(Rimini) Le cosche calabresi padrone della riviera romagnola. Lo ha confermato ieri (riportato da Carlino), nel corso dell’udienza per il processo Aemilia, il pentito crotonese Vincenzo Marino, 42 anni, all’ergastolo per l’omicidio di Gabriele Guerra il 14 luglio del 2003, nella periferia di Cervia. Rimini, nel racconto di Marino è stata una delle basi della ‘ndrangheta dello spaccio di droga. “I soldi li prendavamo dalla droga di Rimini o da appalti pubblici”, ha risposto. Mentre Scarface, il gestore del ristorante Scarface di Riccione, sarebbe il calabrese Saverio Masellis, sarebbe stato anche gestore delle bische romagnole per conto del clan.
“Era l’epoca delle guerre tra clan e io ero il ministro della difesa della ’ndrangheta. Mi sedevo ai tavoli e decidevo la vita e la morte delle persone. C’era una ndrina a Reggio, un altro ‘corpo’ a Rimini, Riccione, Scarface”, ha detto Marino.
La ‘ndrangheta che fa base a Rimini
Mercoledì, 17 Gennaio 2018
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