“Se un giorno qualcuno ritenesse che sia opportuno aprire un altro aeroporto in Romagna, da parte mia sicuramente non mancherà un grande in bocca al lupo agli imprenditori nostri colleghi... anzi di più, i miei sentiti e personali Auguri”.
Termina così una lunga nota di Laura Fincato, presidente di Airiminum, la società di gestione dell’aeroporto di Rimini. Fincato sa bene che un aeroporto sta per riaprire, quello di Forlì, che proprio in questi giorni ha superato l’ultimo scoglio, quello di avere un distaccamento dei vigili del fuoco (questa è la notizia, non la presunta promozione ad aeroporto di interesse nazionale) e vuole smarcarsi dal dibattito politico in corso che “ci vede coinvolti nostro malgrado”.
E se pur sembra di scorgere nel carattere ipotetico dato alla frase una sorta di ironia (visto che c’è già un altro aeroporto in Romagna), il suo intervento ha soprattutto lo scopo di far sapere “urbi et orbi” i risultati raggiunti dallo scalo riminese e così, nel contesto della polemica politica in corso, fornire dati significativi sull’opportunità o meno che ci siano due scali ad una distanza così ravvicinata.
Vecchia questione, che nel recente passato ha causato anche una notevole dispersione di denaro pubblico, anche se ora la concorrenza è fra due società di gestione private, con imprenditori che rischiano in proprio; anche se, come accade ovunque, non disdegnano aiuti pubblici, come quelli più volte promessi dalla Regione per le opere infrastrutturali e, per quanto riguarda Rimini, anche i quattro milioni in tre anni per la promozione turistica legata ai voli.
La notizia più importante fornita da Fincato è che “è imminente la firma del Contratto di Programma con Enac, che prevede un volume di investimenti infrastrutturali di circa 23,3 milioni di euro per il solo periodo 2020-2023”. “Tale contratto – precisa la presidente di Airiminum - è l’estrapolazione del Master Plan 2020-2033 che prevede per l’intero periodo un volume complessivo di investimenti superiore a 90 milioni di euro, che è in corso di approvazione e che è stato redatto con la consulenza di Fraport di Francoforte, il più importante gruppo aeroportuale del mondo. È grazie alla bontà e alla serietà di questi lavori portati avanti da AIRiminum che la Regione Emilia Romagna, riconoscendo specificatamente all’aeroporto di Rimini la sua vocazione turistica,ha potuto impegnarsi per la compartecipazione negli investimenti del primo periodo 2020-2023, che comunque saranno spesi in prevalenza con aziende del territorio, contribuendo così ad incrementare i livelli occupazionali di tutta la Romagna”. Regione che, va detto, ha comunque promesso lo stesso sostegno a Forlì, quando avrà un proprio Master Plan da attuare.
Fincato sottolinea che i conti della società vanno a gonfie vele, in quanto il bilancio 2019 che sarà approvato il 25 giugno si chiuderà con circa due milioni di utile.
La presidente di Airiminum evidenzia che l’aeroporto viaggia verso il ripristino dei volumi di traffico pre-fallimento: “il 2019 si è chiuso con circa 400 mila passeggeri (crescita +29%) e il 2020 era iniziato registrando un +134% nei primi due mesi (dati Assaeroporti). Le stime pre-Covid per l’anno in corso erano di 540 mila passeggeri e non consideravano ancora alcuni voli che sono stati annunciati in questi ultimi giorni (con loro le stime 2020 sarebbero state corrette al rialzo a circa 600 mila passeggeri)”.
Fincato propone pure il punto sulle varie compagnie: Ryanair (tornata in Romagna dopo aver interrotto i voli nel 2012 con Rimini e nel 2008 con Forlì), che nel 2020 aveva in programma 7 destinazioni; Pobeda, la compagnia low cost di Aeroflot arrivata la prima volta in Romagna nel 2019, che inizierà nel 2020 un volo giornaliero da Mosca tutto l’anno (mentre si sta lavorando per San Pietroburgo dal 2021); la “principale compagnia russa”, che sarà ufficialmente annunciata a breve e che non era mai arrivata prima in Romagna con voli di linea regolari; Ural Airlines, che collega ormai da anni la Romagna a 4 diverse destinazioni russe; Lufthansa, che dal 2019 collega Rimini a Monaco e che nei prossimi anni sarà sviluppata su altre rotte; Albawings-Blue Panorama, che dal 2016 collega tutto l’anno la Romagna all’Albania; Lot, la compagnia di bandiera polacca, che dal 2020 lancia la rotta Rimini-Varsavia; Iran Air, annunciata in questi giorni, che partirà dal 1°luglio collegando Rimini a Teheran, i cui sviluppi economici per il territorio romagnolo saranno ancora più evidenti quando sarà annunciato l’intero progetto a monte.
Senza tralasciare l’importante volume di charter, soprattutto dal mercato russo, che continuano a rendere unico in questo senso l’aeroporto di Rimini nel panorama degli aeroporti regionali italiani.