(Rimini) “Questa è una rapina”. Non si è davanti al cassiere di una banca. E’ precisamente la sala giunta del comune di Rimini, dove questa mattina il sindaco Andrea Gnassi ha convocato bagnini e imprenditori vari, coinvolti nel progetto di riqualificazione del lungomare Rimini nord, da Torre Pedrera a Viserba. Persone che hanno investito dei soldi, nella certezza che con il bando periferie, e l’atto firmato dal presidente del consiglio e da oltre 90 sindaci sette mesi fa a palazzo Chigi, in qualche modo sarebbero rientrati. E poi in ballo ci sono altri fondi, quelli pubblici, nel senso di tutti, investiti nelle varie fasi di progettazione del nuovo lungomare. “Rapina” è per il sindaco Gnassi il congelamento fino al 2020, nell’ambito del decreto milleproroghe, dei 18 milioni concessi (in qualche caso per cantieri attivi ora). Il milleproroghe è stato approvato ieri in Senato, e lo stesso Senato ha proposto e approvato all’unanimità l’emendamento che congela l’1,6 miliardi del bando periferie. Un emendamento dal titolo ‘Più soldi ai Comuni’ perché dentro si prevede anche lo sblocco di alcuni fondi residui, come fa notare il senatore grillino Marco Croatti, e non solo il blocco di fondi che i comuni, invece, hanno già iniziato a spendere tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018.
In ogni caso, il sindaco Gnassi si dice pronto a “sospendere per due anni il trasferimento dell’imu allo Stato. La quota - fa notare - è pari a 24 milioni, sei in più di quelli che ci stanno togliendo”. Gnassi rivela anche di aver pensato, ieri sera alle prime notizie, di “scendere a Roma per ridare indietro la fascia tricolore”. Chissà cosa accadrà. Nel frattempo, il sindaco annuncia anche l’intenzione di intraprendere una battaglia legale, presentando dei ricorsi “al presidente della Repubblica e anche alla Corte dei conti, per verificare il danno economico alle amministrazioni che una tale decisione comporta e anche perché un contratto, come quello stipulato con noi sindaci lo scorso anno, non si può annullare così”.
Gnassi fa infine un appello a tutti i deputati riminesi: “Chi ha amore alla propria città deve avere il coraggio di non votare alla Camera l’emendamento del milleproroghe che congela il bando periferie”, voto in programma l’11 settembre dopo la pausa estiva.
“Diciotto milioni di finanziamento pubblico avrebbe significato circa 150milioni di investimenti da parte dei privati nella riqualificazione di un pezzo di città. Con questo bando avremmo potuto rimettere in moto l’economia”, ipotizza Gnassi che sottolinea (lui) come i progetti previsti, fossero “tutti stati condivisi con i cittadini”.
Periferie congelate, Gnassi furioso: Ci teniamo i fondi dell’imu
Mercoledì, 08 Agosto 2018
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