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29 07 2013 | Rimini | Pizzolante visita i Casetti: Troppo alta la percentuale di detenuti in attesa di giudizio, interrogherò il ministro

Lunedì, 29 Luglio 2013

neroRimini | Pizzolante visita i Casetti: Troppo alta la percentuale di detenuti in attesa di giudizio, interrogherò il ministro

 

"La visita di un carcere è sempre un'esperienza emotivamente forte", dice Sergio Pizzolante all'uscita questa mattina dalla casa circondariale riminese. Ai Casetti il deputato del Pdl è tornato, su invito dell'associazione Papillon, dopo due anni dall'ultima visita. A colpirlo tra le altre cose, il fatto che "il carcere di Rimini, pur essendo una struttura giovane, in alcune sue parti non fa onore a Rimini. Mi riferisco a quelle sezioni fatiscenti, che pur convivono con dei punti di vera eccellenza quali la realtà di Andromeda (custodia attenuata per tossicodipendenti, ndr)". Tra l'evidente sovraffollamento e la conseguente carenze di personale, Pizzolante ha nonostante tutto "trovato di ottimo livello, sul piano professionale e umano, le persone che ci lavorano, dalla direttrice alle guardie a tutto il personale. Questo conforta perché, al di là delle carenze strutturali, è importante che il lavoro sia fatto con professionalità e anche con sensibilità".

 
Il deputato del Pdl porta con sé al termine della sua visita alla casa di detenzione alcuni numeri. Li definisce "dati sconcertanti". "Su 162 detenuti il 75 per cento sono in attesa di giudizio definitivo, molto di più della media nazionale che arriva al 40 per cento. Le statistiche ci dicono che il 50 per cento dei detenuti in carcerazione preventiva poi risultano innocenti. Ciò significa che a Rimini ci sono in carcere almeno 50 persone innocenti. Perché? Mi dicono che la situazione non sia diversa nel resto della Regione. Perché? Farò una interrogazione parlamentare per avere tutti i dati. Ancora, il 30 per cento dei detenuti sono senza fissa dimora... Ciò significa che una buona parte di loro se avessero un posto in grado di accoglierli potrebbero stare in libertà. Per loro vive anche il 'reato di povertà', dove sono le amministrazioni comunali? Perché il comune di Rimini non ha ancora nominato il garante dei detenuti?".
L'appello al territorio è comunque a 36 gradi. "Rimini - spiega Pizzolante - sta cercando di mettersi in linea con la direttive europee che prevedono almeno otto ore di vita al giorno fuori dalle celle per ogni detenuto (oggi ai Casetti la media si aggira tra le 5 e le 6 ore, ndr). Per poter raggiungere questo risultato (e, perché no, andare anche oltre) occorre riempire questi tempi dei detenuti di attività sociali, culturali ed economiche. E' necessario allo scopo che le amminostarzioni comunali, gli istituti culturali e le associazioni di categoria si mettano in relazione con il carcere per offrire opportunità di questa natura".


Sul tema, sottolinea Pizzolante, ancora provato dall'esperienza, pesa in maniera angosciante "la scarsa sensibilità dei giornali, dei tribunali e del Parlamento sulla condizione carceraria, mi impegnerò molto con l'associazione Papillon. Qualcuno ha detto che "l'uomo non è il suo errore", è terribile constatare che molti pagano così duramente per incuria e errori di altri uomini che dovrebbero garantire una giustizia più giusta. Per questo lavorerò su un'idea, i parlamentari e i giudici dovrebbero per i primi mesi della loro attività, fare un tirocinio in carcere. Così, forse,avremmo migliori leggi e giudici più consapevoli".


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