Trc, Arcuri: "Ha vinto il burocrate kafkiano"
Il Tavolo di coordinamento del TRC ha detto un no definitivo alla variante proposta dal comune di Riccione. Per Natale Arcuri, segretario della Lista Civica Noi Riccionesi, nella vicenda “Ha vinto lui, il gran boiardo, “l’Ercolino” riminese ed è drammaticamente morta la politica”. L’Ercolino (sempre in piedi?) a cui allude Arcuri è l’ingegner Emete Dalprato, direttore di AM. A lui vengono addebitate tutte le responsabilità di una decisione tecnica che “risponde ad una disarmante logica di difesa ad oltranza che mischia, senza ritegno, l’acceso e miope personalismo saccente del burocrate kafkiano, tutto proteso a difendere la sua autonomia di unto del signore, con i paventati attacchi ostruzionistici, usati a ragione per nascondere le assolute inadeguatezze economiche, ambientali e progettuali dell’opera”.
Ma la vicenda, secondo Arcuri, “induce a dare un giudizio impietoso a questa politica e a chi a Bologna e a Rimini oggi, mi azzardo a dire incautamente, la rappresenta. Una triste mediocrità che si trasforma in noi in uno scontato “cordoglio” per la sua totale incapacità di mostrarsi davvero «diversa» rispetto ai tradizionali e imbarazzanti atteggiamenti di prona e terrorizzata subalternità nei rapporti con la struttura burocratica-dirigenziale. Eppure la rivendicazione del primato della politica è stato ed è uno dei temi fondamentali della cosiddetta narrazione renziana che in sé rappresenterebbe forse il gesto più coraggioso in tempi di discredito pubblico per l’intera classe politica. Ma è una pretesa che qui in Emilia-Romagna, e a Rimini in particolare, con questa classe politica si scontra tragicamente con la realtà”.