GIORNALAIO 08.02.2013

Venerdì, 08 Febbraio 2013

giornalaio

Biodigestore, sindaco da accusato ad accusatore. Imu sulle cabine? Sarebbe come pagarla per una panchina (spiegano i bagnini). Elezioni, in arrivo Franceschini, Brambilla e Alfano. La guerra di San Patrignano


Biodigestore, il sindaco cerca di rifarsi un’immagine. “UNA PRIMA VITTORIA i cittadini l’hanno ottenuta. Da Stefano Vitali ad Andrea Gnassi, fino a Hera (presente con l’ingegner Enrico Piraccini), tutti hanno ammesso l’altra sera, nel faccia a faccia con il comitato ‘Uptown’ e i residenti - a cui hanno preso parte 70 persone - che sul biodigestore di Ca’ Baldacci «potevamo fare di più. Non c’è stato dialogo con i residenti, e sono stati sottovalutati i problemi e i disagi che l’impianto avrebbe creato». Ma i dubbi e le perplessità restano sul biodiogestore, anche dopo l’incontro fiume di mercoledì sera a palazzo Garampi, durato quasi cinque ore. Tantissimi gli interventi dei cittadini, che hanno consegnato un voluminoso documento a Gnassi e Vitali sull’impianto. Giancarlo Stambazzi (fratello di Mauro, direttore di Arpa, presente in sala) ha ricordato tutto quello che hanno dovuto subire i residenti in questi anni”, ilRestodelCarlino (p.4) che commenta: “DA GRANDE ACCUSATO a grande accusatore. Nel confronto serrato coi cittadini di Ca’ Baldacci, Andrea Gnassi è riuscito nell’impresa di finire la riunione come se fosse lui il paladino della rivolta contro il biodigestore”.
Sono state inoltre messe subito sul tavolo proposte per riconoscere i disagi ai residenti. «E' una discussione che si può aprire sull'eventuale Tares o magari sulle aliquote Imu»". Il presidente Vitali concorda: «Visto che Coriano prende 600mila euro l'anno per l'inceneritore non vedo perché non debba essere risconosciuto il danno anche ai residenti di Ca' Baldacci». Non nasconde tuttavia che c'è stata «una sottovalutazione di questi disagi secondari perché non sono stati presi in esame durante l'iter per le autorizzazioni». I residenti sono stati però molto chiari: «Non vogliamo soldi da nessuno, vogliamo la nostra vita»”, NuovoQuotidiano (p.7).
Nel corso dell’incontro a Palazzo Garampi è stato anche fatto notare come si stia assistendo ad una svalutazione del mercato immobiliare della zona. Proprio per questo sarebbe necessario che venga chiuso definitivamente il sito della discarica, per restituirlo al territorio come area verde e non con pannelli solari come da progetto SolarHerambiente già autorizzato. A questo proposito i residenti si augurano che il Comune non permetta più alcun nuovo sviluppo urbanistico del sito della discarica. Fuori programma il sindaco Gnassi si è detto pronto e disponibile ad una class action nei confronti di Enel, per via dell’impatto che anche la centrale elettrica ha sulla zona”, LaVocediRomagna (p.11).
Risposte entro due settimane. Ora il percorso di confronto è aperto. La portavoce del comitato, Garutti, spiega che «hanno capito la gravità del problema e sono pronti a darci le risposte». Prossimo appuntamento in Comune entro due settimane, quando saranno presentate le prime risposte, nero su bianco, sul biodigestore della discordia”, CorriereRomagna (p.3).


