(Rimini) La lista ‘Popolo della Famiglia-Cambiamo!-Insieme per l’Emilia Romagna’ ha organizzato un incontro per fare il punto sulla questione droga a Rimini ed in Italia. Il cuore dell’incontro è stata la relazione di Giovanni Serpelloni, ex capo dipartimento per le Politiche Antidroga e studioso della materia di fama mondiale. Il professore ha illustrato “come il consumo di cannabis sia aumentato negli ultimi anni e come la concentrazione del THC (la molecola responsabile degli effetti sul cervello) sia progressivamente aumentata, rendendo il commercio di tale sostanza un affare mondiale che vale svariati miliardi di dollari. La definizione di “light” appare inoltre arbitraria in quanto il THC esercita comunque i propri effetti deleteri sul cervello anche a concentrazioni inferiori del 5%. Sono inoltre popolari nuove “formulazioni” come il terribile BHO (Butan Honey Oil): una resina derivata dalla cannabis che contiene concentrazioni elevatissime di THC e che può essere prodotta partendo da prodotti facilmente reperibili sul mercato e seguendo le istruzioni reperibili in rete”.
Antonio Boschini, responsabile medico di San Patrignano, ha sottolineato “come attualmente circa il 10% dei ragazzi in comunità stia partecipando ad un percorso di recupero per uscire dalla dipendenza da cannabis. Un’indagine eseguita fra gli ospiti di San Patrignano ha inoltre evidenziato come oltre il 90% dei tossicodipendenti sia partito da un consumo di Cannabis, spesso iniziato in età adolescenziale”.
In chiusura dell’incontro il senatore Carlo Giovanardi ha sottolineato il “ruolo centrale della politica” nel contrasto ad ogni forma di tossicodipendenza che “deve combattere lo spaccio e favorire il pieno recupero dei nostri ragazzi”. Il candidato riminese della lista, Alessandro Margiotta, medico chirurgo, ha sottolineato le sue preoccupazioni come padre di tre figlie: “i negozi di Cannabis Light” ha dichiarato “trasmettono un falso messaggio di sicurezza: anche concentrazioni di THC inferiori al 5% possono essere dannose soprattutto per il cervello dei nostri figli, che raggiunge la piena maturità strutturale dopo i 20 anni”.