Rimini | La Camera di commercio dopo Maggioli, presidenza alla Cna
Camera di commercio, c’è l’accordo per il dopo Maggioli. La Presidenza dell’Ente camerale 2014-2019 in base all’accordo raggiunto sarà assegnata all’artigianato (ovvero alla Cna, presieduta a Salvatore Bugli, attuale vicepresidente), mentre la vice presidenza spetterà al turismo (settore rappresentato da Aia e dal presidente Patrizia Rinaldis).
“Questo accordo unitario, raggiunto per la quarta volta su quattro nella storia dell’Ente, è frutto di un percorso condiviso e non scontato, che conferma il senso di responsabilità delle associazioni imprenditoriali che rappresentano il mondo economico locale”, sottolineano dall’ente di via Sigismondo.
La giunta sarà formata da otto membri, oltre al presidente chiamati (uno per ogni categoria economica: industria, agricoltura, artigianato, commercio, turismo e cooperazione) e c’è già anche una prima definizione delle linee guida per il nuovo corso della Camera che sarà, precisano subito, “di naturale continuità con il passato: oltre venti anni nei quali la Camera di commercio di Rimini ha interpretato un ruolo importante per la promozione delle imprese del territorio, cercando anche in questi ultimi tempi strade nuove e innovative per aiutare le aziende ad affrontare e superare la crisi”.
La promozione e lo sviluppo delle maggiori infrastrutture del territorio è al primo punto in programma perché “ha portato in passato alla realizzazione di opere importanti come Palacongressi e Fiera: investimenti che, a livello regionale, vedono l’ente di via Sigismondo al secondo posto tra gli enti camerali a livello regionale, solo dopo la Camera di commercio di Bologna, per quanto riguarda l’entità delle risorse investite”.
Si continuerà anche nel solco del sostegno alle imprese promuovendo “agevolazioni per l’accesso al credito, la conferma degli stanziamenti per i Consorzi Fidi, la spinta per l’internazionalizzazione delle imprese, l’incentivazione alla partecipazione a Fiere in Italia e all’Estero, la valorizzazione delle filiere e dei prodotti tipici, l’integrazione fra costa ed entroterra, la costruzione di un rapporto sempre più propositivo con l’Università, la promozione della cultura della Responsabilità Sociale d’Impresa”.