Imu sulle cabine. “L’IMU su cabine e ombrelloni? I bagnini cascano dalle nuvole. E rimandano la proposta al mittente (l’assessore al Demanio Roberto Biagini): «Le cabine sono strutture amovibili, e quindi per definizione non accatastabili.Per cui non possono essere soggette in alcun modo né all’Ici né all’Imu. Tantomeno gli ombrelloni, che senso ha?» dicono in coro Giorgio Mussoni, presidente Oasi Confartigianato, e Mauro Vanni, presidente della Cooperativa bagnini di Rimini sud. «LE CABINE — insiste Vanni — sono paragonabili a un tavolino, a una panchina o un arredo: non credo si possa far pagare l’Imu a una panchina. Mi sembra una... sciocchezza bella e buona”», ilCarlino (p.9).
“L’assessore chiede un passaggio in più: trovare la norma che consenta di applicare i tributi. «Allora dico di più. Se poi dovesse essere dovuto, facciano attenzione: tutto quello che viene imposto alle imprese, si scarica sugli utenti (che poi sono i turisti). Stiamo attenti. Mi chiedo, senza polemiche: conviene all’offerta turistica riminese, chiedere modifiche in tal senso? Il Comune, come tutti, ha necessità di far soldi, però rendiamoci conto che nelle municipalizzate ci sono milioni di deficit, anche nelle strutture ultime nate. Bisognerebbe guardare queste partite. La strada delle imposte non la vedo bene. Non faremmo gli interessi dei nostri territori»”, spiega Giorgio Mussoni (Oasi) al Corriere (p.5).
Noi abbiamo l’ossessione di togliere le tasse, loro di aumentarle. Noi sta per il Pdl, loro il Pd. L’onorevole Sergio Pizzolante, ri-candidato alla Camera, non gliela lascia passare liscia al Comune di Rimini, in particolare all’assessore Roberto Biagini, che giusto ieri ha annunciato la possibilità di introdurre l’Imu su cabine e zone d’ombreggio, d’intesa con agenzia del Demanio e agenzia del Territorio. Tanto per cominciare. «Un anno fa ho messo intorno ad un tavolo Comune di Rimini e Comune di Riccione con le agenzie regionali del demanio e del territorio, per individuare una soluzione per i locali con pertinenze per i quali erano esplosi i canoni demaniali dopo la finanziaria di Prodi del 2007. Si era individuato un percorso per rivedere valori Omi, classificazioni, computo della superficie dove applicare i canoni. Bene, i sindaci e l’assessore Biagini dovevano riconvocare il tavolo costruito faticosamente e invece sono spariti»”, LaVoce (p.13).


Fogne. LaVoce (p.11) è andata a vedere a che punto è il cantiere Rimini Isola. “al parco Marecchia molte aree verdi sono state recintate. Nessun segno di attività. Dalla ditta ci dicono che il cantiere è in corso ma la bonifica bellica è soggetta ad autorità militari che hanno i loro tempi. Eppure Hera ha aggiudicato l’appalto in giugno 2012 e consegnato i lavori in luglio, come l’azienda ci spiegò a suo tempo. A ottobre ci venne detto che mancava poco all’apertura del cantiere, a dicembre il Comune ci disse che stava aprendo… “non tutti i riminesi sanno” che l’opera contemplata nel Piano d’ambito di Ato ed enti locali, è stata finanziata in buona parte con gli aumenti tariffari del triennio 2002/2004, e per altra parte con risorse regionali e comunali già incassate da anni. Tradotto per il lettore: abbiamo cominciato a pagare nel 2002, cioè undici anni fa, un’opera pubblica il cui stato d’avanzamento è la plastica arancione attorno a un rettangolo d’erba”.
Centocinquantamila euro. Sfiora quasi questa cifra l’importo delle sanzioni amministrative che la Provincia di Rimini ha comminato ad Hera in seguito a irregolarità riscontrate negli ultimi quattro anni, dal 2008 al 2012, negli impianti di depurazione e nel sistema della fognatura. Si tratta in tutto di 60 ordinanze di ingiunzioni emesse a causa del superamento nel valore di alcuni indicatori. Sono stati riscontrati da Arpa, l’ente che ha la competenza di vigilare e di trasmettere la violazione alla Provincia, livelli non regolari di azoto e di escherichia coli”, Corriere (p.3).


Edilizia. “PER LA NUOVA SCUOLA elementare dovranno attendere fino al settembre 2014 (se va bene). Ma per i riminesi che abitano al Villaggio Primo Maggio arriva finalmente una buona notizia. Da palazzo Garampi è giunto il sospirato via libera per la nuova palestra di via Bidente, che sarà realizzata dalla Gecos. Un’opera ampiamente prevista dagli accordi che erano stati presi tra il Comune e l’azienda (la palestra fa parte delle opere pubbliche che la Gecos si era impegnata a costruire in cambio della lottizzazione di Villaggio Primo Maggio), e attesa da quasi dieci anni. IN QUESTI GIORNI gli uffici del Comune hanno rilasciato alla Gecos il permesso per costruire. L’impresa dovrà iniziare i lavori entro un anno, e a garanzia dell’opera ha depositato una fidejussione di quasi 2 milioni di euro”, ilCarlino (p.11).


