(Rimini) “A Riccione abbiamo diversi beni confiscati alle mafie, ma diversamente da altri comuni della nostra provincia non si è fatto praticamente quasi nulla per restituirli alla città. I beni confiscati sono un simbolo della vittoria dello Stato contro le mafie e non possono essere trasformati in parcheggio. Ma vanno restituiti alla collettività con usi sociali”. Sono le parole dette ieri dalla candidata sindaco Daniela Angelini durante il confronto organizzato dalla Lista Riccione Coraggiosa che ha visto tra gli ospiti due dei principali esperti sul tema criminalità della provincia di Rimini, gli avvocati Patrick Wild e Davide Grassi.
“Sul tema beni confiscati è necessaria una riflessione seria. Dobbiamo avviare progetti su questi beni che sono presenti a Riccione e per i quali esistono fondi messi a disposizione dalla Regione che non sono mai stati utilizzati. Dobbiamo aprire subito un confronto con la città per il loro riutilizzo. Condividere le proposte con le parti sociali, il terzo settore e le nostre imprese. Sono per le azioni concrete. Bene, quindi, la collaborazione con le associazioni che si occupano di questi temi e con l’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata”.
Per Daniela Angelini a Riccione è necessario migliorare la gestione dei beni sequestrati e confiscati nella città, che sono 13, con particolare attenzione alla loro destinazione finale, seguendo le indicazioni e le proposte per i Comuni contenute nelle relazioni approvate dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre organizzazioni criminali.
“Vanno prese subito in considerazione le proposte arrivate dalle associazioni antimafia del nostro territorio, per esempio sull’Hotel Smart. Sono d’accordo con loro quando dicono che un bene confiscato è un bene comune, e per questo va coinvolta la cittadinanza nella scelta di come deve essere riutilizzato. Voglio infatti prendere in considerazione la proposta di Libera che vede in quell’Hotel una opportunità per i giovani del territorio”.
“Quando parlo di sicurezza mi piace sempre affiancarla al tema legalità – ha proseguito Angelini – Partiamo dalla cultura della legalità un concetto molto importante per me e sono convinta che vada fatto un lavoro importante con le scuole. Inoltre, un ruolo importante ce l’hanno anche gli enti locali. Serve la formazione e la messa in atto dei protocolli che ci sono e vanno applicati”.