Lapidaria la risposta di Maggioli: “Spendere risorse per un altro aeroporto fra Bologna e Rimini è un lusso che nessuno oggi si può permettere”.
Annunciate due iniziative per favorire una migliore conoscenza delle imprese del territorio e per “contrastare il clima a tratti ancora negativo che grava sull’industria”. Fra fine maggio e inizio giugno ci sarà il Festival dell’industria e dei valori di impresa, con open day nelle fabbriche, mentre in autunno verranno assegnati i premi Excelsa alle aziende che una giuria valuterà come eccellenze del loro settore.