“Abbiamo tempo fino al 31 agosto per correre da soli”, ha scritto Lucio Paesani sul proprio profilo Facebook in risposta alle critiche ricevute sulla decisione di far quadrato con la Lega di Jacopo Morrone nel sostenere la candidatura dell’ex sindaco di Bellaria Enzo Ceccarelli.
Insomma Paesani fa capire che per lui il nuovo posizionamento è assolutamente provvisorio e potrebbe di nuovo cambiare se da Roma, a cui spetta l’ultima parola, dovessero arrivare decisioni sgradite.
A BuongiornoRimini l’imprenditore ha spiegato così la sua mossa: “Ho creato un grande e vero movimento di rappresentanza civica, sociale, interclassista e comunitaria. Quando ho compreso che per me avevano disegnato l’oblio di un angolino in consiglio comunale ho fatto ciò che non spettava a me, ho preso un’iniziativa politica che ha costretto tutti a prendere una posizione chiara e senza tatticismi di bassa lega. Chi vuole essere alternativo alla sinistra da civico vero deve costruire il dialogo con una forza politica vera. La Lega ha dimostrarlo di volerlo essere, ed io che ritengo che il tempo sia denaro, non potevo attendere il chiarimento interno alla Lega. Non ho scelto tra due candidati della Lega... Ho scelto l'unico ufficialmente e legittimamente espresso. Ora vediamo chi vuol correre e chi gioca”.
Ciò che Paesani non spiega è perché ci sono voluti sei mesi di campagna elettorale solitaria per capire che ai civici serve il rapporto con una forza politica vera. In ogni caso ciò che Paesani rivendica per sé, la volontà di accelerare le decisioni, è assolutamente speculare a ciò che invece si gioca in questa partita Jacopo Morrone. Detta in modo brutale ma chiaro: la candidatura di Enzo Ceccarelli (proposta da uno di Forlì su suggerimento di una di Riccione, secondo il Paesani prima maniera) è stato l’estremo tentativo del segretario romagnolo della Lega di uscire dall’incartamento in cui si era infilato. Sei mesi di ricerca di un candidato civico avevano prodotto solo rifiuti, gli alleati erano più che innervositi e lui per uscire dall’angolo ha buttato sul tavolo il nome di Ceccrelli, presentandolo come civico nonostante abbia più di un decennio di impegno politico alle spalle. Morrone, che certamente è ben informato, sa che al tavolo romano la candidatura di Alessandro Ravaglioli potrebbe avere più di una chance, ed allora ha cercato di mettere gli alleati di fronte al fatto compiuto. Usando un argomento molto sensibile: con gli altri candidati c’era il rischio che Paesani corresse da solo vanificando le possibilità di vittoria del centrodestra, sono riuscito a portarlo nel nostro campo, adesso spetta a voi cari alleati mettere l’ultimo sigillo. Con questa mossa Morrone ha messo in gioco il suo futuro politico di segretario della Lega. Se da Roma verrà un sì a Ceccarelli potrà cantare vittoria, ma dovessse arrivare un no, se la sua azione fosse sconfessata, potrebbe immediatamente partire per una lunga vacanza.
Appunto, le decisioni si prendono a Roma. E ciò spiega che a livello locale non ci siano state significative reazioni alla novità partorite nella notte fra venerdì e sabato da Morrone e Paesani. Il senatore Antonio Barboni di Forza Italia, si è limitato a dire che il signor Paesani non può dettare le condizioni al tavolo romano, dove a questo punto le candidature civiche restano due, quella di Gianni Indino e di Giuseppina Morolli. Nessuna reazione da Fratelli d’Italia.
Ora i rumors dicono che la decisione di Roma verrà presa a metà settimana, se verrà presa. Se le elezioni verranno anticipate a fine settembre, fra breve tempo sarà il momento di raccogliere le firme e presentare le liste. E il centrodestra non ha ancora l’ombra di un candidato.