Gloria Lisi, per dieci anni vice sindaco di Andrea Gnassi, rivendica libertà e autonomia e scende in campo da candidato sindaco con una propria lista. Annuncia che il suo progetto politico vuole dare espressione al cattolicesimo politico e alla cooperazione sociale; arriva a definire il soggetto politico che intende costruire con il desueto termine di “centrista” e in quanto tale aperto al dialogo con tutti (“se qualche persona di centrodestra si riconosce nelle nostre proposte sarà ben accolta”). Respinge l’accusa di dividere il fronte di centrosinistra, dice di voler offrire “un’opportunità in più” agli elettori che non hanno digerito l’accordo nel Pd imposto da Roma. Respinge anche di essere mossa da spirito di rivalsa e da risentimento, al contrario la sua scelta “è in linea con miei valori e coerente alla mia identità”. È abile nel non rispondere direttamente alla domanda se al ballottaggio dirà di votare per Jamil Sadegholvaad: “E’ prematuro esprimersi su una questione che dipende dalla volontà dei cittadini. Vediamo come accoglieranno la nostra proposta politica e poi decideremo”. Annuncia che non si dimetterà dalla giunta dove siede con Jamil: “Sono solita portare a termine i miei incarichi. Lega e Pd sono insieme al governo e non per questo si alleano alle amministrative. Non mi pare che poi Jamil si sia dimesso…” . Rispondendo ad una domanda, ha spiegato che non giocherà la carta del genere (una donna a Palazzo Garampi) perché “tutti i risultati nella mia vita li ho ottenuti grazie alla competenza”.
Gloria Lisi, elegante in un completo a strisce bianche e azzurre, si è quindi lanciata in una nuova avventura politica. E per marcare il concetto ha portato i giornalisti su una barca a vela, Silvica (“E’ stata costruita a Cervia nel 1968, l’anno della rivoluzione”, sottolinea mentre annuncia la propria, di rivoluzione) che ha preso il largo mentre lei leggeva le cinque fitte cartelle in cui descrive le ragioni della sua decisione che riscrive la geografia politica locale in vista del voto. Tanto che un centrodestra eventualmente diviso (con Paesani che corresse da solo) dovrebbe temere di meno una vittoria al primo turno del centrosinistra.
“Vi ho portati su questa barca perché volevo trasmettervi, per qualche momento, una sensazione di Libertà, come solo il mare sa darci. Ecco è quella stessa libertà che vogliamo accompagni un nuovo coinvolgimento, la partecipazione anche di chi ha sempre visto la politica come una cosa da tener lontana dai propri interessi. Sentirsi liberi dai legami ideologici o di equilibri interni di partito. Liberi di scegliere. Autonomia, perché il mare ci apre all’infinito, al desiderio di saper guardare oltre con occhi diversi!”.
Il punto di partenza è l’accordo interno al Pd con il tandem Sadegholvaad-Bellini da cui si è sentita tagliata fuori. “La decisione con cui il Pd ha risolto il suo conflitto interno scegliendo di non scegliere e rifugiandosi in una soluzione di compromesso mi ha creato a dir poco imbarazzo”. Secondo Lisi, “la soluzione adottata è una soluzione che svilisce il contributo ideale e fattivo che un’area fondamentale del tessuto sociale, economico e culturale della città, come quella rappresentata dai movimenti cattolici e civici, ha sempre assicurato al centro-sinistra”.
Il dibattito continuità/discontinuità è sfociato in “una sorta di soluzione gattopardesca che fa apparire immutabile ciò che fino ad oggi è stato”.
Non rinnega il recente passato. “Il decennale Governo di Andrea Gnassi ha fatto, ha inciso positivamente sulla vita della città. Abbiamo insieme raggiunto obiettivi importanti, abbiamo reso questa città migliore, abbiamo risolto problemi e dato soluzioni alle esigenze di larga parte della cittadinanza. Ma a guardarsi indietro sembra che tutto sia successo un secolo fa. In meno di due anni, è tutto cambiato, gli scenari che ci troviamo di fronte si sono talmente modificati che facciamo fatica a coglierne orizzonti e frontiere. La città e con essa la nostra gente si è aperta a nuovi paradigmi, a nuovi linguaggi, a nuove esigenze, a nuovi bisogni! A cui occorre dare nuove risposte”.
Adesso si apre il cantiere del nuovo soggetto politico. Ancora una volta ribadisce che la proposta “avrà una propria centralità in quell’area del cattolicesimo politico e della cooperazione sociale che sento più a me vicine. Una proposta che voglio sia capace di prendere il meglio da tutte le altre aree politiche, disposta a costruire maggiore dialogo e fiducia fra di esse, pronta a lavorare sui punti di incontro affinché essi si realizzino in un programma di cose da fare, preciso e attuabile rapidamente”.
“Sono stata leale ed affidabile nel lungo percorso politico a fianco di questo sindaco, sempre disponibile a ricercare la risposta giusta ai tanti problemi dei nostri concittadini, avevo dato la mia disponibilità a costruire insieme al PD una nuova stagione di governo possibile, non rinnego nulla, ma la mia disponibilità è stata confusa con l’irrilevanza, quasi fosse essa un atto dovuto. Non si è ritenuto rilevante il ruolo e l’impegno che interi settori della cooperazione sociale, del protagonismo civico hanno svolto in questa città. Come fossero solo territori di conquista e di appannaggio. Nel momento in cui tutto questo mi è apparso chiaro, ho capito che a Rimini c’è bisogno di dare un segnale forte e chiaro di presenza e di protagonismo. Rimettere le persone al centro della politica”.
Lisi risponde anche alle accuse che stanno per arrivare dal centrosinistra. “Non ho mai chiesto garanzie. Non è nel mio stile. Ho preso atto delle decisioni che sono state assunte. Se avessi voluto ottenere qualcosa, molto probabilmente l’avrei fatto quando mi si riconosceva un peso politico e numerico infinitamente maggiore di quello che ho in questo momento. Non l’ho fatto. Ho aspettato che si chiudesse il lungo travaglio del PD: ho maturato la mia riflessione con calma e confrontandomi con più persone, amici, esterni alla politica”.
Quindi da oggi “lavorerò alla ricerca di una nuova aggregazione politica e sociale che raccolga il contributo pragmatico e concreto dei nostri imprenditori, degli operatori del turismo e del commercio, della solidarietà sociale, della nostra sanità territoriale, dei nostri tantissimi appassionati sportivi. Partecipazione e coinvolgimento saranno un valore e un significato fondamentali. In questi anni ho avuto l’opportunità di lavorare con tante persone anche molto diverse fra di loro, e tutti sanno che la mia modalità è il lavoro di squadra, il lavorare in team, sapendo valorizzare le capacità di ognuno”.
Ad un’ora di distanza dalla conferenza stampa velica, a terra, Rimini Attiva, la lista civica fondata da Gloria Lisi nel 2016 per sostenere Gnassi, annuncia la sua chiusura. Una sorta di divorzio consensuale, visto che Kristian Gianfreda sarà nella civica a sostegno di Sadegholvaad, e Lisi costruirà il suo nuovo progetto politico. A terra, sul molo, ad aspettare Lisi dopo la conferenza stampa, c’era una trentina di fans che l’hanno accolta con fragorosi applausi. La campagna elettorale è cominciata.