Possibile che Rimini, in una classifica che vuole stabilire il livello di BenVivere di una città, risulti solo al 45° posto? Possibile che in un indice che misura la responsabilità civile verso il territorio sia ancora più sotto, al 51° posto? Abbiamo girato le nostre perplessità ad uno degli ideatori di questa nuova classifica pubblicata dal quotidiano cattolico Avvenire. È il professor Lorenzo Becchetti, ordinario di economia politica all’Università Tor Vergata di Roma, protagonista di quella corrente di pensiero denominata economia civile.
“Gli indici sono una media fra diversi indicatori. In alcuni Rimini ha purtroppo performance negative e quindi, facendo la media, risulta penalizzata. Si prenda ad esempio la legalità e la sicurezza, dove risulta al 94° posto. È evidente che ciò dipende dal fenomeno del turismo che attira a Rimini migliaia di persone, con il conseguente aumento del numero dei reati”. In questo caso siamo di fronte ad una “condanna” storica di Rimini in queste classifiche (vedi le polemiche che sempre ci sono state su quelle del Sole-24Ore). Ma se sul tema della sicurezza Rimini è abituata a frequentare le zone basse delle classifiche, è sorprendente che in fatto di ambiente, turismo e cultura si trova al 64°, indietro rispetto a Forlì Cesena, Ravenna, Bologna. “Guardando nel dettaglio – replica il professor Becchetti – vedo che Rimini è al 95° posto per consumo di suolo. In questo indicatore hanno infatti molta importanza i fattori ambientali. C’è un valore negativo anche per le polveri sottili pm10. Certamente sono indicatori che risentono del forte congestionamento e dal traffico provocato dai notevoli flussi turistici”. Quindi, se la corsa al consumo di suolo è stata bloccata o rallentata, la fotografia che restituiscono i numeri è quella di un territorio comunque compromesso. E, a quanto pare, ciò incide sulle classifiche.
Il professor Becchetti sottolinea gli aspetti positivi (“Rimini nella salute risulta al 6° posto e nell’accoglienza al 20°") e quelli problematici (“Ci sono indicatori negativi sulla partecipazione alle scuole per l’infanzia, addirittura al 100 posto, e sulle barriere architettoniche”). Aggiunge tuttavia che Rimini è pienamente inserita in quell’area del Paese con forte capitale sociale, dove è molto radicato il fenomeno associativo e il mondo del volontariato.
Tuttavia nella classifica sulla responsabilità civile verso il territorio non facciamo una gran figura, attestandoci subito al di sotto della metà classifica. Ma cosa vuole misurare la responsabilità civile? “E’ un indicatore – spiega il professor Becchetti - che tiene conto del principio fondamentale dell’economia civile, per cui il “veicolo” di un sistema socio-economico deve avere quattro (mercato, istituzioni, cittadinanza attiva, imprese responsabili) e non due sole ruote motrici (mercato e istituzioni) per funzionare in modo ottimale. Si tiene conto anche del contributo che i cittadini danno al benessere sociale e alla responsabilità civile di impresa”. Se questi indici hanno un valore, è evidente che per Rimini c’è molta strada da percorrere su questo fronte.