Fare promozione turistica nell’anno dei Dpcm certamente non è stato un’impresa facile. Anche se Visit Rimini, la DMC voluta dal Comune, doveva appunto essere lo strumento per lanciare fra il pubblico e sul mercato turistico la nuova città dei motori culturali, per dirla alla Gnassi.
I suoi dirigenti, nel presentare una sorta di bilancio del primo anno di attività, hanno calcato la mano sulle difficoltà dell’annus horribilis. Fortuna – viene da dire - che esistono eventi, non programmati dagli enti pubblici ma che vivono da tempo di luce propria, che contribuiscono a tenere alto il livello di attenzione su Rimini nel mondo web e social. Infatti, dalla ricerca affidata a BlogMeter Integrated Social Intelligence per l’analisi delle conversazioni online dal 1 giugno al 30 novembre 2020, emerge che il loro picco (Facebook, Instagram e blog sono gli ambiti esaminati) si è avuto in agosto con il Meeting: quasi 70 mila conversazioni, con un vistoso scarto rispetto alla linea dei mesi precedenti e successivi (che hanno registrato un massimo di 25 mila conversazioni).
Il primato del Meeting risalta ancora di più nel confronto con le altre destinazioni. Normalmente le altre città non hanno picchi, l’unica a raggiungerlo è Ibiza con 48 mila conversazioni riferite aduna vacanza offerta agli operatori sanitari impegnati nell’assistenza ai malati di Covid. “L’intervento al Meeting di diverse personalità politiche ha acceso forti dibattiti social”, osservano gli autori della ricerca. Se si riferiscono all’effetto Draghi, se ne vedrà allora anche un rimbalzo a febbraio quando, dopo la nomina a premier, tutti i media e social sono andati a ripescare l’intervento svolto a Rimini.
Nel primo anno di attività Visit Rimini ha puntato soprattutto sulla presenza nei social con video e post. I risultati, riferiti da Paola Mazza di Radio Bakery, sono: 3 milioni di visualizzazioni, 500 mila persone raggiunte ogni mese, 300 mila reazioni, 50 mila commenti, 30 mila condivisioni. Nel corso dell’anno è sorta una community, formata al 90 per cento da turisti, che oggi conta più di 42mila persone su Facebook e 6400 su Instagram. Nei contenuti veicolati (prodotti anche 34 video), l’accento è stato posto nel consolidamento dell’immagine di Rimini come destinazione sicura. I temi, dalle visite virtuali ai musei al racconto dei luoghi della città da parte dei residenti, sono stati studiati sempre in relazione al mood del momento.
Ma l’aspetto indubbiamente più interessante è l’analisi delle conversazioni in rete. In sei mesi ne sono state registrate circa 400 mila, sia in italiano che in inglese. Un dato che è stato considerato rilevante, visto che un tema topic come la sostenibilità ambientale nello stesso periodo ne ha realizzato 2 milioni. Le interazioni sui post che riguardano Rimini sono state 6 milioni, gli emoji usati sempre di tenore positivo.
Le conversazioni hanno avuto luogo prevalentemente su Facebook (49,7%), mentre la menzione specifica della città è stata registrata perlopiù sui blog (28,3%), che hanno riportato notizie di cronaca o di eventi specifici in città; l’engagement si concentra per più della metà su Instagram (53,9%), grazie ai numerosi post che ritraggono il mare riminese e gli altri scorci cittadini.
Gli italiani fanno soprattutto riferimento a Rimini come località marittima (23%), soffermandosi poi anche sul turismo e le vacanze (22%) e sulle Fiere e i Congressi in città (17%), l’arte e la cultura sono ancora indietro con il 9,5 per cento, quasi al pari del divertimento (9,09). Gli argomenti culturali più citati sono il ponte di Tiberio, la passeggiata arcobaleno, Fellini e museo Part. Rimini è giudicata positivamente per il mare (non ha nulla da invidiare) per l’accoglienza, per l’organizzazione. I giovani soprattutto sottolineano il divertimento e la movida, mentre il resto del pubblico ricorda che a Rimini c’è molto di più. Su fiere e congressi, emerge il picco del Meeting di cui è detto, ed anche una nostalgia per la passate edizioni di Rimini Wellness.
Nelle conversazioni in lingua inglese, invece, domina con il 37% il topic del Turismo/Vacanze, seguito da quello della Località Marittima con il 28%, dall’Arte e la Cultura con l’8% e dall’Enogastronomia con il 7%.
Interessante anche il confronto con altre località, scelte fra le più attive sul web. Se Rimini viene identificata per il 23 per cento sia con il mare che con le vacanze, per Gallipoli, Forte dei Marmi e Cesenatico è invece il mare a dominare. Rispetto a Rimini (9%), Ibiza (16%) e Gallipoli (13%) sono più associate al divertimento.
Nel corso dell’anno Visit Rimini ha avviato i lavori per la realizzazione di un portale di destinazione che andrà a sostituire completamente l’attuale sito e che, oltre a promuovere, sarà anche finalizzato alla commercializzazione. “Sarà semplice, emozionale, accogliente e coinvolgente”, ha assicurato la presidente Stefania Agostini. La direttrice Valeria Guarisco ha spiegato che fra i progetti realizzati ce n’è anche uno sulla destagionalizzazione che presto dovrà essere tirato fuori dal cassetto (altrimenti, con l’arrivo dell’estate, il tempo sarà scaduto). Molti progetti, ha spiegato inoltre Agostini, sono stati accantonati per essere riproposti in momenti più opportuni. Dove l’opportunità è una maggiore certezza sui movimenti delle persone in Italia e all’estero.
Il 2020, secondo Agostini, è stato per Visit Rimini una palestra per allenarsi. Il mondo del turismo riminese aspetta di vedere al più presto i muscoli in azione.