Succederà come a Bologna? Lunedì Matteo Salvini è arrivato nel capoluogo regionale ed ha incoronato, motu proprio, l’imprenditore Fabio Battistini come candidato del centrodestra. Agli altri partiti della coalizione, uno dopo l’altro, non è rimasto altro che accodarsi in nome dell’unità del centrodestra. Sabato mattina Salvini sarà in piazza Tre Martiri a Rimini, ufficialmente per sostenere la campagna referendaria sulla giustizia. Nella stessa piazza, poco distante, ci sarà anche un banchetto di Fratelli d’Italia con la presenza dei consiglieri comunali Zilli, Renzi, Spina, Marcello. I seguaci della Meloni hanno voluto cogliere l’occasione della presenza di Salvini per iniziare al loro campagna elettorale, anche se ancora non sanno in favore chi. Se Salvini dovesse forzare la mano come a Bologna, indicando l’ex sindaco di Bellaria Enzo Ceccarelli come candidato, lo farà davanti agli alleati ignari e stupiti, almeno ufficialmente. Sarebbe una scena tutta da vedere, con l’imbarazzo che si taglierà a fette.
Se invece Salvini non indicherà nessuno, significa che ancora i potenziali candidati di cui si è parlato in queste ultime settimane, sia civici (Enzo Ceccarelli, Gianni Indino e Giuseppina Morolli) che politici (Alessandro Ravaglioli, Nicola Marcello, Gioenzo Renzi) sono ancora tutti in ballo. Ma questa è un’ipotesi che sfianca il morale di militanti, elettori e sostenitori del centrodestra: è mai possibile che il 24 luglio le candidature non siano definite considerato che forse si vota a fine settembre? Ma forse l’idea di Salvini è proprio quella di acquisire il consenso degli alleati per sfinimento. Ormai tutti hanno voglia di chiudere la partita e di cominciare a battere il territorio in cerca di voti.
Il Pd era incartato in una “guerra civile” interna che si trascinava da mesi; dopo averla risolta ha dovuto registrare la defezione dell’ex vicesindaco Gloria Lisi che ha deciso di correre da sola, e il centrodestra, che avrebbe potuto godere di un vantaggio temporale, invece ancora è incartato sulla candidatura a sindaco. Uno scenario da chiudere al più presto.
Va comunque aggiunto che dopo la composizione della “guerra civile” nel Pd con il ticket Sadegholvaad-Bellini sul campo del centrosinistra è piombato un silenzio che si presta a molteplici letture. Annunciando la propria candidatura, Sadelghovaad disse che avrebbe subito incontrato la coalizione per condividere il programma e partire con la campagna elettorale. È trascorso quasi un mese e solo oggi, per voce del segretario provinciale del Pd Filippo Sacchetti, si ha notizia che il tavolo della coalizione torna a riunirsi domani per varare “un programma di grande rilancio socioeconomico”. È immaginabile che questo mese sia statio necessario per armonizzarlo con l’accordo interno al Pd, specialmente con i paletti anti-continuità rispetto a Gnassi inseriti dalla componente Melucci-Bellini. Inoltre, la defezione della Lisi ha costretto il candidato e il suo staff a cercare nuove forze e personalità cattoliche da inserire nel listone civico pro Sadegholvaad. Inoltre, non è ancora chiaro come si presenteranno i partitini centristi (PiùEuropa, Azione, Italia Viva, Volt): faranno una lista unica? Fatto è che, dopo un mese, la macchina elettorale del centrosinistra ancora non è partita. “Presto ci sarà una grande iniziativa pubblica”, annuncia Sacchetti. Il segretario del Pd dà anche una notizia ancor più importate: “La coalizione , formata da forze politiche e movimenti civici uniti dall’amore per Rimini e dalla voglia di rilanciare l’economia, il lavoro, la partecipazione dopo la pandemia, non comprende oggi il Movimento 5 Stelle. Pur non essendo mancati i contatti nelle ultime settimane e negli ultimi giorni, come normale anche a livello locale dopo anni di governo congiunto del Paese, non sono infatti maturate in questa fase le condizioni per un dialogo costruttivo che possa sfociare in un’alleanza elettorale”.
Intanto Gloria Lisi sta lavorando alla costruzione della sua lista e della sua candidatura a sindaco. Negli ambienti politici del centrosinistra e fra gli addetti ai lavori circola la voce circa presunti incontri di Lisi con esponenti del centrodestra. Secondo queste voci, qualora il centrodestra esprimesse un candidato a sindaco moderato, tipo Ceccarelli o Marcello, Lisi sarebbe disponibile a confluire in caso di ballottaggio. Sui social è rimbalzata un’altra voce, attribuita ad ambienti del centrodestra. Ceccarelli, se dovesse sfumare la candidatura con la Lega, correrebbe comunque come candidato sindaco con Paesani e con altre liste civiche, fra le quali potrebbe esserci anche quella della Lisi. Due indiscrezioni clamorose che smentirebbero quanto dichiarato da Lisi in conferenza stampa, e cioè la volontà di restare nel campo del centrosinistra. Dagli ambienti vicini all’ex vice sindaco, esce solo questa considerazione: “Molte persone stanno chiedendo in questi giorni di incontrare Gloria Lisi. Sono persone che hanno compiuto percorsi politici diversi, la maggioranza nell’ambito del centrosinistra, qualcuna anche nell’ambito del centrodestra. Noi ascoltiamo e ci confrontiamo”.