Rimini | Bilancio 'riflessivo' in commissione
Se il sindaco di Rimini ha fretta, c'è chi pensa a tirare il freno. E' successo oggi in commissione bilancio con il presidente Samuele Zerbini, dove si sono discusse le linee guida per la formazione del bilancio 2014-2016. Il renziano della prima ora, ex Margherita adesso nel Pd, si dirige con calma sul luogo del delitto, la saletta commissioni del palazzo ex aquila d'oro. Una mezz'oretta dopo l'orario di convocazione arriva e prende il posto di chi lo ha sostituito fino a poco prima, il vicepresidente Giovanna Zoffoli. Mette subito in chiaro una cosa, per chi avesse avuto dubbi. "Vi comunico che oggi non voteremo la delibera perché ho deciso che per dare la possibilità a tutti i gruppi di confrontarsi sulle linee di mandato (che possono essere emendate) ci riaggiorneremo a una prossima volta". Passo dovuto, e segnalato anche in convocazione (dove si specificava chiaramente che oggi si sarebbe solo discusso), per permettere ai consiglieri di fare domande e avere le dovute risposte e anche alla giunta di valutare eventuali proposte da parte dei commissari, per esempio quella dell'applicazione del fattore famiglia all'irpef arrivata da Giuliana Moretti.
Apriti cielo in maggioranza, da Sara Donati a ribadire di essere preparata (e nessuno lo mette in dubbio) e di non aver bisogno di una ulteriore convocazione a Savio Galvani che fa notare come di solito nelle riconvocazioni si voti senza possibilità di dibattito.
Difeso, nonostante il modo folcloristico di arrivare al dunque, dalla minoranza. Zerbini non è la prima volta che prova a porre una questione di un metodo a cui ormai dopo tre anni ci si è volenti o nolenti abituati, ma che non sarebbe il metodo: la fretta del sindaco sulle delibere importanti (ieri è saltato anche il voto su Aquarena) che non concederebbe ai commissari di capirle ed emendarle, ma solo di approvarle così come la giunta le ha volute.
"Non è così che invece funziona", spiega Moretti. "Nei mandati precedenti abbiamo sempre avuto i tempo necessari per analizzare le delibere importanti", sottolinea. "Senza la possibilità di emendare, a cosa serve la commissione?".
Qualche questione ha sollevato la proposta dell'assessore Gian Luca Brasini di ampliare la fascia di esenzione irpef (confermata al 3 per mille) da 15mila a 17mila euro. A contestare Carla Franchini del 5Stelle che ha cavalcato il tema dell'evasione, settore che vede Rimini prima in regione. "Aumentare la fascia di esenzione a 17mila euro ne costa 300mila. Ora: all'interno dei beneficiari ci sono diverse categorie alcune delle quali (benché in quota limitata) non sono notoriamente 'bisognose'. La mia proposta era di lasciare l'esenzione a 15mila e con i 300mila (che si andrebbero a incassare) prevedere contributi ad hoc per i soggetti veramente bisognosi".
L'assessore in commissione ha risposto che da verifiche già effettuate risulta come all'80 per cento i contribuenti compresi nella fascia di esenzione siano pensionati o dipendenti (e si aggiungono 6.600 beneficiari a quanti l'anno scorso erano stati agevolati dichiarando un reddito fino a 15mila euro per arrivare a un totale di 64mila beneficiari). L'assessore da parte sua ha in pratica ribadito di non essere affatto convinto di voler tartassare i più per colpire pochi.