Dal bus del Trc per ora si vede il degrado di Rimini. Visita guidata lungo il tracciato
In carrozza, si parte. Visita guidata per i giornalisti lungo il percorso del Trc a bordo di un bus che, nella sostanza, non ha molto di diverso da quelli che a suo tempo entreranno in servizio. Quindi una sorta di prova generale che ha avuto come guida “turistica” l’ingegner Ermete Dalprato, direttore di Agenzia Mobilità, accompagnato da tutto lo stato maggiore dei tecnici impegnati nella realizzazione dell’opera.
Il bus segue il percorso fino a Riccione, quando è costretto a tornare sulle strade normali per portare a vedere i cantieri tuttora aperti. Messaggio fin troppo chiaro e ripetuto ogni volta che se ne presenta l’occasione: dove abbiamo potuto lavorare serenamente, il tracciato è pressoché completato; dove abbiamo subito molteplici attività di ostacolo, siamo in ritardo. Al sindaco Renata Tosi questa mattina saranno fischiate le orecchie più volte.
In effetti nel tratto riminese fino al Marano il tracciato è quasi completato, anche se per dire che l’opera è finita manca parecchio: non solo l’ultima passata di asfalto, ma tutte le rifiniture, stazioni comprese. È come se fosse stato fatto il grezzo di una casa: si vede la forma ma non è affatto pronta per andarci ad abitare. Dalprato ipotizza sia necessario ancora un anno e mezzo di lavoro (compreso il tratto di Riccione) ma aggiunge che stanno lavorando per poter concludere entro la fine del 2016. Dopo, dovrà partire la fase di collaudo, che impegnerà altro tempo. Insomma la certezza sul giorno in cui partirà il primo bus del Trc non c’è.
Il tracciato dalla stazione di Rimini a Riccione è lungo 9,7 chilometri, la metà del quale con corsia a senso unico (prevalentemente a Rimini), l’altra metà a doppio senso di circolazione (soprattutto a Riccione). Fa decisamente impressione, a Rimini, la zona vicino a Lagomaggio dove la corsia è larga il minimo indispensabile, stretta fra la ferrovia e le case, molte delle quali hanno ancora balconi e pertinenze che si affacciano (per usare un bel termine) sul tracciato. Per capirci, con un salto, si potrebbe prendere il bus letteralmente al volo. Poco entusiasmante lo spettacolo estetico: il tracciato attraversa il retrobottega di abitazioni e alberghi, con molti rifiuti, detriti, edifici decrepiti in bella vista. Se il Trc a Rimini deve essere un’occasione di riqualificazione urbana, ancora c’è molto da fare. Dalprato spiega che Am ha voluto procedere in gran fretta a realizzare il tracciato, per il resto si interverrà d’ora in poi cercando accordi con i proprietari degli immobili. A suo tempo, probabilmente ci vorrà anche un’ordinanza che obblighi i privati a mettere ordine e pulizia nei retrobottega. Altrimenti i turisti avranno l'impressione, in alcuni tratti, di essere finiti in un'area di sottosviluppo, altro che Rimini! Dalprato sostiene che prima del loro intervento era molto peggio. Allegria!
Durante il percorso fino a Riccione, il bus dei giornalisti si è fermato per sottolineare le opere di contorno che sono state realizzate: sottopassi, piste ciclabili, ponti. Ad Am vanno particolarmente orgogliosi del ponte sul Marano , lungo 40 metri, a campata unica. Dalprato chiama queste realizzazioni “le nostre opere d’arte”. Lungo il tracciato ci saranno anche punti che consentiranno l’uscita dei mezzi o verso il deposito o, come a Miramare, verso l’aeroporto (ma è più probabile che venga organizzata una navetta normale che dallo scalo porta alla stazione del Trc).
A fare la spola fra Rimini e Riccione saranno i mezzi prodotti da una ditta svedese, Hess, alla quale si è dovuti ricorrere dopo il fallimento della precedente che forniva i famosi Phileas. Sono dotati di un sistema di guida ottico in accosto alle fermate. Am li ha scelti con questa predisposizione, prima di montare la guida ottica aspetta però di sapere come va a finire il collaudo di questa tecnologia in corso sui bus di Bologna.
Nel viaggio di ritorno, senza fermate, da Miramare alla stazione il bus dei giornalisti ha impiegato 11 minuti, perfettamente in linea con i previsti 25 minuti di percorrenza totale. Ma non c’erano fermate e non c’erano semafori per consentire il passaggio ad altri bus. Se si confrontano i 25 minuti con il tempo che un’auto normalmente impiega percorrendo il prolungamento di via Roma verso Riccione, non si può dire che, almeno sulla carta, i tempi siano particolarmente competitivi. Vedremo come reagirà il “mercato”.
Dalprato assicura che i costi dell’opera sono ancora dentro il preventivo dei 92 milioni. Le uniche spese in più sono quelle del funzionamento della struttura (che lavora per più tempo rispetto al previsto) e per i ritardi accumulati a Riccione (almeno un anno). Una volta quantificato il valore economico del tempo perso, Am batterà cassa da chi di dovere. Cioè dal Comune di Riccione. E così continuerà all’infinito la madre di tutte le battaglie.
Il nuovo mezzo scelto da AM: Swisstrolley 4