Sette domande ai candidati sindaco di Riccione. Oggi risponde Andrea Delbianco, del Movimento 5 Stelle
In questa campagna elettorale si è discusso spesso di singoli problemi particolari, ma raramente c’è stato un confronto sulla vision di città che hanno in mente i candidati. Non le sembra che in campo turistico Riccione stia campando con le ultime rendite di posizione delle glorie passate e che negli ultimi anni non abbia fatto molto per conquistare una nuova leadership? Non le pare che ciò che rimane del posizionamento di Riccione rischi di essere definitivamente eroso se non si propone una nuova immagine di città, se non si tenta un colpo d’ala? Quali sono le sue idee in proposito?
“Riccione ha rappresentato, e ancora continua a rappresentare per certi versi, una storia fatta di uomini, di idee e di innovazioni. Il suo impetuoso sviluppo fu possibile grazie all’intuizione di cittadini lungimiranti capaci di vedere molto più avanti di quello che era normale pensare. Negli ultimi 10/15 anni, però, abbiamo lentamente perso terreno nei confronti di altre realtà turistiche italiane. Questo è successo perché la politica nell’ultimo decennio non ha saputo stimolare ed assistere i cittadini, e le imprese, nei naturali processi di cambiamento che il mondo viveva intorno a noi. Ora credo sia arrivato il momento di reagire e di riprenderci quel posto nella leadership del mercato turistico europeo. La città a gran voce è pronta a proporsi come luogo dove ricostruire un’offerta turistica che guarda molto al di là della balneazione. Quest’ultima sicuramente è il nostro fiore all’occhiello e dovrà essere preservata ed incoraggiata per mantenere gli elevati standard di offerta già presenti. Ci sono altresì settori a più alto valore aggiunto, come lo sport e il wellness, che sono in un sentiero avviato e che svilupperemo ulteriormente. Ma non solo. Dovremo stimolare anche una maggiore sinergia con delle infrastrutture fondamentali come quelle del turismo termale e congressuale. Anche se il vero punto di svolta sarà il completamento della nostra offerta promovendo tutto ciò che è turismo legato a settori come arte, musica, spettacolo e moda. Questi ultimi sono, a nostro avviso, l’anello mancante che potrà consentire il raggiungimento per noi di un obiettivo fondamentale. In questa sede vorrei richiamare un messaggio forte: la Riccione a 4 stagioni. Noi crediamo che un forte impulso alla creazione di eventi legati al mondo della cultura possa davvero completare l’offerta turistica della nostra città. La nostra strategia sarà quella di mettere attorno ad un tavolo tutti gli operatori del settore. Sviluppando un’innovativa e incisiva strategia di comunicazione attraverso il mondo dei social”.
Tutti concordano sulla necessità di riavvicinare la cosa pubblica ai cittadini. Che pensa di fare per riconquistare la fiducia dei cittadini, per rendere l’amministrazione vicina ai loro bisogni, perché sia utile alla vita dei singoli, delle famiglie, delle imprese?
Il Movimento 5 Stelle si caratterizza da sempre per l’apertura e condivisione dei processi amministrativi con i cittadini. Sarà nostra premura rendere visibile il lavoro che farà l’amministrazione. Le cito due delle nostre idee al riguardo: la prima è che introdurremo un referendum vincolante senza quorum per le decisioni di grande rilevanza della città. Questo per fare in modo che non ci siano più scelte calate dall’alto senza sentire il parere dei cittadini come è stato per il TRC. La seconda è il “Question time del cittadino” dove daremo modo alle persone, previa prenotazione, di poter intervenire in consiglio comunale per poter fare domande o richieste all’amministrazione comunale.
La spiaggia resta una preziosa risorsa per l’economia cittadina. Dopo gli interventi sui lungomari, non crede sia arrivato il momento di un rinnovamento radicale anche in questo aspetto dell’offerta turistica?
“Come detto pocanzi la balneazione per noi rappresenta un fiore all’occhiello. Dovremo assistere, preservare ed incentivare gli standard qualitativi che in certi stabilimenti sono stati raggiunti. Sollecitare le sinergie fra operatori affinché trovino stimolante riqualificare ed aumentare il livello dei servizi complessivi in modo che tutte le strutture si possano rivolgere al mercato con un’offerta di alta qualità”.
Come pensa si possa e si debba sviluppare un rapporto fra ente pubblico e soggetti privati? I Comuni dispongono di sempre minori risorse e, anche se lo volessero, non possono rispondere a tutti i bisogni. Quale collaborazione immagina con la società civile, le associazioni, le imprese, le agenzie educative?
