Da una parte la campagna acquisti della Lega che intende rafforzare la propria squadra, dall’altra le liste civiche che sostennero Andra Gnassi nel 2016 che chiedono continuità e bocciano la candidatura Petitti. Dopo la pausa delle feste natalizie la politica riminese è tornata a muoversi in vista delle elezioni amministrative. Pur non ancora definite come data (maggio o settembre?), ma che certamente ci saranno.
La prima notizia del giorno è il passaggio di due storici esponenti della destra riminese, Claudio Di Lorenzo e Gennaro Mauro, nella fila della Lega. Il passaggio è stato celebrato con un post su Facebook con il marchio della Lega che dà il benvenuto ai due esponenti politici. È l’espressione della nuova politica inclusiva che il segretario regionale Jacopo Morrone ha avviato a Rimini in vista delle elezioni. Apertura a personale politico di esperienza e di lungo corso, coinvolgimento della società civile nella scelta del candidato sindaco e delle candidature di lista.
Di Lorenzo e Mauro sono entrambi ex militanti di Alleanza Nazionale rimasti senza casa politica dopo il dissolvimento del Pdl berlusconiano. Di Lorenzo nel 2019 aveva dato vita a una lista civica a sostegno della candidatura di Lucia Bergonzoni alle regionali, Mauro è un consigliere comunale uscente espresso da una civica promossa insieme a Di Lorenzo. Vista la loro storia, il loro approdo naturale poteva essere Fratelli d’Italia, ma a Rimini questo partito. o meglio chi lo dirige, ha fatto la scelta di limitarsi a curare il proprio orticello. A fatica è stato accolto Nicola Marcello, che contava sull’appoggio del coordinatore regionale, ma sono rimasti fuori della porta altri consiglieri comunali uscenti, pure alla ricerca di una nuova casa politica: Carlo Rufo Spina, che ha lasciato Forza Italia, e Filippo Zilli, nel 2016 eletto da una civica ma ora desideroso di entrare in un partito.
“Lega e Fratelli d’Italia sono due partiti allo specchio – osserva di Lorenzo, per spiegare la sua scelta – Insistono sugli stessi temi, hanno le stesse prospettive. Sono due partiti gemelli in concorrenza. A Rimini da parte della Lega c’è stata un’apertura concreta, anzi la richiesta esplicita di Morrone per un impegno nel partito”.
Contenti i militanti storici del Carroccio? “Ho ricevuto le telefonate di benvenuto di Zoccarato, di Oscar Fabbri, dell’on. Raffaelli ed altri”. Di Lorenzo dice anche di essere particolarmente in linea con le scelta civiche di Morrone, che ha saldamente in mano la partita delle candidature. Pare che abbia incontrato già diverse persone, anche se ancora non vi è stata alcune scelta o decisione.
Nell’ambito del centrodestra, chi è ancora fermo al palo è Forza Italia. I due consiglieri eletti nel 2016 se ne sono andati, nuovi acquisti all’orizzonte non si vedono. Certo che per un moderato desideroso di fare politica appare come un contenitore vuoto pronto a farsi riempire. Oltretutto, gli ultimi sondaggi danno in ripresa il partito di Berlusconi.
La seconda notizia di giornata è il neo nato coordinamento delle liste civiche che nel 2016 sostennero Gnassi, coordinamento che ha scelto Kristian Gianfreda come portavoce. Hanno sottoscritto un documento di intenti Daniela De Leonardis, Mirco Muratori ed Enzo Zamagni per Patto Civico; Kristian Gianfreda di Rimini Attiva, Luca Pasini di Rimini Futura; ad essi si è unito il consigliere Andrea Bellucci, che era all’opposizione di Gnassi, essendo stato eletto da Obiettivo Civico dell’ex grillino Camporesi, anch’egli espressione di una lista civica.
Questi civici partono dalla premessa che in questi anni Rimini ha avviato un processo di cambiamento che non può essere fermato. Ciò è vero non solo per i contenuti ma anche per il metodo: “il centrosinistra non può pensare a un devastante e suicida ‘ritorno al Passato’ in cui il civismo era una foglia di fico utile solo a catturare qualche voto in più. In vista delle elezioni comunali del 2021 c’è da costruire e scrivere un piano ambizioso che, nel condurre in porto senza indugi i programmi avviati, lo aggiorni alle nuove esigenze di un mondo travolto dalla pandemia con la stessa volontà di innovare. E per farlo occorre un confronto libero, aperto e paritario”.
Tanto per non essere ambiguo, il documento precisa: “E’ indiscutibile che nella individuazione della figura che meglio può aggregare un ampio schieramento politico e sociale vada ricercata la massima coerenza con il percorso avviato in questi anni. E uno sforzo unitario all’altezza. In questo senso non giovano autocandidature (Petitti, ndr), perché non costituiscono il miglior viatico possibile per un percorso unitario e coerente, comprensibile ai riminesi.” Dal documento si capiscono due cose: che i civici non sono disponibili a sostenere Emma Petitti, e che, se come sembra dentro il Pd si andrà a primarie fra Petitti e Jamil Sadegholvaad, i civici saranno dalla parte dell’assessore uscente che si è espresso chiaramente per la continuità con Gnassi.