(Rimini) “L’attesa è durata 4 anni e 11 mesi, ma niente da fare, pare che Gnassi non riesca a fare cose di sinistra”. Mara Marani, candidata a sindaco di Rimini dal centro sociale Casa Madiba e affiliati nella lista ‘Rimini people’, non ha dubbi di fronte al fatto che “venerdì 15 aprile sarà revocato il permesso a Casa Don Gallo di continuare la sua attività”. In pratica, il centro sociale ospita 43 persone senza dimora che così “verranno sbattute in mezzo alla strada”, dice l’ex assessore provinciale. La ragione è che mancano le condizioni igieniche perché il luogo sia adeguato alla funzione attribuita dagli attivisti dei centri sociali.
“A questo punto ci chiediamo: cosa dovrebbero fare queste persone secondo i piani dell'amministrazione? Dissolversi nell'aria come non fossero mai esistite? O mettersi in fila per ottenere, forse, due tre mesi di assistenza in uno dei costosi progetti di Gloria Lisi?”. Qui l’affondo all’attuale vicesindaco, che sarebbe confermato nel caso per Gnassi le urne decidessero un secondo mandato a palazzo Garampi.
“Le uniche risposte che l'attuale amministrazione sembra poter dare assomigliano più a dei lanci pubblicitari di un prodotto che non servirà a nulla, piuttosto che alle soluzioni programmatiche di cui sentiamo il bisogno. Casa Andrea Gallo, costata infinitamente meno di tutti quei cartelloni pubblicitari che annunciano con gaudio la scoperta delle rotonde, ha dato una risposta concreta a problemi di sicurezza, integrazione e riqualificazione di cui Rimini ha un'estrema urgenza. Sicuramente un esperimento riuscito, da clonare, non da eliminare”, sostiene Marani.
“Ci preme anche sottolineare che ‘Rumori sinistri’, l'associazione di volontariato che si era presa in carico la gestione e gli stessi abitanti (guarda un po' cosa ti combina l'integrazione), avevano autonomamente progettato un ulteriore miglioramento della struttura e delle condizioni. Il progetto Madi-Marecchia, regolarmente presentato in Comune, aveva addirittura stimolato le vision del primo cittadino. Che cosa è successo poi?”, si domanda la candidata.
“Non si sa, ma guardiamo con estremo sospetto alla recente scesa in campo della lista architettata da Pizzolante, in appoggio a Gnassi. E' tragicamente evidente, molti già lo sostengono come dato certo, che uno dei prezzi per l'appoggio da destra, sia la conclusione del progetto Casa dell'accoglienza Andrea Gallo (Don)”.
Ora Rimini people, “come forza politica scesa in campo, proprio per contrastare questo tipo di corto circuiti e inefficienze”, chiede: “cosa intende fare il Sindaco Gnassi per il problema delle 43 persone, italiani e non, che dal 16 di aprile occuperanno la strada? Noi non dimentichiamo che in assenza di luoghi di accoglienza come Casa Gallo nel 2015 questa città ha visto morire ben 7 persone a causa delle precarie, se non assenti, condizioni abitative. E questa è una delle responsabilità dalla quale il primo cittadino di Rimini non può sottrarsi”.
Mara Marani e i suoi sostenitori sono “anche curiosi di sapere il parere di tutti quelli che hanno sempre ritenuto improponibili le occupazioni a fine abitativo. Con quest'atto si sta togliendo dalla legalità il recupero ad un'esistenza normale di 43 senzatetto e il messaggio fra le righe è "Arrangiatevi nell'illegalità". Il motivo ufficiale? Mancano una doccia e un water”.