(Rimini) Come già avevamo segnalato, pur nel modo meno allarmistico possibile, nel nostro precedente articolo (Carim: volano gli stracci, gli indici cadono), il problema più urgente da superare per la cessione di Carim a Cariparma è quello di riuscire a non far scendere gli indici patrimoniali della banca riminese sotto la soglia fatale che ne imporrebbe la cessazione delle attività.
Se dunque i nuovi indici della Carim, che saranno calcolati, secondo una prassi normale, al 30 settembre, saranno inferiori, come è probabile, a quanto stabilito dalla BCE, entro pochi giorni da quella data il Fondo Volontario dovrà sottoscrivere il necessario aumento di capitale per mettere in salvaguardia la Banca e i suoi indici, per permetterle cioè di continuare a lavorare.
E questo è lo scopo delle decisioni prese dai soci nell’ultima assemblea.
Secondo il solitamente ben informato Messaggero, e questa è la notizia, proprio per precisare la road map con le nuove date - necessarie per arrivare all’approvazione dell’acquisizione da parte della BCE entro il 31 dicembre - sono in programma due importanti riunioni tra i protagonisti dell’operazione: una prima che coinvolge la direzione della Carim (con quella di San Miniato e del Fondo Volontario) e una seconda tra “gli advisor delle fondazioni, Cariparma e Fondo Volontario”.
Naturalmente, insieme alla questione degli indici patrimoniali, rimane aperta la necessità di recuperare maggiori risorse rispetto a quanto inizialmente preventivato per coprire la nuova quotazione dei crediti inesigibili.
A questo proposito, la seconda notizia, sempre secondo il Messaggero, è che il fondo “Atlante 2 avrebbe trovato quattro banche (Banca Imi, Deutsche Bank, Hsbc e do Bank) disponibili per un bridge della durata di sei mesi da rimborsare con i proventi della cessione sul mercato”.
Se queste copriranno la tranche senior, “restano da trovare 180 milioni della tranche mezzanine”.
Intanto Cariparma freme, incoraggia, qualche volta batte i pugni sul tavolo, ma i tempi che aveva fissato non saranno sicuramente rispettati.