L'aeroporto di Rimini ancora non funziona come sarebbe necessario. A Bologna, invece, ogni giorno arrivano dodici voli dalla Germania portando duemila tedeschi che non si sa dove poi finiscano, certo in Riviera ne arrivano pochi. Allora perché non interveniamo sull'aeroporto di Bologna chiedendo che cambi nome. Guglielmo Marconi è un nome troppo bolognese, potrebbe diventare Aeroporto di Bologna e della Riviera romagnola. La proposta, seria, è emersa nel tour di ascolto di Destinazione Romagna, che l'altro ieri ha fatto tappa a Bellaria. La questione, lo si capisce, non è tanto nominalistica, ma sostanziale, nasconde un evidente testo sottotraccia: se Rimini non funziona, facciamo un accordo con Bologna e trasformiamolo nell'aeroporto della Riviera. D'altra parte agli alberghi e al territorio non interessa dove fisicamente atterrino i turisti, ma dove si fermino a pernottare e consumare. È, in fin dei conti, lo stesso ragionamento che tempo fa faceva il sindaco di Riccione Renata Tosi: se i russi arrivano ad Ancona, vorrà dire che li andremo a prendere con le navette. Ultimamente però anche nell'amministrazione comunale di Riccione deve essere maturato qualcosa. Giusto all'inizio di luglio, l'assessore al turismo Stefano Caldari ha diffuso una dichiarazione per sostenere che “la politica di sviluppo avviata dall’aeroporto “F. Fellini” comincia ad essere sempre più evidente quale segno tangibile di una crescita esponenziale in grado di avvicinare sempre più il nostro territorio oltre i confini nazionali e internazionali”. Caldari ha poi rafforzato il concetto: “Sono fermamente convinto che occorra continuare a investire sull’aeroporto con tutti gli enti e i soggetti deputati ad adoperarsi in prima linea, a partire dalla Regione e da Visit Romagna, per incentivare nuove rotte internazionali che consentano il rilancio dell’aeroporto e dell’economia del bacino romagnolo. Il Comune di Riccione è pronto a contribuire fattivamente con il gestore e con tutti i soggetti che gravitano attorno allo scalo. L’aeroporto Fellini, se da una parte è tornato ad essere una realtà patrimoniale solida, dall’altro ha necessità di mantenere un collegamento stretto con gli enti locali e nuovi partner privati”.
L'uscita di Caldari, che al momento non risulta abbia avuto un seguito, prendeva spunto dalla diffusione dei dati positivi di traffico al Fellini, disponibili in quel momento fino a maggio. Giugno è andato altrettanto bene (60 mila passeggeri, +25 per cento rispetto al 2018) ed anche i primi sei mesi dell'anno sono con il segno positivo (+15per cento), anche se in termini assoluti parliamo di 140 mila passeggeri, non certo dei numeri roboanti. I piccoli segnali di vita forniti questa estate dall'aeroporto non sono stati evidentemente giudicati sufficienti da alcuni operatori turistici riuniti a Bellaria per esprimere i loro desiderata a Destinazione Romagna. La proposta emersa (che il giorno dopo alcuni partecipanti hanno derubricato a necessità di maggiori informazioni sui voli per poter fare le proprie offerte promozionali) è una spia che il più volte auspicato rapporto fra il territorio e l'aeroporto a gestione privata, a quattro anni dalla riapertura, ancora non è decollato. Un esempio clamoroso è dato da quanto accaduto l'anno scorso: Eurowings aveva proposto due voli settimanali dalla Germania, ma gli operatori, tranne Riccione, non hanno messo mano al portafoglio per farli arrivare.
Intanto, Destinazione Romagna, l'ente di promozione guidato dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha deciso di investire in pubblicità all'interno dello scalo di Miramare. Al costo di 61 mila euro, Destinazione Romagna potrà realizzare una campagna di branding che comprende le seguenti azioni: distribuire stampati promozionali ai turisti in arrivo (attraverso un punto informativo gestito con proprio personale e un sistema espositivo a tasche con layout personalizzato) e proiettare video nell'area arrivo e ritiro bagagli, potrà affiggere cartelloni pubblicitari di benvenuto e potrà allestire una postazione scenografica dove i passeggeri possono fare il loro primo selfie in terra riminese. La determina con cui si stabilisce il contratto è dell'11 luglio scorso, a stagione turistica già ampiamente avviata. Il testo spiega anche che l'accordo pubblicitario è stato siglato con Airiminum 2014 perché è l'unico gestore della pubblicità e di ogni spazio commerciale all’interno dell’Aeroporto di Rimini.
Se l'accordo con Airiminum 2014 è rivolto esclusivamente ai turisti già arrivati a Rimini, quello con la DB-Bahn Italia, concessionaria della pubblicità all'interno del treno che dal 30 maggio all'8 settembre collega Monaco di Baviera con Rimini, comprende invece azioni che possono indurre gli utenti a scegliere la Romagna come destinazione. Al costo di 73 mila euro, si ha un banner nelle home page dei siti, progettazione e realizzazione di flyer promozionali, con attività di distribuzione in centri DB Italia, affissioni con grafica a tema Destinazione Romagna in alcune stazioni del Nord Italia.