Andati in archivio i giorni delle sardine (intesi come autobus strapieni perché le corse erano gratuite e tutti avevano la curiosità di provare il nuovo mezzo di trasporto), per il Metromare sono arrivati i giorni della prosaica realtà. “Afflussi secondo le previsioni” recitava un comunicato stampa di ieri pomeriggio relativo alla prima mattina di servizio a pagamento. Vai a capire quali fossero le previsioni: quelle secondo cui in un anno dovrebbe fare almeno 3,5 milioni di passeggeri? Oppure quelle secondo cui il Metromare avrebbe l’effetto di togliere diecimila auto dalla circolazione stradale?
Noi lo abbiamo provato questa mattina, martedì. Per prima cosa abbiamo cercato sui siti di Pmr e di Start Romagna l’indicazione su quale fosse la stazione più vicina. Cerca e ricerca, l’unica cosa che abbiamo trovato è una minuscola cartina dove, lungo la direttrice Rimini – Riccione, sono indicati i nomi delle stazioni: Kennedy, Pascoli, Lagomaggio, Toscanini, ecc. Un po’ poco per capire dove spostarsi con l’automobile e lasciare il mezzo in un parcheggio nelle vicinanze. Presi dal dubbio di non aver cercato bene, chiamiamo Pmr. Molto gentilmente ci hanno spiegato che in effetti sui siti non ci sono indicazioni su dove si trovino le stazioni. Anzi, aggiungono, questa è una buona idea, vedremo di metterla in pratica al più presto. Ci chiediamo perché non ci abbiano pensato prima (e dire che di tempo a disposizione ne hanno avuto!), anche perché le stazioni del Metromare non sono come quelle del filobus sul lungomare, dove uno sa che basta affacciarsi sulla strada e nel giro di pochi metri ne trova subito una. Pmr si offre gentilmente di mandarci per e-mail le indicazioni per alcuni stazioni, ma arrivano un’ora e mezzo dopo. Ci siamo quindi diretti alla stazione di Rimini, sapendo che lì c’è uno dei due capolinea. Oltretutto, anche la segnaletica orizzontale nelle vicinanze delle stazioni (il percorso pedonale con il disco con la grande M) è appunto immediatamente prossima alla fermata. Ci si arriva se già si sa che lì c’è una stazione, nel territorio circostante non ci sono segnalazioni. Forse anche questo è un tema su cui lavorare, soprattutto in vista della stagione turistica.
Dalla stazione di Rimini l’autobus parte alle 12,02, in carrozza c’è una decina di persone, ed anche una ragazza con la casacca dello staff che controlla i biglietti. Comincia il nostro primo viaggio in corsia protetta verso Riccione. Alla stazione Pascoli stiamo fermi circa due minuti per aspettare il bus proveniente da Riccione. Fino a Miramare salgono altre due persone, da Miramare in poi nessun altro. Il panorama offerto dalla corsa è questo: a sinistra la linea ferroviaria, a destra si alternano pregevoli testimonianze di “riminizzazione” (molti edifici ammassati su strette stradine), qualche orto superstite e qualche terreno incolto con erbacce. Così è la città in quella fascia, il Metromare non poteva certo abbellirla. Attraversato il Marano, sembra proprio che il Metromare, da sempre combattuto e ostacolato, non sia proprio usato, e le stazioni (D’Annunzio nord, Alba, Dante, Porto) scorrono una dopo l’altra deserte, nessuno dei passeggeri suona per fermarsi, evidentemente tutti sono diretti al capolinea.
Arriviamo a Riccione alle 12,27, i venticinque minuti promessi per coprire 9,8 chilometri in corsia protetta sono stati rispettati. L’autobus fa il giro sulla rotonda davanti alla stazione e si posiziona per accogliere i nuovi viaggiatori. Salgono tre persone, qualche fermata più avanti altre due. Ritornati in territorio riminese, decidiamo di fare una sosta a Bellariva. Ci guardiamo intorno e vediamo che i due capolinea si chiamano Rimini Station e Riccione Station, all’inglese. Un tocco di internazionalità che però confligge con il cartello con le notizie utili per i passeggeri che è solo in italiano. Alle 13,5 l’altoparlante annuncia che sta per arrivare il bus per Rimini Station. Arrivano trafelati tre studenti che spiegano di aver ripiegato sul Metromare perché un incidente ha bloccato la circolazione nella zona a mare della ferrovia. Sale anche un ragazzino delle medie. A bordo il bus è vuoto. Dopo circa dieci minuti termina la corsa alla stazione di Rimini.
È certamente presto per tirare conclusioni, anche perché abbiamo provato il percorso in una fase sperimentale. Il passaparola, come dice la campagna di comunicazione, ha ancora molto da lavorare. “La capacità del sistema sarà di 1.500 passeggeri all’ora per direzione di marcia”, si legge sul sito di Pmr. Da quel che abbiamo visto nella nostra prova si è davvero molto lontani dall’usare tale potenziale capacità. A regime, inoltre, le corse saranno ogni dieci minuti, e non ogni venti come ora.
E poi fra qualche mese, dopo che saranno arrivati i bus in costruzione in Belgio, la linea sarà interrotta per consentire le prove Ustif. La speranza delle autorità è che possa riprendere a funzionare a maggio, in occasione del raduno degli alpini, ma nessuna data è certa.
Intanto è già partita la battaglia del Metromare 2, il prolungamento verso Cattolica, con la maggioranza che governa Riccione (grazie al no al Trc) che annuncia di volerlo impedire con ogni mezzo.