Elezioni. Sulla Voce (p.14) il Partito repubblicano italiano con Francesco Bernucci e Giulio Gherardo Starnini. Fino ad ora sembrano gli unici a mettere insieme turismo e cultura. “Il turismo coniugato con la cultura, nella sua espressione più ampia, e con la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, rappresenta sicuramente il settore in cui fin da ora possono trovare occupazione i giovani ed i lavoratori più in generale espulsi in massa dalla industria manifatturiera non più in grado, sul nostro territorio, di reggere la concorrenza extracomunitaria. La costruzione di nuovi contenitori per la esposizione delle innumerevoli opere d’arte attualmente rinchiuse nei sotterranei del musei, il restauro e la modernizzazione dei Musei esistenti, la valorizzazione delle opere di architettura e di urbanistica, la riqualificazione dei centri storici, se ben gestiti, sono fonti di lavoro e di reddito e attraverso rinnovati più motivati flussi turistici, un costante arricchimento delle casse dello Stato”.
Calendario. “Va detto, la campagna elettorale in loco stenta a decollare. I candidati battono il territorio e dei big che scaldano le folle ancora non c’è traccia. Pd e Pdl in queste ore corrono ai ripari e nei prossimi giorni schierano qualche “pezzo da novanta”. Si comincia con Franceschini e la Brambilla. Poi c’è Alfano”, Corriere (p.6).


Asili. “Sedersi attorno a un tavolo, discutere, seguire le leggi e soprattutto il buonsenso: è l’invito di Stefano Brunori, capogruppo dell’Italia dei Valori in consiglio comunale, alla giunta di palazzo Garampi sul caso degli asili comunali Bruco Verde e Cerchio Magico. “Ci sono i margini per discutere e rivedere i criteri per l’appalto”, dice Brunori con riferimento all’Asp Valloni e il rinnovo della convenzione col Comune di Rimini per la gestione. L’IdV si mette dalla parte delle “decine di mamme” che protestano”, LaVoce (p.14).


La guerra per San Patrignano. “«Ho visto mio figlio massacrato da queste persone. C’è solo odio, malvagità e cattiveria. Sono stati spietati. Abbiamo cominciato per fare del bene e ci siamo ritrovati con i talebani. Se ne sono impadroniti». E’ uno sfogo doppio quello che Maria Antonietta Cappelli Muccioli, la vedova di Vincenzo Muccioli, il fondatore di San Patrignano, fa attraverso le reti Mediaset nella trasmissione andata in onda ieri mattina a Mattino cinque, dopo l’intervista sul settimanale Gente dei giorni scorsi”, Corriere (p.8).
Nel pomeriggio di ieri è arrivata, puntuale, la replica di Sanpa. «Siamo oggetto di una campagna di denigrazione senza precedenti ed è triste constatare che tutto ciò avvenga per mano di chi professa di detenere saldamente nelle mani le radici dei valori fondanti della comunità...». Un abbandono, ribadiscono da Sanpa, che «non è stato determinato dalla famiglia Moratti nel tentativo di impossessarsi di San Patrignano, così come affermato da Antonietta Muccioli, bensì da un lento e inesorabile declino che stava portando la comunità ad una condizione di insostenibilità, sia economica che sociale. La presa di coscienza di tutto questo, e il dibattito interno tra Andrea e i responsabili della comunità, hanno portato così al doloroso addio nell’estate 2011». E ancora: «Gianmarco e Letizia Moratti, definiti come i meri finanziatori della comunità, sono in realtà da sempre elementi integrati nel nucleo fondante della comunità, e anche nell’estate del 2011 hanno fornito tutto il loro sostegno e la loro vicinanza a Sanpa»”, ilCarlino (p.11).


Maggioli a processo, “la Camera di commercio alza le barricate”, Corriere (p.4). “Quanto al rinvio a giudizio, il vicepresidente della Camera di commercio Salvatore Bugli lo definisce «un risultato prevedibile. E’ chiaro che vale la presunzione di innocenza, per capire occorre aspettare che si completi il percorso che lo vede imputato assieme ad altri. Si tratta di vicende che, certo, lo riguardano come imprenditore e presidente della camera di commercio e vanno chiarite in sede processuale. Vicenda che va ritenuta distinta dal ruolo che lui svolge, se si riterrà opportuno, faremo le valutazioni del caso. Fino a che non ci sarà un giudizio definitivo non credo si debba cambiare un’impostazione già ampiamente discussa negli organi camerali». Sulla stessa linea anche Mauro Gardenghi, segretario di Confartigianato”.