Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

La DMC per il turismo, quasi un Ufo in consiglio comunale

Mercoledì, 19 Settembre 2018

Alcuni esponenti della minoranza (per esempio Gennaro Mauro) si sono lamentati perché alla seduta del consiglio comunale di ieri sera, chiamata ad approvare la proroga fino al 30 settembre 2019 di Rimini Reservation (che per disposizione di legge nazionale sarà chiusa) e la contestuale previsione di un bando per l’affidamento ad un soggetto privato dell’attività di DMC (Destination Management Company), non era presente il sindaco Andrea Gnassi. Lo stesso Mauro, ma anche altri, hanno poi lamentato che il consiglio comunale non sia mai convocato per discutere le strategie turistiche della città. Giusto lamentarsi dell’assenza del sindaco, ma l’occasione poteva essere colta per dire la propria su un tema caldo. Ma invece di entrarci a capofitto, le forze di opposizione si sono limitate a qualche punzecchiatura. Poteva essere anche l’occasione per un dibattito su passato presente e futuro delle politiche di promozione turistica, ma il consiglio, sia a destra che a sinistra, ha dato l’impressione di non conoscere lo status questionis.

In apertura l’assessore Gian Luca Brasini ha spiegato cosa c’è dietro la delibera. Non è possibile portare all’interno le funzioni di Rimini Reservation, specialmente quelle di carattere commerciale. Il Comune però si è impegnato a favorire, nel futuro bando i soggetti che si faranno carico dei dipendenti che altrimenti resterebbero senza lavoro. Ai consiglieri Brasini ha quindi fornito i rudimenti della nuova legge regionale sul turismo. Non più basata sul prodotto, come la legge 7 di Errani, ma fondata sulla valorizzazione delle destinazioni. Destinazione Romagna, di cui fa parte Rimini, è un ente totalmente pubblico e come tale non si occupa di promo-commercializzazione. Accanto ad essa non più i club di prodotto, come era con la legge 7, ma soggetti che appunto si occupano del management di una singola località. Una spiegazione della nuova legge regionale che probabilmente farà storcere il naso a quanti, come Maurizio Melucci, sono già intervenuti per dire che la DMC immaginata dal Comune di Rimini è in realtà in conflitto con Destinazione Romagna, a cui pure la legge affida compiti di promo-commercializzazione. Problemi interni al Pd.

Dopo l’intervento di Brasini, parte all’attacco Matteo Zoccarato, della Lega, che propone un emendamento volto a togliere dalla delibera ogni riferimento al futuro bando, lasciando solo la chiusura e la proroga temporanea di Rimini Reservation. Zoccarato spiega che non gli sembra opportuno lasciare una decisione così importate ai dirigenti, deve essere un compito della politica immaginare un futuro per gli uffici Iat e per l’attività di promozione e commercializzazione turistica.

Arriva a dargli man forte il sovranista Gennaro Mauro, che lamenta anche il fatto che il consiglio comunale non è informato su ciò che fa Destinazione Romagna e di come ha funzionato in questi anni Rimini Reservation.

Secondo Mario Erbetta, ex Patto Civico passato all’opposizione, il punto sbagliato sta nel fatto che si delega ad un soggetto privato tutta la politica turistica del Comune. Sarebbe meglio che finalmente Rimini avesse un assessore al turismo, perché il sindaco Gnassi si limita a fare il direttore artistico degli eventi da lui promossi.

Sullo stato comatoso del turismo riminese si sofferma invece Luigi Camporesi (Obiettivo Civico), secondo il quale a Rimini manca il prodotto, pertanto il primo passo sarebbe riconoscere che il malato è grave e non affidarsi alle narrazioni ottimistiche di Gnassi.

Curioso l’intervento di Juri Magrini, del Pd. Afferma che lui ha molte perplessità sul fatto che la delibera proposta vada ad archiviare le politiche di area vasta per il turismo, alle quali lui crede molto. Si fa interprete insomma delle tesi di Melucci. Ma non le esprime apertamente e, soprattutto, è molto abile nel riversare le contraddizioni del proprio partito sulla minoranza che aveva denunciato a più voci la latitanza della maggioranza. Magrini spiega che sarebbe molto interessato a sapere cosa le forze di opposizione pensino loro delle politiche di area vasta, visto che ora sono al governo del Paese.

Marzio Pecci, capogruppo della Lega, e Gennaro Mauro interpretano tutto questo come l’apertura ad un dialogo, quando invece per Magrini era un modo per non esplcitare il proprio dissenso sulla delibera.

Poi nel dibattito entra di tutto: l’alta velocità, l’aeroporto, il ministero del turismo accorpato all’agricoltura. Una discussione approfondita sulla DMC ci sarà, si spera, quando sarà portato in consiglio comunale il relativo bando.

La delibera proposta comunque è passata, con il voto contrario della Lega e l’astensione del resto della minoranza. Bocciato l’emendamento Zoccarato.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram