Nell’aprile dello scorso anno Quaestio Capital Management Sgr lanciava il primo Fondo di investimento alternativo denominato "Atlante" per sostenere gli aumenti di capitale delle banche e aiutare la gestione delle sofferenze. Nell’agosto successivo, lanciava anche il fondo Atlante II, che, a differenza del primo, può investire solamente in credititi deteriorati e comunque in strumenti collegati ad operazioni in NPL.
In questo modo Quaestio è stata protagonista, prima di ‘girarsi’ verso la Romagna e la Toscana, dell’oneroso salvataggio delle Popolari di Vicenza, nel quale ha dovuto investire gran parte delle proprie raccolte.
Per questo motivo, come abbiamo raccontato qui, a fronte dei nuovi calcoli sui crediti deteriorati in pancia alla Carim, il fondo si vedrà costretto a raccogliere nuove risorse per permettere il salvataggio della banca riminese (oltre a quella di Cesena e San Miniato). Lo stesso dovrà fare anche il Fondo Interbancario.
Davanti a questa situazione, Cariparma, con un comunicato dal tono un po’ indispettito, fissava (il 2 agosto, vedi qui) in modo unilaterale una nuova scadenza per la conclusione dell’operazione.
La risposta degli amministratori di Quaestio non si è fatta attendere e già il 4 agosto le tre banche hanno ricevuto una lunga lettera di risposta alle affermazioni di Cariparma e all’atteggiamento da essa assunto.
Con la lettera, Quaestio sostanzialmente si smarca dalle pretese di Cariparma e, indicando i passaggi necessari e precedenti alla propria attività, ne sposta il termine in modo significativo. “Con riguardo alla tempistica per il reperimento del finanziamento senior di 416 milioni di euro (…) risulta peraltro del tutto irrealistico ottenere un impegno in relazione al Finanziamento Senior entro il 10 di settembre pv, ed è per sé già molto sfidante aspirare ad un commitment da parte delle banche finanziatrici entro la fine dell’anno 2017.”
“Analogamente – recita un altro passaggio della lettera – ad oggi non sono ancora disponibili neppure le risorse finanziarie necessarie per finanziare il prospettato intervento di Atlante II nei titoli mezzanine dell’operazione” e per questi, ad andare bene e se tutti i soggetti coinvolti forniranno i documenti e i controlli necessari, non se ne parlerà prima del 30 settembre.
Nella sostanza si parla di circa 600 milioni in tutto che Quaestio deve raccogliere. Una cifra comunque importante a questo punto della vita del Fondo e anche per questo è davvero difficile prevedere l’insorgere o meno di problemi reali nella loro raccolta.
Al momento attuale sembra più un’alzata di orgoglio per contenere i modi un po’ spicci di Cariparma. Che peraltro, alzando la voce, dimostra che si è ormai ingolosita della partita.