Rimini | Lotta all'abusivismo commerciale, Vanni: Problema politico, ma anche del piano spiaggia
"Noi è dalla primavera che chiediamo si intervenga in maniera massiccia e forte per riprendersi il territorio che è stato abbandonato. Una volta che i venditori abusivi hanno preso piede però è difficile recuperare. Anche perché qui siamo di fronte a dei clan che gestiscono il mercato. E' una cosa organizzata", commenta Mauro Vanni, presidente della cooperativa dei bagnini di Rimini sud, rispetto alla rissa tra bande nel mezzo dei turisti all'altezza del bagno 137, ragion per cui ha incontrato il prefetto in mattinata.
Gli errori commessi negli ultimi anni secondo i balneari sono di natura diversa e vanno dall'interpretazione politica delle ultime amministrazioni alle nuove norme del piano spiaggia. "Un errore dell'amministrazione comunale è stato quello di far arretrare i bagnini di 20 metri della battigia, lasciando un pezzo di spiaggia enorme incustodito, senza regole e senza controllo. come era prevedibile (noi lo avevamo detto all'amministrazione, avevamo consigliato di non farlo,ma non siamo stati ascoltati) se ne sono impossessati gli ambulanti. Io ricordo bene che quando le concessioni permettevano di arrivare più vicine al mare il fenomeno era meno massiccio. Adesso ci si ritrova con uno spazio che non si riesce a gestire".
Purtroppo, non solo secondo i bagnini "come tempistica è un po' tardi per intervenire, ormai è agosto, il fenomeno ha preso piede". "E' una scelta politica: piuttosto che affrontare questi problemi in maniera preventiva, si aspetta che scoppi il bubbone, che matematicamente arriva sempre a metà estate. Il sistema è ben noto, ma non c'è la volontà politica di risolverlo, perché intervenire sui vu cumpra' è una quesitone difficile. C'è una sudditanza psicologica nei confronti di soggetti che sono anche deboli, ma che però devo rispettare le regole come tutti noi".
Già da un po' di tempo i bagnini stanno verificando con il prefetto l'eventualità di istallare un servizio di video sorveglianza in spiaggia e di servirsi di vigilantes privati. La stessa cosa è sta chiesta anche oggi sopì il fatto. "Noi collaboriamo - dice Vanni - ma bisogna comunque tenere presente il fatto che i privati non hanno gli stessi poteri delle forze di polizia, non possono impedire ad un abusivo di entrare in spiaggia, possono solo segnalarne la presenza: questo lo possiamo e lo facciamo anche noi. Le forze di polizia, tra l'altro, conoscono molto bene il fenomeno, le persone, le basi logistiche, i metodi, il sistema. Non hanno bisogno di sentinelle, ma di uomini per contrastare l'organizzazione degli abusivi". A questo proposito Vanni si toglie anche un sassolino dalle scarpe. "In realtà di uomini nelle forze dell'ordine ce ne sono a volontà. Tra organi di polizia, guardia di finanza, guardia costiera, capitaneria, forestale, carabinieri, municipale. Noi veniamo controllati e verificati in continuazione, ma si fermano all'altezza della direzione del bagno, non vanno più in giù, non vanno in battigia ad affrontare il problema. E' forse più facile contestare noi perché non abbiamo la licenza esposta o la cassetta del pronto soccorso a posto (o giù di lì)? Quello che osservo ogni giorno in spiaggia è che gli altri fenomeni di delinquenza vengono evitati".