Elezioni 2016: anche Dreamini estrae il suo Pecci dal cilindro, ma lui dice no
Torna in campo Dreamini, l’associazione presieduta da Bruno Sacchini, per risolvere il rebus del candidato sindaco dell’area di centrodestra. Domani, mercoledì, ci sarà un incontro con Forza Italia durante il quale dal cappello i dirigenti di Dreamini estrarranno il nome di Gianni Pecci, originario di Morciano, dirigente di Nomisma, braccio destro di Romano Prodi ai tempi dell’Ulivo nascente. Pecci, peraltro, è passato alla storia come l’inventore del mitico pullman che portò il Professore a Palazzo Chigi. Un Pecci, insomma, per contrastare l’altro, poco gradito.
Finita l’esperienza ulivista, Pecci ha allargato gli orizzonti (le cronache si sono occupate di lui come ispiratore di un nuovo partito di Tremonti) e potrebbe non disdegnare una candidatura a Rimini. A quanto risulta, domani Dreamini proverà a tastare il polso a Forza Italia. Che Pecci possa essere il candidato di tutto il centrodestra unito, comprese Lega e le civiche, o solo delle civiche con Forza Italia, tutto questo è da vedere. D’altra parte questi sono giorni in cui i candidati nascono e scompaiono in men che non si dica e sui giornali a volte rimbalzano nomi che in realtà sono già stati archiviati, o quasi.
Aggiornamento: Nella tarda serata di martedì si è appreso che Gianni Pecci avrebbe già detto no alla proposta di Dreamini.
È il caso dell’imprenditore Bonfiglio Mariotti, contattato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia già a dicembre. I tre partiti, senza le liste civiche, gli avrebbero fatto un discorsetto di questo tipo. Lei è un bravo imprenditore, può riunire tutto il centrodestra e raccogliere voti anche a sinistra, è impegnato anche nel sociale, è insomma l’imprenditore illuminato che serve alla nostra causa. Restringendo le valutazioni nell’ambito strettamente politico, quella di Mariotti è in effetti la candidatura verso la quale anche il più riottoso Gioenzo Renzi, che aspira a correre un’altra volta, non potrebbe dire di no, visti gli antichi e radicati rapporti di amicizia.
La proposta dei partiti ha ovviamente lusingato Mariotti che non da ieri ha sempre coltivato pensieri e desideri per un impegno civile. Oltretutto anche Jacopo Morrone, il segretario della Lega, è rimasto positivamente impressionato dalla sua figura; e si sa che di questi tempi Morrone è parco di complimenti per gli aspiranti candidati che gli vengono proposti.
Di fronte a tale diluvio di argomenti, l’imprenditore, che è anche presidente dell’associazione nazionale delle aziende di informatica, ha chiesto per pensarci bene il periodo delle vacanze natalizie. E, passata anche l’Epifania, ha optato per un no. Avrebbe detto: le mie aziende, con tutte le novità degli ultimi tempi (il trasferimento degli uffici nella nuova sede delle Celle) hanno bisogno del mio impegno a tempo pieno per almeno altri due anni. Spiacente, addolorato, ma non posso. Chi lo conosce bene sa che Mariotti è persona che ha bisogno di avvertire intorno a sé condivisione totale. E quindi, chissà, non è escluso che se, falliti tutti gli altri tentativi, tutti, ma proprio tutti, si presentassero da lui con il cappello in mano (stile partiti nazionali con Giorgio Napolitano), il suo desiderio di impegno civile potrebbe riemergere vincente.
Intanto proseguono le manovre (vedremo che esito avrà la candidatura di Gianni Pecci), con la Lega che continua il suo gioco solitario. Ancora oggi Morrone ripete: “Noi andiamo avanti con la campagna elettorale”. Anche se l’insistenza su Pecci (Marzio) lascia aperte tutte le possibilità: solo tattica per alzare il prezzo, o per spostare ogni decisione ad un tavolo nazionale, o semplicemente, reale volontà di correre da soli per contarsi in vista di altri appuntamenti elettorali.
Nel frattempo continua ad essere movimentato anche il campo grillino, che vede contrapposto il nucleo storico con il suo candidato Davide Grassi, e l’ex moglie di Beppe Grillo, che appare intenzionata ad presentare un’altra lista e ottenere la necessaria “certificazione” dello staff centrale. Oggi su Facebook, Sonia Toni, ha pubblicato un post che recita così: “Da oggi a tutela del MoVimento 5 Stelle non verranno certificate liste con persone che hanno corso contro il MoVimento 5 Stelle in precedenti elezioni per tutti i capoluoghi di regione e di provincia”. Commento molto eloquente: “Orgasmo”. Il perché è presto spiegato: alle ultime elezioni politiche Grassi era candidato in Rivoluzione civile di Ingroia, e quindi era oggettivamente un avversario dei 5 Stelle. Come finirà, è presto per saperlo e dirlo. Si tratta comunque di vedere come reagiranno gli elettori di fronte alla ipotizzata presenza in lista di personaggi della Prima Repubblica come l’ex assessore Massimo Lugaresi.
Intanto si fanno vivi i dirigenti storici (Giulia Sarti, Marco Affronte, Raffaella Sensoli, Gianluca Tamburini, Marco Fonti) con un comunicato dove scrivono: "La presente nota è per esprimere il nostro rammarico. Se le notizie lette nella cronaca oggi rispondono al vero (e non abbiamo motivi per dubitare che sia così) la rappresentatività, dovuta al lavoro, del Movimento di Rimini è stata presa di mira da qualcuno con pochi scrupoli. Sicuramente non quello che inibisce all'uso di ciò che altri hanno costruito con sacrificio.
La vecchia politica prova a farsi sotto così, nel buio, a tradimento. Noi al contrario abbiamo creato un percorso fatto di Assemblee pubbliche, banchetti, eventi, raccolta di istanze e tanta solidarietà, perché nessuno rimanesse indietro. Sicuramente ci sarà qualcuno che saprà come ringraziare coloro che creano ostacolo alla realizzazione di un percorso democratico, non certo l’elettorato che, nella storia della Repubblica Italiana, ha sempre bocciato questo tipo di comportamenti.
Noi, fiduciosi che l’abnegazione non possa essere confusa con la meschinità, continuiamo a produrre quanto richiesto per certificare la nostra lista. A tutti coloro che sperano di vedere a Rimini la nuova edizione de “la notte dei lunghi coltelli” consigliamo di stare sereni, i loro festeggiamenti sono un po’ troppo prematuri".