“L’amministrazione dovrà fungere da filo conduttore nelle relazioni tra le imprese, i cittadini e le libere associazioni. Ricordiamo a tal proposito che è nostra intenzione stimolare il libero associazionismo promuovendolo e sostenendolo. Sarà nostra cura mantenere tavoli di confronto aperti per supportare le migliori idee provenienti dalla società civile. Per noi il dialogo costante è la premessa per poter governare”.
Riccione vanta da anni eventi e istituzioni culturali di prestigio (premio Tondelli, Dig Awards, ecc,). Che ruolo può avere il Comune nella promozione della cultura a Riccione? Che peso e ruolo assegna alla cultura: solo veicolo promozionale o crescita umana della città? Con quali risorse? Con quali collaborazioni?
“Come dicevo in precedenza a noi pare che la città sia pronta ad accogliere e a proporre un significativo calendario di eventi e manifestazioni in ambito culturale. A Riccione c’è voglia di cultura. Non solo perché secondo il rapporto dell’ISTAT per ogni euro investito in cultura c’è un ritorno economico di 1,8 euro, ma anche perché rappresenta un aspetto fondamentale di valorizzazione del nostro territorio. Intenderemo tessere relazioni costruttive e propositive con le realtà già presenti nella nostra città con le quali andremo ad intercettare i più grandi network del settore. Sto parlando di radio, giornali, televisioni, mostre d’arte, festival letterari e musicali. Per quanto concerne le risorse veicoleremo fondi derivanti dalla tassa di soggiorno e cercheremo di costruire dei proficui partenariati pubblico/privato che consentiranno più facilmente la realizzazione di eventi importanti”.
Parliamo del Trc. Nel corso del prossimo mandato amministrativo diventerà operativo, visto anche l’ultimo finanziamento arrivato dal governo. Pensa che realisticamente ci sia la possibilità di migliorare l’impatto estetico sulla città? E in che modo? Cosa pensa di fare la sua amministrazione per verificare e controllare l’economicità della gestione? Cosa pensa di fare per evitare un possibile grosso disavanzo a carico del bilancio comunale e quindi dei cittadini?
“La ferita del TRC sarà uno degli oggetti immediati dell’amministrazione a 5 stelle. Lanceremo un concorso di idee rivolto al mondo delle arti figurative , e non solo, per cambiare volto ad un’opera pubblica controversa e mai condivisa a dovere con i cittadini che l’avrebbero dovuta vivere. Come ho già avuto modo di ribadire in altre interviste rispetteremo i patti scritti relativi all’opera in questione. Basta penali e perdite di tempo. La città ha già pagato abbastanza in termini economici e di vivibilità. E’ arrivato il momento di provare ad utilizzare al meglio questa infrastruttura. Logicamente sarà nostra premura controllare in maniera approfondita, con step periodici, l’andamento economico della gestione. Se ci dovessimo trovare nella situazione in cui l’insostenibilità economica fosse troppo elevata, dovremmo rendere partecipi i cittadini anche delle eventuali scelte da prendere al riguardo. Saranno i cittadini a scegliere quale linea tenere relativamente all’equilibrio di bilancio complessivo”.
Le povertà vecchie nuove non sono certo estranee a Riccione. Non la spaventa l’impotenza di non riuscire a rispondere a tutti i bisogni che inevitabilmente verranno a bussare alla sua porta? E invece, realisticamente, cosa può fare oggi il Comune (quali mezzi, quali risorse) per garantire risposte ai crescenti bisogni e assicurare un decente livello di welfare?
“Riccione, come il resto dell’Italia, ha vissuto, e sta vivendo, un lungo periodo di declino e stagnazione economica. L’impatto più visibile si è manifestato nel calo dell’occupazione con tutti i risvolti che tale fenomeno comporta. Chi amministrerà questa città avrà una grande sfida davanti che si chiama lavoro, assistenza e coesione sociale. Nessun progetto di rilancio economico può trascurare chi è rimasto indietro. Fin da subito verificheremo con le associazioni laiche e cattoliche, che sul territorio si occupano dei più bisognosi, per costruire con loro una rete di protezione economica efficace e tempestiva negli interventi. Come ribadito già nei primi giorni dopo l’insediamento ci occuperemo di attivare l’iter per la costituzione di un emporio solidale che sarà un luogo dove i più bisognosi potranno gratuitamente fruire di generi alimentari e beni di prima necessità. Il sociale per noi è un punto fondamentale. La lotta alla povertà, l’assistenza ai disabili, il sostegno a chi ha più bisogno saranno per noi una priorità”.