(Rimini) I soci pubblici di IEG (Comune, Provincia, Camera di Commercio), chiamati in causa da Matteo Marzotto per non aver sfiduciato il management colpevole, a suo giudizio, della mancata quotazione in Borsa, replicano alle affermazioni dell’ex vicepresidente pronunciate nel corso dell’audizione in commissione consigliare.
Gnassi, Santi e Moretti precisano innanzitutto di non aver espresso alcuna valutazione sulla decisione del socio vicentino di sostituire Marzotto nel consiglio di amministrazione. “avranno avuto loro ragioni per scegliere di avvicendare. Può essere che la si valuti una decisione condivisibile o meno ma, comunque la si pensi, resta una scelta nelle legittime prerogative del Socio Vicentino”.
“Un secondo aspetto non meno importante – aggiungono - consiste nel fatto che non risulta che nel corso del loro incarico fino al dicembre 2018 vi siano mai state distinzioni da parte dei membri del CDA rispetto agli indirizzi presi dal CDA stesso o che abbiano mai fatto segnare prese di posizione sull’opportunità di intraprendere strategie diverse da quelle condivise dal management della società”
Comune, Provincia e Camera di Commercio intervengono poi sull’idea ventilata da Marzotto di un unico polo fra le fiere italiane (idea del tutto teorica, come lui stesso ha riconosciuto). “Non può sfuggire a nessuno – dicono Gnassi, Santi e Moretti - che l’eventuale l’idea di unificazione “nazionale” dei poli fieristici non trovi, almeno fino ad oggi, nessuna presa di posizione o lancio anche solo di una suggestione da nessuno degli attori in campo nel settore, siano essi Operatori, Enti Locali, Istituzioni o Istituti di sviluppo economico. Il segno forse che un’ipotesi di questo tipo, per i player italiani, capaci per la conoscenza del settore di stare nel mercato internazionale, non ha i presupposti per essere nemmeno posta in discussione”. Rimini, al contrario, “è stata (a tutt’oggi) l’unica esperienza (in campo fieristico congressuale) di aggregazioni strategiche e “pesanti” al di là di confini geografici e politico amministrativi relazionandoci con un polo fieristico di un’altra regione. Una scelta guidata elusivamente da obiettivi di piano industriale e di respiro internazionale per quanto riguarda il comparto Fieristico-Congressuale”. Comune, provincia e Camera di Commercio sono invece “convinti che sia giusto continuare con lo schema che fin qui ci ha dato soddisfazione trovando strategie che mettano in equilibrio e in relazione virtuosa gli interessi industriali dell’impresa “IEG” e gli interessi dell’economia diffusa del nostro territorio, cioè la ricaduta economica territoriale. Convinzione, la nostra, supportata non da teorie ma da fatti: da una parte i risultati economici di IEG di cui abbiamo detto; dall’altra parte dai riscontri che abbiamo dal tessuto economico dell’intera provincia”.
Secondo Gnassi, Santi e Moretti è quindi “da stigmatizzare infine il tentativo di alcune forze e gruppi politici di delegittimare IEG. Un tentativo strumentale per due ordini di motivi: il primo la contraddizione tra i risultati economici della gestione di IEG e la richiesta di sfiduciare il Management che quei risultati ha prodotto; il secondo riguarda la tendenza a vedere il dito e non la luna ovvero di non voler vedere che la causa del rinvio della quotazione in Borsa di IEG sta tutta negli avvenimenti nazionali e internazionali degli ultimi mesi contrassegnati da stagnazione per il presente e recessione per il futuro. Condizione questa che ha spinto investitori internazionali e nazionali a scappare dalla Borsa”.
“Nessuno – concludono - lavori per danneggiare la fiera né le previsioni del suo Piano Industriale che riguardano gli investimenti su Rimini. Attività che saranno condotte dal CdA di IEG che ha la piena fiducia per il conseguimento degli obiettivi fissati da parte dei Soci compresa la quotazione in Borsa. Come fin qui fatto nella nostra qualità di soci pubblici valuteremo e approveremo tutte le attività proposte dal Management sempre con l’attenzione di produrre vantaggi sia per l’azienda IEG sia per il territorio”.