Commercio, centro storico, futuro di Santarcangelo. Abbiamo rivolto alcune domande anche a Piero Ricci, neo eletto presidente dell’associazione Città Viva, e ad alcuni membri del suo direttivo.
Come sta il centro storico di Santarcangelo? Che problemi presenta?
“Santarcangelo presenta un’offerta sempre rinnovata. Abbiamo esercizi di tradizione, come il mangano, che costituiscono delle vere e proprie eccellenze. Offrono spettacolo ai turisti e producono lavoro. Gli esercizi del centro sono diversificati, e a nostro avviso anche in futuro non dovranno essere tutti uguali. Se c’è questa diversità, il centro storico può essere ciò che a noi Santarcangiolesi piace chiamare un centro commerciale naturale. Le persone che lo affollano nei week end possono vivere una bella esperienza di godimento. Certo bisogna lavorare perché il flusso vada oltre il solo week end”.
Fra pochi mesi si vota per rinnovare l’amministrazione. Qual è secondo lei una proposta su cui i candidati sindaco possono puntare?
“Crediamo fortemente sia la sicurezza, inteso che bisogna lavorare per mantenere l’attuale livello raggiunto in questo formidabile angolo fra l’Uso e il Marecchia.
Dobbiamo restare il luogo dove a prendere l’aperitivo si ritrovano l’amico spazzino e l’amico dirigente di banca, dove quando c’è una festa arriva tanta gente dalle città vicine!
Per migliorare Santarcangelo dobbiamo adoperarci tutti, non solo le associazioni ma chiunque ci abita o abbia un interesse. E poi bisogna puntare ancor più sul tessuto economico e sociale di tutta la città, riservando un occhio di riguardo al commercio perché potrà aver difficoltà per via della diffusione degli acquisti online. Ci auguriamo che questo non accada. Non meno importante sarà cercare di fare la differenza sul turismo sano e di qualità, andando a valorizzare le cose già esistenti come i percorsi agli ipogei, le chiese, i palazzi nobili, i monumenti e gli spazi pubblici. Far sì che queste bellezze siano raccontate meglio e di più. E soprattutto che siano più apprezzate da chi le vede e le vive”.
Il centro storico è accessibile o c’è un problema di parcheggi, di aree di sosta?
“I nostri problemi sono comuni a molti paesi o città, nel senso che nei giorni feriali i parcheggi possono bastare, ma durante le feste o semplicemente nei weekend è un po’ più difficile parcheggiare”.
Cosa fare perché non chiudano i negozi?
“Bisogna convogliare il consumo dei santarcangiolesi all’interno della città. Molti fanno i loro acquisti nei grandi centri commerciali per vari motivi, tra cui il presunto risparmio. Noi dobbiamo comunicare ai santarcangiolesi, e agli abitanti dei paesi vicini, che facendo i propri acquisti in paese aiutano anche loro stessi perché si fa muovere l’economia locale (invece che ingrassare qualche multinazionale). Insomma fare in modo che il denaro continui a circolare nel nostro territorio invece di volare per lidi stranieri”.
Cosa bisogna fare per aumentare la capacità attrattiva di Santarcangelo?
“Continuare con la promozione del paese su tutti i fronti, dai media, ai social network. Occorre investire maggiormente su eventi di richiamo nazionale che facciano perno sulle nostre prerogative principali e riconosciute, il buon cibo, il Sangiovese, l’arte. Per il resto Santarcangelo è così bella da rimanere nei cuori e il passaparola vale più di mille promozioni turistiche.
Riteniamo che fare attività e mantenere vivo il paese sia fondamentale. Questo è lo scopo della nostra associazione. Bisogna fare ancor più squadra fra tutte le attività, andando così a migliorare il sistema. Dobbiamo adoperarci tutti, non solo le associazioni ma chiunque ci abita, ci lavora o abbia un interesse. Bisogna amare Santarcangelo sempre e con il cuore!”