(Rimini)“Il signor Erbetta parla di ‘esternalizzazione’, nel bando è scritto ‘affidamento’, ma allora chi ha ragione? Il sindacato viene accusato di usare la parole ‘esternalizzazione’ come una clava, siamo stati accusati più volte proprio dal consigliere Erbetta”. Lo sostengono Cgil, Cisl e Uil riminesi restando nella polemica sul bando per l’affidamento all’esterno di sei scuole comunali.
Per stare al merito del bando, “non sono tanto in discussione le declaratorie, che certo avremmo voluto conoscere prima della pubblicazione del bando, quanto le affermazioni che per primi i politici hanno scritto e divulgato; i commenti sul personale attuale dei servizi educativi, l'arroganza dimostrata verso chi rappresenta i lavoratori e dipendenti del Comune di Rimini”.
Dai sindacati ricordano che: “Il 10 ottobre 2016 le OO.SS. di Categoria FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, hanno proclamato uno Stato di Agitazione dei dipendenti del Comune di Rimini sul mancato rispetto delle Relazioni Sindacali, non su un verbale tra le parti, ma sull' art 4 del ccnl 1.4.99 e sulla mancata stabilizzazione del personale precario. Il Prefetto e precisamente il ddottor Di Nuzzo, ci ha ricevuti il 17 ottobre, ha convocato e ascoltato le OO.SS di Categoria e le RSU, i Dirigenti Bellini e Mazzotti con gli assessori Lisi e Morolli, in quell' udienza da Parte Pubblica vi era stata una apertura al dialogo che doveva esplicitarsi nell' incontro del 18 ottobre nel Tavolo Trattante già convocato dall' Amministrazione. Il giorno 18 ottobre l'Amministrazione ed in particolare il dottor Mazzotti hanno espresso la volontà di agire sui due Nidi che dal 2010 sono affidati all'ASP Valloni Marecchia, in un percorso tutto da definire. Il 27 ottobre alle ore 16,30 (oggi, ndr) è convocata l'assemblea con il personale docente e non delle istituzioni dell' infanzia al fine di condividere con i lavoratori il percorso vertenziale”.
Per il sindacati, “il consigliere, continua la sua requisitoria aggiungendo che finalmente tutti i precari avranno il ‘posto fisso’, linguaggio a parte, che ricorda la contrapposizione tra pubblico e privato, di quale stabilizzazione parla? Le insegnanti e le educatrici sono inserite in due graduatorie valide per assunzioni, due graduatorie scaturite da due concorsi pubblici, non da bandi al miglior offerente”.
“Noi - concludono i sindacati - non rinunciamo al nostro contratto collettivo nazionale di lavoro, noi non rinunciamo alla contrattazione collettiva decentrata, anzi, ne chiediamo il rafforzamento, noi e i lavoratori non vogliamo essere messi alla porta per poi essere ‘invitati’, stare ai tavoli negoziali e di confronto è un diritto non una concessione”.
Asili ai privati, sindacati contro Erbetta
Giovedì, 27 Ottobre 2016
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