(Rimini) Non solo pane ma dignità. Rimini accoglie con gioia la proposta di papa Francesco e domenica 18 novembre rilancia la Giornata Mondiale dei Poveri. La Giornata mondiale dei poveri viene celebrata ogni anno (questo è il secondo) nella 33ª Domenica del Tempo Ordinario. Il logo che accompagna la Giornata mostra la dimensione della reciprocità. Si nota una porta aperta e sul ciglio si ritrovano due persone. Ambedue tendono la mano; una perché chiede aiuto, l'altra perché intende offrirlo. In effetti, è difficile comprendere chi tra i due sia il vero povero. O meglio, ambedue sono poveri. Chi tende la mano per entrare chiede condivisione; chi tende la mano per aiutare è invitato a uscire per condividere. Sono due mani tese che si incontrano dove ognuna offre qualcosa. Braccia che esprimono solidarietà e provocano a non rimanere sulla soglia, ma ad andare incontro all'altro. Il povero può entrare in casa, una volta che dalla casa si è compreso che l'aiuto è la condivisione.
La Diocesi di Rimini celebra la Giornata, intitolata "Questo povero grida, il Signore lo ascolta", con un evento diocesano domenica 18 novembre 2018, invitando inoltre calorosamente tutte le comunità a programmare eventi e progetti. Molte sono le iniziative parrocchiali di cui si ha già notizia. A livello cittadino, i poveri sono tutti invitati alla S. Messa alla chiesa di San Giuseppe al Porto, a Rimini, presieduta dal Vescovo di Rimini, alle ore 11, domenica 18 novembre. Alla liturgia eucaristica seguirà il pranzo comunitario presso gli ampi locali sottostanti alla Chiesa di San Giuseppe al Porto. Si tratta di un appuntamento reso possibile dal fattivo contributo di Caritas diocesana, Associazione Papa Giovanni XXIII, Capanna di Betlemme e Opera S. Antonio, oltre alla preziosa collaborazione della Protezione Civile (per gli aspetti organizzativi) e della Chiesa Ortodossa rumena che attualmente utilizza gli spazi di Sant'Agnese. A tavola, tra gli altri, ci sarà anche il Vescovo, mons. Francesco Lambiasi, oltre ad una schiera di volontari espressi dalle quattro realtà che hanno organizzato l'iniziativa: queste persone serviranno a tavola.
Sono stati invitati anche amministratori, politici, persone che occupano ruoli di responsabilità, oltre ai diaconi e ai seminaristi riminesi, e i rappresentanti delle confessioni religiose presenti a Rimini e di altre fedi.
I primi destinatari del pranzo sono le persone accolte o ospiti delle due mense cittadine (mensa Caritas e mensa dei frati di Santo Spirito) e della Capanna di Betlemme. Sono attesi a tavola almeno 300 ospiti.
"Mi unisco all'auspicio di Papa Francesco perché questa nuova Giornata Mondiale, diventi un richiamo forte alla nostra coscienza credente affinché siamo sempre più convinti che condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda. – sono parole del Vescovo di Rimini – I poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l'essenza del Vangelo".
La Giornata prosegue alle ore 15 con una festa con canti, testimonianze, sketch (molti protagonisti saranno gli stessi indigenti) e messaggi sul tema della Giornata stessa. Una importante anteprima della Giornata è in programma venerdì 16 novembre. Si tratta della Veglia organizzata dalle ore 21 presso la chiesa della comunità delle Clarisse, a San Bernardino, nel centro storico di Rimini. Dopo la Veglia, che prenderà in esame i tre verbi suggeriti dal Papa (gridare, rispondere, liberare) su proposta di Caritas e Papa Giovanni XXIII, seguirà un ulteriore segno di condivisione: un gruppo di giovani condividerà la notte dei senza tetto. L'invito è aperto ai giovani di tutte le parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali.
La Diocesi, inoltre, invita caldamente ogni comunità parrocchiale a celebrare adeguatamente questa giornata secondo i desideri del Papa. Con la sensibilità, le possibilità e l'inventiva propria di ciascuna realtà. A questo riguardo, il Vescovo di Rimini ha inviato personalmente una lettera a tutti i sacerdoti, alle comunità parrocchiali e ai responsabili delle diverse comunità religiose e associative. Tra le varie proposte che costellano la Giornata, c'è anche quella di accompagnare fisicamente (e magari andare a prenderli direttamente nei luoghi dove abitano) i poveri alla messa a San Giuseppe al Porto, e nei due momenti cittadini, ma anche nelle varie parrocchie.
"Non solo una buona azione ma riconoscimento di una dignità" rilancia il Vicario generale, don Maurizio Fabbri in relazione a questo appuntamento. "Con l'idea di creare delle occasioni concrete di incontro, e non solo di assistenza, perché il povero è una persona e non un problema e per aiutarlo davvero bisogna riconoscerlo come un fratello e una sorella che diritto anch'esso a tutto ciò che desideriamo per noi stessi".