Carlo Conti (Patto Civico) sembra che faccia il candidato sindaco da quando è nato: tranquillo, disinvolto, preparato. Populista quando serve: sua la richiesta iniziale di un applauso a tutte le mamme (d’altra parte sui social c’è chi l’ha ribattezzato Core de Mamma). Morena Ripa (Fare) sembra una che ha passato le ultime settimane a studiare tanto (per due volte cita l’espressione best practices) ma ancora, gli avrebbero detto a scuola, difetta nell’esposizione. Spesso suscita una domanda in cuore: ma chi te lo ha fatto fare?
Andrea Delbianco (5 Stelle) conferma di essere uno di facile favella, molto bravo a rifugiarsi nei luoghi comuni e nella nostalgia della bella Riccione che fu. Le due signore del ballottaggio prossimo venturo, Sabrina Vescovi (Centrosinistra) e Renata Tosi (centrodestra), sono apparse quelle che sono: sicure, determinate, quasi sempre sul pezzo, ma forse non hanno stravinto come c’era legittimamente da aspettarsi. D’altra parte in una risposta di due minuti (tanto era il tempo concesso dai giovani di Yellow Factory per ogni domanda) che cosa si riesce a dire di più di una serie di slogan ben congegnati?
Il primo confronto fra i candidati sindaco è andato in scena domenica sera allo Yellow Factory il locale del Marano confiscato alla malavita. Pubblico delle grandi occasioni, solo posti in piedi. Ma pubblico quasi esclusivamente di tifosi, candidati, militanti. Forse direttamente proporzionale alla presunta consistenza dei rispettivi schieramenti. Quando i candidati sono stati chiamati sul palco come le star dello show, standing ovation per Tosi e Vescovi, discreti applausi per Conti e Delbianco, tributo di circostanza per Ripa.
Non si è parlato solo di politica e di amministrazione. I giovani di Yellow Factory volevano far emergere il lato umano del candidato. Ci cantate la vostra canzone preferita? Una sfida impossibile raccolta solo da Delbianco che per la gioia di tutti ha ben intonato “Il cielo in una stanza”. “Lo scriva che Belli Capelli (nomignolo sui social, ndr) sa anche cantare”, ammicca polemicamente con il cronista un fan del grillino. Ecco fatto, scritto. Resta da capire a cosa serva il bel canto ad un sindaco, ma questo è un particolare trascurabile.
Renata Tosi, a cui la velenosa e maschilista battuta di Luciano Tirincanti (“Torni a casa a fare la piada”) evidentemente non è piaciuta, offre entusiasta al gentile pubblico la sua ricetta della piada, da fare rigorosamente con lo strutto. Sabrina Vescovi, a cui i fan rimproverano di non sorridere abbastanza, cerca di scrollarsi di dosso l’immagine raccontando una barzelletta. La battuta è che la festa dell’Unità è come un cocomero: rossa e con molti semi (da pronunciarsi con la s romagnola, ovviamente). Forse voleva dimostrare di non essere trinariciuta ma capace di autoironia. Sul tranquillo e scontato Conti e Ripa: il primo ha detto di amare da impazzire i film di Sergio Leone, la seconda di avere un debole per La vita è bella.
Questo appena raccontato è stato l’intermezzo fra le domande del conduttore e quelle del pubblico. I candidati sono subito stati messi a dura prova con una domanda impossibile: cosa fareste se Riccione fosse candidata a essere la capitale europea della cultura? Nessuno ha avuto il coraggio di rispondere che non si fa campagna elettorale con i se (e quindi vi risparmiamo i vari tentativi di risposta).
Sabrina Vescovi strappa l’applauso quando, parlando di giovani e divertimento notturno, dice che il Comune deve essere capace di governare la complessità, di tenere insieme il turismo delle famiglie e dei giovani. Suscita invece fischi e dissensi quando difende i dipendenti comunali che possono dare il massimo solo se chi governa è in grado di sfornare progetti e obiettivi da raggiungere.
La casualità ha voluto che Tosi dovesse rispondere su Arboreto Cicchetti (ci sarà una scuola di giardinaggio) e Castello degli Agolanti (per i bambini e le bambine), i due piccoli tormentoni dell’inizio della campagna elettorale.
Ripa, interrogata sulla sicurezza, dice che il suo modello è Verona amministrata da Tosi (Flavio). Per il futuro Conti immagina una Riccione più coesa e senza più opere imposte dall’alto. Delbianco nell’indicare ciò che non gli piace di Riccione batte anche lui sul tasto delle grandi opere realizzate senza partecipazione e consapevolezza.
Toh, quando non è la Tosi a farlo, gli altri si precipitano a parlare di Trc. Riccione è bella, viva Riccione.