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Miracolo a Riccione: tutti, anche i 5 Stelle, per le scuole paritarie

Martedì, 06 Giugno 2017

Miracolo a Riccione in una bella serata di inizio giugno. Tutti i candidati sindaco, radunati sul piazzale del palazzo del Turismo dalla Compagnia delle Opere, si sono espressi per qualche forma di sostegno alle scuole paritarie e alle famiglie che le scelgono per l’educazione dei figli. Vista la scarsa buona stampa di cui gode il tema in Italia, è un miracolo di quelli che fanno scalpore.

Tutti tranne il candidato del Movimento 5 Stelle, penserà il lettore informato del fatto che una decina di giorni fa il blog di Grillo, approvando il programma di governo sulla scuola, ha stabilito il dirottamento dei fondi dalle paritarie alle scuole statali. Errato, anche Andrea Delbianco, l’uomo di Grillo a Riccione, ha detto sì. E se gli si fa notare la evidente contraddizione con la linea statalista del Movimento, risponde serafico che lui è per la salvaguardia della biodiversità, che se una esperienza del territorio è valida va sostenuta.

Ad ascoltare quanto hanno pubblicamente dichiarato gli aspiranti sindaci, i dirigenti della Karis Foundation, da cui era arrivata la domanda, possono d’ora in poi dormire sonni tranquilli: comunque vada sarà un successo. Renata Tosi (vabbè questo era scontato) ha detto sì, Sabrina Vescovi si è presentata come una grande sostenitrice della libertà di educazione, Carlo Conti ha detto che lui le paritarie le ha frequentate e quindi…, Morena Ripa…Ecco, quando parlava la Ripa, il settore dei fans della Vescovi, silenzioso quando la loro beniamina parlava meglio di una militante cattolica, hanno rumoreggiato con frasi del tipo: “Ma lì ci vanno i figli di quelli che possono pagare!”. Insomma, per un verso o per un altro, la realtà è sempre più complessa delle rappresentazioni teatrali a beneficio degli elettori. Comunque i cinque candidati hanno firmato una cambiale (registrata da Icaro Tv che la manderà in onda giovedì sera) che gli interessati potranno sempre esibire quando arriverà il momento delle decisioni e, per dirla con il Vangelo, “saranno svelati i segreti di molti cuori”.

Per il resto, che altro dire di questo ultimo confronto che è riuscito a riempire una piazza attenta e silenziosa, salvo qualche rara perfomance dei fans irriducibili?

Proviamo a valutare i singoli protagonisti.

Morena Ripa. La candidata di Fare con Tosi (il sindaco di Verona) per una volta, finalmente, non ha detto che bisogna fare come nella città veneta e come a Copenaghen.ha comunque ribadito che ci vogliono due assessorati al turismo, una programmazione strategica e molte altre frasi prive di contenuto reale. Dopo un mese di campagna elettorale, ci si poteva aspettare un minimo di studio. L’unico momento di verità è stato quando ha raccontato della sua visita ad un’esperienza di co-working a Milano.

Andrea Delbianco. Il candidato del Movimento 5 Stelle ha cercato ancora una volta di accreditarsi come persona concreta, capace di dare risposte (a volte un po’ generiche) ai vari problemi. Tutta la sua campagna elettorale, compresa la serata di ieri, tradisce la volontà di puntare sulla propria persona piuttosto che sulla capacità di attrazione del simbolo. Si tratta di vedere quanto questa scelta sarà vincente. L’unica battuta polemica l’ha pronunciata quando, rispondendo sull’associazionismo, ha detto che l’esistenza del Movimento 5 Stelle è sussidiaria al fallimento dei vecchi partiti.

Carlo Conti. Al primo confronto era apparso vivace, preparato, brillante. Un mese dopo l’impressione è che la spinta propulsiva si sia esaurita e che ormai sia tardi per una robusta cura ricostituente. Frasi di buon senso su tutto, proposte tutto sommato accettabili, ma niente di graffiante e accattivante.

Sabrina Vescovi. La signora del Pd insiste ne mostrarsi come candidata all’interno di un sistema politico amministrativo con precisi riferimenti: la Regione, Destinazione Romagna per il turismo, tutto il mondo governato dal Pd. Rispetto ai confronti precedenti, ha tirato fuori le unghie contro la Tosi in un paio di occasioni. La prima quando ha constatato con ironia che tutti ora vogliono utilizzare i proventi dell’imposta di soggiorno per il turismo; la seconda quando l’ha attaccata sul taglio dei contributi alle associazioni di volontariato. La posizione sulle scuole paritarie è stata smaccatamente favorevole, da apparire una forma di captatio benevolentiae. Per il resto ha confermato il profilo di amministratrice preparata e competente.

Renata Tosi. L’ex sindaco ha continuato a interpretare il ruolo di chi ha un compito da portare a termine. Sulle varie questioni, dal turismo all’urbanistica, dal volontariato ai giovani, ha sempre risposto sottolineando innanzitutto ciò che è stato già fatto dalla sua giunta e poi ciò che resta da fare. Alcuni suoi interventi sono stati gli unici a sollecitare i rumors di dissenso dei fans della Vescovi. Ma lei non ha mai raccolto e non ha nemmeno risposto agli attacchi della rivale. Il suo atteggiamento: io sono l’amministrazione e continuerò ad esserlo anche dopo l’11 giugno.

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