IEG, la società che delle fiere di Rimini e di Vicenza, ha deciso di non replicare con una nota stampa al pesante attacco portato dal quotidiano di Torino La Stampa. L’amministratore delegato Ugo Ravanelli ha scelto la strada di una lettera a tutti i dipendenti per riaffermare, innanzitutto, la fiducia e stima a quanti sono finiti nel mirino dei due articolisti. La lettera è stata inoltrata, per conoscenza, agli organi di stampa locale. Secondo Ravanelli, quella pubblicata domenica è una “Ricostruzione faziosa, inesatta e con informazioni datate”.
L’amministratore delegato entra su tutti i punti sollevati dal giornale.
- affidamento dell’incarico di progettazione dei nuovi padiglioni a GMP, lo stesso studio che ha elaborato il progetti della fiera di Rimini e del Palacongressi. Ravanelli spiega che la decisione è maturata attraverso approfondimenti tecnici, che l’incarico è stato conferito rispettando le deleghe attribuite a presidente e amministratore delegato, che il consiglio d’amministrazione è stato informato nel luglio scorso.
- Ordini ai fornitori successivi alla data della fattura. Ravanelli spiega che il fenomeno si verifica per l’acquisto di servizi di manifestazione dove a volte l’ordine è definito a ridosso della fattura. L’amministratore scrive che il numero è già oggi inferiore rispetto a quello indicato dal quotidiano e che presto sarà annullato con l’entrata in funzione di un nuovo software.
- Valutazioni sul management di cui non si sarebbe tenuto conto. Ravanelli spiega che le valutazioni della società incaricata sono state portate all’esame del consiglio d’amministrazione, nel corso del quale lui espresse le sue perplessità, condivise anche dagli altri colleghi, con l’eccezione di un solo consigliere. Ai dipendenti i cui nomi e cognomi sono comparsi su La Stampa Ravanelli rinnova la massima fiducia e la piena stima personale.
- La “parentopoli”, ovvero incarichi professionali affidati a parenti. Le otto segnalazioni ricevute dall’Organismo di Vigilanza erano quasi tutte frutto di auto-segnalazioni o comunque già note. L’Organismo le ha comunque prese in esame senza rilevare violazioni di norme. Quanto ai premi di produzione elargiti ai 300 dipendenti, questi sono frutto di accordi sindacali.
- I debiti di Rimini Congressi. Ravanelli rileva le inesattezze sulla compagine azionaria che costituisce l’azionista di riferimento di IEG e precisa che il debito reale è di 35 milioni. La somma indicata dal giornale (209 milioni) comprende tutte le passività, correnti e non correnti, dimenticando che oltre alle passività esistono anche le attività correnti e non correnti.
Infine, Ravanelli, invita i dipendenti ad essere orgogliosi di appartenere a una società sana e che, in vista della quotazione in borsa, si è sottoposta alle verifiche di Legali, revisori, banche, auditors, la stessa Borsa e Consob senza che emergessero ostacoli o incongruenze.
Sul fronte delle reazioni politiche, si registra oggi l’intervento del senatore Marco Croatti, del Movimento 5 Stelle, secondo il quale l’’inchiesta della Stampa in parte conferma accuse che le poche voci in città (tra cui il M5S) non coinvolte nella spartizione politica di poltrone e prebende da tempo denunciano. Croatti lamenta il fatto che non ci siano reazioni da parte di IEG e dell’amministrazione comunale.“Cosa dice l’amministrazione PD, sempre pronta a fare quadrato intorno al management della Fiera e ad avallare una opacità di gestione giustificata (anche in commissione consiliare a Rimini) dalsuo Presidente con la necessità di garantire i soci privati?La risposta dovrebbe essere una sola: tutto questo è inaccettabile”.