Si era già osservato, in occasione della pubblicazione dei dati sul movimento turistico nei primi cinque mesi dell’anno, che se per la provincia di Rimini le cose erano andate bene (con il segno più sia negli arrivi che nei pernottamenti), le città e le province dell’Emilia, a partire da Bologna, hanno invece tassi di crescita a due cifre.
Nella recente assemblea di Confindustria Romagna, il presidente Paolo Maggioli ha osservato che “l’esempio dell’aeroporto di Bologna mostra chiaramente come sia importante uno scalo per lo sviluppo del turismo e dell’industria” mentre “prima del boom recente del Marconi, Bologna stentava come meta turistica, mentre adesso cresce in maniera importante”.
Se si vanno a vedere i dati nel dettaglio c’è da rimanere stupiti. Nella sostanza, sarebbe infatti poco significativa una crescita a due cifre se i termini assoluti restassero comunque irrisori. E invece non è così.
Proviamo a mettere a confronto Rimini e Bologna. Il capoluogo dell’Emilia Romagna realizza da gennaio a maggio 1.349.977 pernottamenti, pari a un 15,6 per cento in più rispetto al 2017. Rimini, questa la sorpresa, si ferma a 1.247.190 pernottamenti, crescendo solo del 5,7 per cento rispetto all’anno precedente. È certo che nei mesi estivi i numeri assoluti cambieranno a vantaggio di Rimini, ma sarà allora interessante verificare quale sarà stato il tasso di crescita delle due città.
Un anno particolarmente fortunato per Bologna? No, è proprio un ritmo di crescita che appare una tendenza consolidata: anche il 2017 era stato chiuso con un +15,4 per cento di pernottamenti.
Da notare che anche nel 2017, nei primi cinque mesi dell’anno, i pernottamenti di Bologna (1 milione 179 mila) avevano superato solo di misura quelli di Rimini (1 milione 168 mila), quest’anno il sorpasso è stato più eclatante.
Anche negli arrivi, nel periodo gennaio-giugno Bologna sorpassa Rimini: nel capoluogo regionale sono stati 606.706 (+9%) mentre a Rimini 463.669 (+3,1%). Si nota inoltre che a Bologna gli stranieri sono il 42,3%, mentre a Rimini si fermano a quota 23,5.
E In questo caso risalta la presenza di un aeroporto che funziona e che ha raggiunto considerevoli volumi di traffico. La controprova la si ha negli arrivi e nei pernottamenti dei turisti russi. È noto che quattro voli della Ural Airlines hanno lasciato il Fellini per approdare al Marconi, e che attualmente solo due città russe (Mosca e San Pietroburgo) sono collegate con il Fellini, mentre in passato le città collegate erano ben più numerose.
Tutto questo ha delle immediate conseguenze sulle presenze turistiche. Al Marconi nei primi cinque mesi dell’anno gli arrivi russi sono cresciuti del 5,9%, mentre a Rimini sono calati del 10,6%. Nessuno a Rimini dubitava che la perdita dei voli russi avesse conseguenze catastrofiche, ma questa è la controprova.
Interessante vedere anche un altro segmento, quello del turismo dalla Germania. Se per Rimini gli arrivi dei tedeschi hanno conosciuto un vero e proprio boom (+24,7), Bologna si è fermata a un +9 per cento. Ma in termini assoluti i tedeschi arrivati a Bologna sono stati quasi 23 mila, a Rimini 18 mila.
L’aeroporto è sicuramente uno dei principali traini di questo boom turistico di Bologna. Ma non è l’unico fattore: certamente incidono le fiere, il turismo d’affari in generale e l’attrattiva come città d’arte, capitale enogastronomica, terra di motori (Ducati, Lamborghini, Maserati).
Sarebbe interessante poter verificare (ma purtroppo pare non esistano dati e rapporti) quanto le politiche promozionali dell’Apt Emilia Romagna hanno influito su questo boom, che non riguarda solo Bologna, ma coinvolge anche Modena (+10,3) e Parma (+11,2). I prodotti promossi in modo speciale dall’Apt riguardavano e riguardano quei territori. Nel programma 2018 si può leggere: “Nato nel 2015 in occasione di Expo, il progetto turistico “Via Emilia – Experience the Italian Lifestyle”, continuerà a fare da cornice ai prodotti turistici tematici trasversali di eccellenza e di forte appeal sui mercati esteri come le Città d’Arte, la Motor Valley, la Food Valley, la Wellness Valley, il MICE e la Bike Experience”. Ai quali si aggiungono poi la Ceramic Land e la Via Emilia della Musica. Il progetto Via Emilia, che tanto ha entusiasmato il sindaco Andrea Gnassi, finora ha premiato le città che sono al centro della Via Emilia, molto meno la città che è al punto di partenza.